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Stilare il pagellone del calciomercato è una delle imprese più ardue per chi svolge questa professione. Gli haters sono dietro l’angolo, le figuracce sembrano manifestarsi già tra le pieghe delle righe, tra una parola e l’altra.

“Ai posteri l’ardua sentenza”, si dice solitamente. Ma qui la sentenza è nel presente, e vuole persino provare a stilare una classifica ragionata. Dalla regina del calciomercato (di Serie A, 2025/26) alla peggiore nella sessione (estiva). Cominciamo dunque con la top 10.

La top 10

Napoli 8: da più parti si è letto che con tutti i soldi a disposizione del Napoli il calciomercato estivo poteva essere migliore. Noi rispondiamo che si può sempre fare di meglio, certo, ma meglio di così, in una sola sessione, è molto difficile.

Il Napoli ha giganteggiato, acquistando calciatori funzionali tanto alla titolarità (vedi Hojlund, strappato di prepotenza per 44 milioni + bonus appena è stata resa nota la tempistica sull’infortunio di Lukaku) quanto alla profondità della rosa (Lang sarebbe titolare quasi in tutte le squadre di Serie A, al Napoli parte come riserva), senza dimenticare l’acquisto di Kevin De Bruyne, che proietta il Napoli in un’ottica soprattutto europea, oltre che nazionale.

Juventus 7.5: una chiusura di mercato così non si vedeva da parecchi anni a Vinovo. L’attacco dei bianconeri, senza timore di smentita, è passato in poche ore dall’essere neanche il migliore in Italia ad uno dei più forti d’Europa, grazie agli innesti (oltre a David) di Zhegrova e Openda. Perché, allora, non 8? Perché in difesa rimangono delle lacune, idem a centrocampo. Così, a quanto pare, non per la dirigenza juventina.

Como 7.5: ci aspettavamo un’estate da protagonista per il Como degli Hartono, e così è stato. Ma con una postilla, non di poco rilievo: aver tenuto Fabregas e avergli costruito un progetto intorno, fatto di giocatori forti e affermati (come Morata) ma anche e soprattutto di giovani già forti e potenzialmente fortissimi (come Baturina e Jesus Rodriguez).

Milan 7: dopo un luglio di fuoco, agosto è stato un mese più tranquillo per i tifosi del Milan, certo molto soddisfatti per il rifacimento integrale del centrocampo e il nuovo tecnico Max Allegri, ma anche allarmati – infine – dalla chiusura del mercato, che ha visto i rossoneri ad un passo dal patatrack contrattuale di Santi Gimenez, a quanto pare per colpe del ds Tare – se è vero, come affermato dall’agente del giocatore, che il messicano sarebbe stato rassicurato da Ibrahimovic. Il mercato rimane quindi di grande livello.

Roma 7: Gasperini, gira qualche voce nella capitale, non avrebbe gradito la chisura di un mercato giudicato insufficiente rispetto alle premesse. In effetti alla Roma manca almeno un altro esterno, e dietro qualche lacuna (numerica) c’è. Ma gli acquisti di Ferguson, Wesley, Bailey, dello stesso Gasperini, vogliono dire molto. I giallorossi possono fare molto bene quest’anno.

Fiorentina 7: d’accordo, la Viola non ha riscattato due titolari come Cataldi e Folorunsho, ma ha sopperito – e sostituito meglio – donando al nuovo allenatore Pioli una profondità di rosa invidiabile: gli acquisti di Nicolussi-Caviglia, Sohm, Fazzini, la conferma di Fagioli e Gudmundsson, il rinnovo di Mandragora e Kean, gli innesti ancora di Piccoli e Dzeko. Una squadra lunga e forte che può puntare a grandi traguardi.

Udinese 6.5: l’acquisto last-minute di Zaniolo fa schizzare il voto su un mercato comunque sufficiente. Se Runjaic riuscirà a recuperare il talento italiano, l’Udinese può tornare a sognare l’Europa.

Cremonese 6.5: una delle sorprese del mercato. La squadra di Nicola, sei punti in due gare, tra prestiti di livello come quello di Floriani dalla Lazio, e acquisti di altissimo livello come Zerbin e Sanabria, può rimanere in Serie A con relativa tranquillità. Gli manca qualcosa dietro, ma ha aggiunto un entusiasmo incredibile, quasi incontenibile, grazie all’acquisto del leggendario Jamie Vardy.

Cagliari 6: ha tenuto i migliori dello scorso anno – Caprile e Gaetano – ma ha perso Piccoli. Esposito è al livello? Può diventarlo, ma del doman non v’è certezza. Il mercato dei sardi rimane comunque sufficiente.

Bologna 6: nell’estate in cui ha perso Beukema e Ndoye, due pilastri della vittoria in Coppa Italia lo scorso anno, il Bologna non li ha sostituiti degnamente, aggiungendo sì qualità (Rowe) ed esperienza (Immobile e Bernardeschi) ma anche molte incognite in ruoli decisivi del campo. Per una squadra non ancora abituata al doppio impegno, non sarà un’annata semplice per Italiano.

Le altre 10

Inter 6: dopo la sconfitta interna con l’Udinese (1-2), Chivu è stato fin troppo chiaro. Questa squadra doveva essere rivoluzionata in estate, e rimanere in questo limbo tra vecchie glorie (passateci il termine, magari ingiusto) e carne fresca (Bonny, Diouf, Akanji), ma senza la guida tecnica di livello degli scorsi anni, può fare danni serissimi alla stagione dei nerazzurri.

Genoa 6: tanta qualità sulla trequarti (Stanciu, Carboni) e a centrocampo (Onana), ma anche molte lacune dietro. Vieira dovrà essere molto bravo.

Pisa 6: meno altisonante di altre competitor per la salvezza, il mercato del Pisa rimane di livello. Gli acquisti di Stengs e Albiol, su tutti, sono da squadra di medio-alto livello.

Torino 6: sufficienza piena, più vicina al 6.5 invero, per il Torino del nuovo corso baronista. Davanti tanta qualità con Aboukhlal, Simeone e Ngonge, due campioni d’Italia. A centrocampo tanta sostanza con Anjorin, che può consacrarsi dopo l’ottima annata a Empoli. Dietro rimangono grandi lacune, che l’allenatore – per il modo di giocare molto offensivo – potrebbe faticare a colmare.

Lecce 5.5: sostituire Krstovic con Camarda, per quanto forte ancora inesperto, poteva essere un azzardo. Ecco perché Corvino ci ha regalato l’ennesimo puntero slavo in terra salentina: Stulic. Ma basterà per salvarsi?

Sassuolo 5.5: l’acquisto di Matic a pochi giorni dalla chiusura del mercato è un piccolo campanello (tardivo) d’allarme per una squadra che dovrà faticare per mantenere la categoria.

Atalanta 5: non tanto per gli acquisti, che sono pure di discreto livello, ma per il progetto in sé, dai contorni poco chiari, i Percassi potrebbero aver sbagliato il grande successore di Gasperini. Nessuno sarebbe stato all’altezza certo, ma Juric? Quali meriti avrebbe collezionato negli ultimi tempi, come allenatore?

Parma 5: rispetto all’ottimo mercato dello scorso anno, il Parma ha fatto a nostro avviso un passo indietro, perdendo diversi titolari come Cancellieri, Man, Bonny e Sohm.

Hellas Verona 4.5: il miglior acquisto, per qualità del giocatore, è senza dubbio quello del brasiliano Giovane, che era svincolato. Sugli altri innesti, è tutto da vedere. Ma al momento il futuro appare poco roseo.

Lazio 3: costringere i propri tifosi ad un’estate senza sogni, anche minimi, è un oltraggio che di per sé merita l’insufficienza (grave) a dirigenza e società. Se a questo aggiungiamo che Fabiani non è riuscito neanche a vendere giocatori evidentemente fuori dal progetto, ecco che la frittata è servita. Il voto non è 2 solo perché la società biancoceleste ha tenuto tutti (dallo scorso anno, escluso Tchaouna, venduto al Burnley) e aggiunto un tecnico di livello internazionale come Maurizio Sarri.