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Gli anni ‘80 sono stati un periodo di grande cambiamento per il calcio italiano, di cui ci rimangono testimonianze come l’evoluzione della maglia dell’Inter, che riflette i grandi cambiamenti vissuti dalla squadra meneghina e dal calcio italiano in genere in quegli anni.

Nel corso degli anni ’80 l’Inter non ha conquistato molti trofei, una coppa Italia e uno scudetto, ma ha consolidato l’affetto dei suoi tifosi grazie a campioni che hanno fatto breccia nei cuori nerazzurri, da Evaristo Beccalossi, Spillo Altobelli, Lele Oriali fino a Beppe Bergomi, Walter Zenga e Nicolino Berti, per non parlare del tedesco Lothar Matthaus.

L’Inter nel corso degli anni ‘80

Gli anni ‘80 hanno significato un profondissimo cambiamento per l’Inter. I nerazzurri iniziano il decennio da Campioni d’Italia, con la squadra allenata da Bersellini e costruita da Beltrami e Mazzola con tutta una serie di giovani provenienti dalle giovanili o reclutati nei dintorni come Beccalossi, Altobelli, Oriali, Marini, Muraro e altri. Una squadra profondamente radicata nella realtà locale, che vive il passaggio di proprietà tra due presidenti profondamente meneghini come Ivanoe Fraizzoli ed Ernesto Pellegrini.

Questo elemento di tradizione locale rimase riconoscibile nel corso del decennio, grazie a nomi come Beppe Bergomi, Walter Zenga e Beppe Baresi, ma in seguito alla riapertura delle frontiere si trasformò in una squadra dalla spiccata vena internazionale, come da denominazione, in particolare guardando alla Germania. Dapprima Hansi Muller e Karl-Heinze Rummenigge, quindi Andreas Brehme, Lothar Matthaus e Jurgen Klinsmann, il terzetto teutonico che firmò lo scudetto dei Record conquistato con Trapattoni alla guida alla fine del decennio.

Karl-Heinz Rummenigge e Liam Brady, i due stranieri con la maglia dell'Inter 1984-85: nel corso degli anni '80 si riaprirono le frontiere in Serie A
Karl-Heinz Rummenigge e Liam Brady, i due stranieri con la maglia dell’Inter 1984-85: nel corso degli anni ’80 si riaprirono le frontiere in Serie A

Con l’esplosione del calcio in televisione, l’entrata in scena delle sponsorizzazioni e la dimensione sempre più internazionale, in Serie A aumentano anche incassi e ingaggi, facendo entrare il calcio italiano in quell’epoca d’oro che sarebbe durata per tutti gli anni ‘90.

La maglia dell’Inter negli anni ‘80

Il design della maglia dell’Inter è rimasto alquanto consistente lungo tutti gli anni ‘80, nonostante il susseguirsi di ben quattro fornitori tecnici.

La maglia Puma con cui si apre il decennio è ancora modellata su quelle degli anni ‘70, con uno scollo meno pronunciato e le righe nerazzurre un po’ meno fitte.

La rosa dell'Inter 1980-81
La rosa dell’Inter 1980-81

Tra il 1981 e il 1986 subentra Mec Sport come sponsor tecnico ma non si registrano grandi cambiamenti se non nel ritorno a strisce leggermente più ampie e all’attaccatura delle maniche, con l’intersezione delle linee più marcata. La maglia da trasferta mantiene anch’essa un design costante, bianca con inserti nerazzurri sul colletto e sulle maniche.

Pierino Fanna e Luciano Marangon con la maglia dell'Inter nella stagione 1895-86
Pierino Fanna e Luciano Marangon con la maglia dell’Inter nella stagione 1895-86

Tra il 1980 e il 1983 furono adottata pantaloncini e calzettoni azzurri, particolare che resta un unicum nella storia nerazzurra: per il resto del decennio si tornò ai pantaloncini neri, lo standard nella storia della società talvolta inframezzato dai pantaloncini bianchi. Anche i calzettoni tornarono neri, con le finiture azzurre.

Beppe Bergomi nella stagione 1981-82, in cui l’Inter adotta pantaloncini azzurri

Nel 1986 il passaggio alla francese Le Coq Sportif coincide con l’adozione di un azzurro più intenso per le strisce, quasi blu, mentre la seconda maglia perde gli inserti nerazzurri sulle maniche mantenendoli solo sul colletto.

Spillo Altobelli con la maglia da trasferta dell'Inter di metà anni '80
Spillo Altobelli con la maglia da trasferta dell’Inter di metà anni ’80

Il decennio si chiude con un nuovo fornitore, la tedesca Uhlsport, che dal 1988 torna ad una tonalità di azzurro meno intensa e che introduce per la seconda maglia una fascia orizzontale a righe nerazzurre oblique e disallineate in corrispondenza dello sponsor.

Matthäus, Brehme, Berti, Bianchi e Ramón Díaz, gli acquisti dell'Inter nell'estate 1988
Matthäus, Brehme, Berti, Bianchi e Ramón Díaz, gli acquisti dell’Inter nell’estate 1988

La rivoluzione degli sponsor negli anni ‘80

Nei primi anni ‘80 compaiono le prime sponsorizzazioni sulla maglia: la Federcalcio autorizza i primi marchi commerciali a partire dalla stagione 81/82, dando il via ad una grande rivoluzione che impatterà per sempre sul campionato.

Il look delle maglie infatti viene profondamente cambiato dalla necessità di dare risalto alla sponsorizzazione: ecco quindi che dalla maglietta vergine a righe verticali dell’80/81 si passa alla semplice applicazione sul petto del marchio dello sponsor, Inno Hit, nell’81/82.

Ma è dalla stagione 82/83 che compare sulle maglie interiste il marchio che avrebbe segnato il decennio, quel “Misura” indelebilmente legato allo scudetto dei record del 1989 e che era inscritto in un rettangolo nero sul petto dei giocatori. Rettangolo che sarebbe scomparso solo nell’ultima stagione di sponsorizzazione da parte del marchio, 89/90, quando la scritta venne stampigliata direttamente sulle strisce nerazzurre.

Lo stemma

Per buona parte degli anni ‘80 fu utilizzato lo stemma adottato nel 1979, a forma di scudetto con raffigurato un biscione bianco con due strisce sul collo (una nera e una azzurra) che si muove su due strisce trasversali nerazzurre, contenente anche la stella che simboleggia i primi 10 scudetti vinti. Nel 1988 lo stemma fu leggermente modificato, dando al biscione un’espressione più aggressiva e aggiungendo la scritta INTER a sovrastare lo scudetto.

Lothar Matthaus e Walter Zenga nel 1988

Alla fine del decennio, dopo la vittoria dello scudetto, si tornò ad utilizzare uno stemma simile a quello originale, disegnato da Giorgio Muggiani nel 1908, o meglio alla sua versione adottata nel 1963, circolare con il monogramma riportante le lettere FCIM bianche su sfondo dorato, racchiuse in un cerchio nero a sua volta racchiuso da altri cerchi concentrici oro e blu. La novità rispetto alla versione classica è la stella che sovrasta lo stemma. Questa versione sarebbe stata utilizzata dal 1989 al 1999.