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L’estate non è solo la stagione del calciomercato o l’occasione per vedere i big club sfidarsi l’un l’altro in amichevoli di lusso. È tempo anche per sfide grazie alle quali non si solo ci si gioca un posto in Europa ma attraverso cui si può aumentare il proprio prestigio e portare un paesino di 5 mila anime, situato tra l’Oceano Atlantico Settentrionale e il Mar di Norvegia, ad essere un misterioso oggetto di discussione nonché di meraviglia.

Il primo preliminare di Champions League – andata e ritorno- ha visto protagoniste due compagini non esattamente altisonanti. Vale la pena raccontare questa storia per ricordare l’impatto del calcio sulle piccole realtà ed il più delle volte è proprio qui che si riscopre la bellezza del fòtbòlt.

Fòtbòlt, è questa la parola che indica il gioco del calcio nelle Isole Faroe e la squadra protagonista dell’impresa si chiama KI Klavsvik, club che può usufruire di un budget poco più che dilettanistico. È il secondo club più titolato della Formuladeildin . Complessivamente venti scudetti vinti, il cui ultimo conquistato lo scorso anno e che ha quindi permesso loro di accedere ai preliminari della massima competizione europea.

Gli stessi sono iniziati la scorsa settimana e si sono giocati proprio in casa del KI Klaksvik contro il Ferencvaros. La cornice è stata alquanto pittoresca, degna dei migliori capolavori paesaggistici di van Gogh. Lo stadio stesso può quindi essere annoverato tra i luoghi da vedere qualora si decidesse di visitare l’isola Borooy.

La compagine faroense si è giocata il preliminare di Champions League con il più blasonato ed abbiente Ferencvaros, club campione d’Ungheria in carica. I più ricorderanno la compagine ungherese in quanto qualche anno fa si qualificò alla fase a gironi della Champions League. Si giocò uno slot con Barcellona e Juventus per il passaggio al turno ad eliminazione diretta. Non solo, la squadra allenata da Stanislac Cherchesov – ct che aveva conquistato con la Russia i quarti di finale in occasione del mondiale casalingo – si era giocata gli ottavi di finale di Europa League con il Bayer Leverkusen.

L’impresa del KI Klaksvik: una favola del calcio contemporaneo

Che il calcio faroense stia avendo un’impennata è indubbio. Ciò è testimoniato dal fatto che è uno degli otto sport per i quali è stata creata una federazione. Il KI Klaksvik ha sfiorato il passaggio del turno contro il Bodo/Glimt, mentre nel 2021 era giunto fino all’ultimo turno di qualificazione di Europa League per poi essere eliminata dal Dundalk. Segno di uno sport in crescita e di una maggiore competitività. Le Isole Far Oer hanno dato prova di potersela giocare anche con la propria Nazionale. Difatti, non sono passate inosservate le sconfitte rifilate a Grecia e Austria in occasione delle Europeans Qualifiers.

L’impresa non riguarda tanto, o non solo, il pareggio su cui ha costretto il Ferencvaros ma la partita di ritorno in Ungheria. Alla Groupama Arena, la compagine faroense è stata accolta con un messaggio di benvenuto sul maxischermo che ha evidentemente dato il via ad una della più belle vicende calcistiche degli ultimi anni. La sfida sembrava alquanto proibitiva ed il pareggio conquistato sul campo la quiete prima della tempesta ungherese.

La tempesta c’è stata ma ad orchestrarla sono stati gli uomini con indosso la maglia del KI Klaksvik. I faroensi hanno conquistato non solo un posto nei gironi di Champions League grazie alla vittoria per 3-0 contro il Ferencvaros ma solo usciti dalla Groupama Arena accompagnata dagli applausi del pubblico. Ad aprire le danze è stato Kassi. L’ivoriano ha approfittato di un clamoroso errore del portiere avversario siglando così il momentaneo 1-0. A seguire arriva la doppietta di Friederiksberg che firma il definitivo 3-0.

Questo successo risulta essere ancora più prestigioso se si tiene in considerazione la rosa del Ferencvaros. I precedenti in Europa degli ungheresi li davano nettamente per favoriti, senza contare la rosa di maggior qualità da cui è possibile attingere. Il portiere Denès Dibusz ha una buona esperienza sia a livello di club che in Nazionale, eppure questo non ha evitato a debacle. Anche a centrocampo può vantare la presenza di Abu Fani che ha ottime qualità ed anche una vecchia conoscenza della Serie A, ovvero l’ex Torino Amer Gojak.

Questa vittoria, tanto eccezionale quanto inaspettata, ha colto di sorpresa persino coloro che si occupano della comunicazione social. I tre gol rifilati al Ferencvaros non erano pronosticabili ed il social media manager si è scusato con gli utenti di Instagram per non aver preparato alcuna grafica celebrativa.

Nils Jonatan Johannson: il valore aggiunto del KI Klaksvik

Se la mancanza di una grafica apposita pensata per la vittoria del KI Klaksvik è già di per sé emblematica della portata di questo successo. Colui che ne è stato vero protagonista è indubbiamente il portiere della compagine faroense. Nils Jonatan Johannson si era ritirato dal calcio giocato nel 2022. È tornato a giocare in quinta divisione norvegese nell’aprile 2023 ma stavolta come difensore centrale.

Pochi mesi dopo, venne messo sotto contratto dal KI Klaksvik in quanto portiere di riserva e ad oggi la si può definire la mossa vincente. L’arte di vincere in questo caso non si definisce solo attraverso i nomi fragorosi e gli ingaggi stellari. Tutti gli abitanti di Borroy, se presenti alla Groupama Arena, avrebbero occupato circa un quarto dei posti a sedere eppure al termine della partita si sono guadagnati la stima e gli applausi dei tifosi ungheresi.

Questa favola probabilmente non è destinata a perdurare ma ha di certo concesso ai più uno scorcio sull’aspetto più genuino del mondo calcistico.