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Il Milan ospita il Genoa nel lunch match domenicale, gli emiliani aspettano la viola sabato alle 18.00. Dopo la trasferta agrodolce dei rossoneri a Parma (tre punti conquistati da una parte, qualche rischio di troppo e soprattutto l’espulsione di Ibrahimovic dall’altra) a San Siro arriva il Grifone, che ha sì incassato un 3-1 in casa della Juventus, ma che è stato in grado di mettere in difficoltà in diverse occasioni la squadra di Pirlo. I precedenti in generale sorridono al Diavolo, che si è aggiudicato quattro degli ultimi sei confronti contro i rossoblù nel massimo campionato (1N, 1P) pur pareggiando il più recente (2-2). Altrettanto vero però sia che il Milan non è riuscito a trovare il successo in quattro delle sette gare più recenti in casa contro il Genoa nel torneo (2N, 2P) perdendo in quella più recente; sia che la formazione ligure è, insieme all’Atalanta, una delle due rivali che Stefano Pioli alla guida del suo attuale club non ha ancora battuto. La sfida per la seconda della classe è delicata non solo perché la lotta per un posto in Champions coinvolge ben sei squadre raggruppate in otto punti, ma anche per un altro aspetto: nel 2021, solo Benevento, Cagliari, Parma e Torino hanno vinto meno incontri interni del Milan in Serie A (due su otto, completano due pareggi e quattro sconfitte). Tra gli interpreti rossoneri più attesi – vista l’assenza illustre di Ibra – c’è sicuramente Theo Hernández, che ha preso parte a nove gol in questo campionato (quattro reti, cinque assist) e che potrebbe diventare il primo difensore del Diavolo ad essere coinvolto in 10 gol in una stagione di Serie A dal 2004/05. Dalla parte opposta invece proverà a prendersi la scena Gianluca Scamacca, autore di tre delle ultime quattro reti del Genoa in campionato. Il Milan non può sbagliare, ma Ballardini cercherà il riscatto.

Altro confronto che promette spettacolo e gol è quello che andrà in scena sabato alle 18.00 tra Sassuolo e Fiorentina. Il pronostico è complicato, visto che tre delle ultime cinque gare interne degli emiliani contro i toscani in Serie A sono terminate in parità, ma la formazione neroverde ha vinto quattro dei 15 precedenti con i viola nel torneo (5N, 6P), e tutti nel girone di ritorno. La squadra di De Zerbi ha vinto l’ultimo match di campionato contro il Benevento, ma è da ottobre scorso che non infila due successi consecutivi (tre in quel caso). Quella di Iachini invece si è aggiudicata il successo solo in una delle ultime otto partite di Serie A (3N, 4P). Le uscite più recenti delle due formazioni suggerirebbero un successo dei padroni di casa, ma nonostante il 3-2 subito nell’ultimo turno con l’Atalanta, la prestazione della Fiorentina con la Dea è stata all’altezza. Certo è che il bilancio della Viola in trasferta è pesante: cinque punti ottenuti nel girone di ritorno, tanti quanti in tutto il girone d’andata (nove gare). Al “Mapei Stadium” le stelle chiamate a fare la differenza non mancheranno né da una parte né dall’altra: se infatti De Zerbi potrebbe ritrovare Berardi (assente da marzo), in prossimità del 100° gol col Sassuolo in tutte le competizioni, e puntare sul grande stato di forma di Traore (due reti nelle ultime due presenze nella competizione), Iachini vanta il jolly Dusan Vlahovic, primo giocatore nato dopo l’1/1/2000 ad aver raggiunto la cifra di 20 gol in Serie A. L’attaccante serbo dopo la doppietta all’Atalanta è infatti a quota 21. Sua la rete realizzata nella sfida d’andata contro gli emiliani terminata 1-1; basterà per ritrovare il successo?

 

Foto di testa (Dusan Vlahovic) e contenuto a cura di Redazione Opta

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