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L’estate è agli sgoccioli e in Spagna si respira già aria di calcio vero. Venerdì 15 agosto scatterà la Liga 2025/26, un campionato che promette scintille fin dal primo turno e che, ancora una volta, mette di fronte due colossi: Barcellona e Real Madrid. In mezzo, l’eterna capacità dell’Atlético Madrid di inserirsi nei momenti chiave, e una pattuglia di outsider pronte a sparigliare le carte. La passata stagione ha incoronato il Barça di Hansi Flick, capace di abbinare spettacolo e cinismo, ma il mercato e le ambizioni delle rivali dicono che la riconferma sarà tutt’altro che scontata.

Si parte da Girona

La prima palla ufficiale della nuova Liga verrà calciata all’Estadio Municipal del Montilivi, dove alle 19:00 il Girona riceverà il Rayo Vallecano. Una partenza intrigante, che subito mette in scena due squadre con approcci frizzanti e pochi calcoli. Alle 21:30 toccherà al Villarreal, impegnato all’Estadio de la Ceramica contro la neopromossa Real Oviedo, tornata in Liga dopo 24 anni di assenza. Sarà una serata speciale per i tifosi asturiani, pronti a riprendersi il grande calcio. Il sabato si accenderà con l’Alavés che ospita il Levante (altra neopromossa) alle 17:00, poi riflettori puntati sul debutto del Barcellona a Maiorca (19:30) e su un Mestalla infuocato per Valencia–Real Sociedad (21:30). La domenica vedrà il Celta Vigo affrontare il Getafe alle 17:00, l’Athletic Bilbao ricevere il Siviglia alle 19:30, e un Atlético Madrid di scena all’RCDE Stadium contro l’Espanyol alle 21:30. Lunedì il Real Betis sarà di scena a Elche (21:00), mentre la chiusura, martedì 19 agosto, è tutta per il Santiago Bernabéu: Real Madrid–Osasuna, ore 21:00.

Barça contro Real: il duello infinito

Tutto lascia presagire un duello serrato tra Real Madrid e Barcellona. I Blancos, guidati da Xabi Alonso, arrivano alla nuova stagione con la fame di chi vuole riscattarsi dopo un titolo sfumato. In estate hanno rinforzato la difesa con innesti di spessore come Alexander-Arnold, Huijsen e Carreras, senza toccare un attacco già stellare formato da Vinicius, Mbappé e Bellingham. L’obiettivo è un calcio più fluido e aggressivo, capace di alternare pressing alto e gestione del possesso, con rotazioni continue per reggere l’urto di Liga e Champions. Il Barcellona di Hansi Flick, invece, riparte dalla straordinaria cavalcata dell’ultima stagione: 102 gol realizzati, un pressing costante e verticalità micidiale. La crescita di Lamine Yamal, appena 17enne ma già autore di 18 reti e 13 assist, è il simbolo della nuova era blaugrana. A lui si aggiunge il talento di Roony Bardghji, pronto a portare imprevedibilità e qualità negli ultimi metri. L’equilibrio difensivo, però, resterà il vero ago della bilancia per capire fin dove potrà spingersi la corsa al bis.

L’Atlético e le mine vaganti

Il club di Simeone mantiene il suo marchio di fabbrica: compattezza difensiva, ritmi alti e cinismo. Gli arrivi di Baena, Hancko, Cardoso, Almada, Raspadori e Ruggeri aumentano la profondità e offrono nuove soluzioni offensive e di equilibrio. Il 3-5-2/5-3-2 resterà l’arma principale, con l’obiettivo di restare incollati alle due big e colpire nei momenti di distrazione degli avversari. Alle spalle del terzetto di vertice si muove un gruppo compatto di aspiranti europee: l’Athletic Bilbao, con la sua identità basca e il vivaio inesauribile; la Real Sociedad di Sergio Francisco, attenta nel mix tra manovra e verticalità; il Betis e il Villarreal, due filosofie diverse ma accomunate dalla voglia di puntare alla Champions; e infine il Girona, sorpresa dello scorso anno, che con il pressing di Míchel può trasformare ogni partita in una trappola.

Le neopromosse e chi lotta per salvarsi

Levante, Elche e Real Oviedo portano freschezza e storie diverse. Il Levante torna dopo tre stagioni di purgatorio, l’Elche dopo due, mentre l’Oviedo ha compiuto un balzo epocale dopo oltre due decenni lontano dalla Liga. Sul fronte opposto, squadre come Siviglia (salvo per un punto lo scorso anno), Espanyol, Getafe e Alavés sanno che ogni punto sarà prezioso fin dall’inizio.

Il verdetto?

Il copione sembra già scritto: Real e Barça come protagonisti indiscussi nella corsa al titolo, l’Atlético Madrid pronto a calarsi nel ruolo di guastafeste e un manipolo di outsider determinate a infilarsi nelle crepe lasciate dalle grandi. Ma la Liga, da sempre, ha l’abitudine di ribaltare ogni pronostico. E poi c’è il fattore umano: le sfide dirette che diventano partite da dentro o fuori, le rivalità cittadine che infiammano gli spalti, i Clásicos che fermano il Paese intero. La Liga è un teatro in cui non si recita mai due volte la stessa commedia: ogni anno, ogni partita, scrive un capitolo nuovo, fatto di colpi di genio, errori clamorosi e momenti che restano nella memoria dei tifosi. Il conto alla rovescia è iniziato. Dal 15 agosto, la Spagna tornerà a parlare la lingua universale del calcio, quella che mescola tecnica e passione, tattica e improvvisazione, lacrime e gioia!!

Date da cerchiare

La stagione si concluderà il 24 maggio 2026, con il primo Clásico al Bernabéu il weekend del 25-26 ottobre (12esima giornata) e il ritorno al rinnovato Spotify Camp Nou il 22 marzo (29esima). Attenzione anche al derby madrileno (10esima e 27esima giornata) e ad Atlético–Barça (sesta giornata).