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Coppa dei Campioni o Champions League?

Chi non bada molto alla forma, ma preferisce concentrarsi sulla sostanza, non assegnerà un significato particolare alla differenza, soprattutto temporale, che esiste tra due nomi che indicano sostanzialmente la maggiore competizione calcistica per club a livello europeo.

Non vogliamo dilungarci in richiami storici che annoierebbero chi ci legge, ma è necessario almeno porre alcuni punti fermi per poi dedicarci a ciò di cui vogliamo realmente parlare.

La storia della Champions League parte nel 1955, quando, e questo continuò fino al 1998, per ogni nazione avrebbe potuto partecipare solo il vincitore del rispettivo campionato, non vi erano gironi, esistevano solo partite ad eliminazione diretta.

I primi gironi cominciarono a vedersi nel 1991, anno a cui seguirono tutta una serie di tentativi che porteranno al formato che si gioca oggi: gironi dopo qualche turno a eliminazione diretta, gironi dopo un solo turno a eliminazione diretta, ecc.

A cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio si adottò la formula della doppia fase a gironi per giocare il maggior numero di partite.

Al termine della ricerca che abbiamo condotto nei giorni scorsi, abbiamo dato un voto ai gironi più difficili della storia della Champions… ed è venuto fuori questo.

Gruppo B 2001/2002 – Grado di difficoltà 3/5

  • Roma
  • Barcellona
  • Liverpool
  • Galatasaray

Facciamo un piccolo salto nel tempo e, mentre l’Europa cominciava a prendere confidenza con la moneta unica, una delle nostre compagini che meglio interpretava il gioco in quegli anni, la Roma di Capello, si ritrovò ad affrontare un girone di ferro con Barcellona, Liverpool e Galatasaray.

Erano gli anni del doppio girone, il primo agevolmente superato dai giallorossi e il secondo che ancora oggi grida vendetta per lo scellerato doppio pareggio contro i turchi.

Da questo gruppo venne fuori una semifinalista, il Barcellona, che si arrese ai “Blancos” di Zidane autore poi del meraviglioso gol in finale contro il Bayer Leverkusen battuto in quella occasione per 2-1.

Era il Barca di Saviola, Luis Enrique, Rivaldo e Kluivert, con un giovane Reina tra i pali, ma era anche il Liverpool di Dudek in porta, Gerrard e Rise ad agire nella linea mediana e Litmanen in attacco.

Gruppo C 2018/2019 – Grado di difficoltà 3/5

  • Napoli
  • Psg
  • Liverpool
  • Stella Rossa

Il girone che vogliamo analizzare in ora è praticamente attualità.

Storicamente il Napoli non ha mai avuto in Champions delle squadre abbordabili e questa ne è la prova.

Il Paris Saint-Germain, campione di Francia coi suoi fenomeni Cavani, Neymar e Mbappè, seppur utilizzati a intermittenza dal tecnico Tuchel, il Liverpool, quarto al termine della solita, sfiancante stagione in Premier e mettiamoci pure una squadra spinosa come la Stella Rossa di Belgrado, non erano certo gli avversari più abbordabili, soprattutto a inizio stagione, nel momento in cui la preparazione delle italiane è storicamente più indietro rispetto a quella di altri campionati europei.

Il Napoli uscì mestamente dal suo girone per differenza reti, non tanto a causa dell’ultima partita persa a Liverpool col gol del solito Salah, quanto per qualche punto lasciato nelle partite precedenti.  

Come tutti ricorderete fu proprio il Liverpool di Klopp a portare in patria la Coppa dalle grandi orecchie, soprattutto grazie alla strepitosa vittoria in casa per 4-0 sul Barcellona, seguita dal trionfo di Madrid contro gli Spurs.

Gruppo D 1998/1999 – Grado di difficoltà 4/5

  • Bayern Monaco
  • Manchester United
  • Barcellona
  • Brondby

È uno dei primi anni in cui le squadre chiamate a partecipare alla Champions, non sono più solo le vincitrici del campionato, ma sono presenti anche le seconde.

Proprio il Bayern Monaco quell’anno si presentò alla competizione da vice campione della Bundesliga, avendo chiuso il campionato precedente dietro al Kaiserslautern, in quell’occasione vincitore dell’ultimo dei suoi 4 titoli, al pari del Manchester United che finì secondo dietro all’Arsenal.

Campioni del loro paese furono invece gli spagnoli del Barcellona e i danesi del Brondby, non esattamente fortunati col sorteggio del girone.

Nonostante il Brondby fosse riuscito a fare lo sgambetto al Bayern nella prima giornata, quelli furono gli unici 3 punti degli svedesi, mentre si spartirono i primi due posti il Bayern Monaco con 11 punti, grazie alla rimonta dopo una sconfitta e un pareggio nei primi due turni, e il Manchester United, secondo a 10 punti.

Ai quarti di finale il Bayern trovò i connazionale del Kaiserslautern, battendoli nel doppio confronto piuttosto nettamente, mentre il Manchester United decise di indossare i panni di giustiziere delle italiane, spedendo a casa prima Inter e poi Juventus.

Il Bayern affrontò in semifinale un ostacolo più malleabile, la Dynamo Kiev battuta al ritorno dopo il 3-3 dell’andata e la Champions finì da dove era cominciata, con la Finale Manchester United-Bayern Monaco.

La finale del Camp Nou è una delle più spettacolari che si ricordi con i gol di Sheringham e Solskjaer nel recupero, a ribaltare il vantaggio iniziale di Basler.

Gruppo C 2017/2018 – Grado di difficoltà 4/5

  • Roma
  • Atletico Madrid
  • Chelsea
  • Qarabag

Non bisogna tornare molto indietro nel tempo per ricordare uno dei gironi più cari alla storia calcistica della Roma, quello della stagione che vide protagonisti i giallorossi di una cavalcata trionfale.

Il cammino della squadra di Eusebio Di Francesco si è fermato solo in semifinale al cospetto del Liverpool in un memorabile doppio confronto che vide la Roma soccombere ad Anfield per 5-2 per poi provare la miracolosa remuntada tra le mura amiche, ma senza successo.

Il girone iniziale fece spaventare non poco l’ambiente giallorosso: affrontare squadre come il Chelsea e l’Atletico Madrid, dopo essere arrivati a soli 4 punti dalla Juve dello scudetto, avrebbe potuto creare qualche problema, ma così non fu.

La Roma prese forza per il suo successivo cammino dal trionfale successo in casa col Chelsea per 3-0 con un protagonista assoluto, Stephan El Sharawy che realizzò una doppietta, seguita dal gol di Perotti nel secondo tempo.

La vittoria col Qarabag nell’ultima giornata, servì solo a formalizzare il primo posto in un girone tutt’altro che facile.

Gruppo F 2013/2014 – Grado di difficoltà 5/5

  • Napoli
  • Borussia Dortmund
  • Arsenal
  • Olympique Marsiglia

Probabilmente la più cocente delusione che una squadra italiana può aver patito al termine dei gironi di qualificazione di Champions League spetta al Napoli, che si è vista alle prese con un’eliminazione subìta dopo aver messo in cascina ben 12 punti al cospetto di squadre fortissime come il Borussia Dortmund dell’epoca, stiamo parlando del 2013/2014, l’Arsenal e l’Olympique de Marseille.

Come è possibile uscire da un girone con 12 punti? La risposta sta nelle vittorie di tutte e tre le favorite contro l’OM e la spartizione praticamente perfetta dei rimanenti punti in palio.

Ma in questo tipo di competizioni l’importanza dei dettagli è spesso decisiva ed ecco che, in virtù della differenza reti negli scontri diretti, alla fine della fiera passarono i tedeschi e gli inglesi, pur sconfitti, questi ultimi, al San Paolo per 2-0 nell’ultima partita.

Un girone davvero infernale, subito additato dalla stampe di quell’epoca come uno dei più difficili mai generati dall’urna dei sorteggi.

Il cammino delle due squadre che eliminarono il Napoli si fermò agli ottavi per quanto riguarda l’Arsenal, eliminato dall’ennesima squadra forte incontrata dai protagonisti di quel girone di ferro, il Bayern Monaco, mentre il Borussia si arrese ai quarti al Real Madrid, futuro vincitore della Coppa in finale coi cugini dell’Atletico, dopo aver eliminato lo Zenit di San Pietroburgo.

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