Vai al contenuto

Se è vero, come aveva avvertito già ad inizio stagione Gianluigi Buffon, che «paragonare Thiago Motta ad Allegri non esiste; uno è agli inizi, l’altro si è dimostrato un grandissimo allenatore», è altrettanto vero che il confronto tra i due è come la risposta in formato boomerang lanciato da chi, al termine della scorsa stagione, salutava l’esonero di Massimiliano Allegri con eccessivo entusiasmo. Come se l’addio dell’allenatore livornese, panacea di tutti i mali, e il conseguente arrivo di Thiago Motta, l’illuminato liberatore dell’oscurantismo calcistico allegriano, avrebbero avuto un effetto immediato sulle (invero) antiche ferite della Vecchia Signora.

D’accordo, Motta ha bisogno di tempo. D’accordo, è imbattuto in campionato. Ma che tipo di allenatore è, per la Juventus, uno che dichiara senza troppi problemi che «vincere non è la mia ossessione»? Parliamo pur sempre di quel club che, con Boniperti e altri, fa del «vincere è l’unica cosa che conta» il motto inciso nella propria storia.

Citazioni a parte, andiamo al dunque. Thiago Motta, numeri alla mano, è l’allenatore della Juventus ad aver fatto meno punti negli ultimi 15 anni – era dalla stagione 2010/11, con Luigi Delneri al timone, che la Vecchia Signora non andava così male in campionato. Un dato inquietante, soprattutto se consideriamo i prossimi impegni della Juventus in Serie A: Atalanta, domani sera, poi Milan (sabato) e Napoli (il 25). In mezzo la Champions League, con la sfida al Club Brugge fuori casa, tutt’altro che scontata.

  • Dove si gioca Atalanta-Juventus: Gewiss Stadium, Bergamo
  • Quando si gioca: martedì 14 gennaio 2025, alle ore 20:45 (recupero della 19esima giornata di Serie A)
  • Dove vederla: su DAZN

Dall’altra parte, c’è un’Atalanta ferita dalla Supercoppa (2-0 subìto dall’Inter in semifinale) e indebolita, almeno nelle inscalfibili certezze che fin qui l’avevano guidata al secondo posto in classifica, da due pareggi contro Lazio (1-1 all’Olimpico) e Udinese (0-0 sempre fuori casa). Ora, l’esame Juventus, davanti però al proprio pubblico, pronto a spingere la Dea dal primo all’ultimo minuto di gioco.

Essere invincibili

La Juventus non perde una partita di campionato dallo scorso 30 marzo 2024 (contro la Lazio di Tudor, 1-0 all’ultimo minuto di gioco). Un dato spaventoso, se consideriamo che la Juventus di Thiago Motta è ancora imbattuta in campionato e che, appunto, non perde fuori casa – in Serie A – dalla passata stagione.

L’Atalanta, dal canto suo, non perde tra le mura amiche dall’inizio di questo campionato, quando perse 2-3 contro il Como di Cesc Fabregas (2-3). Se consideriamo soltanto la Serie A, l’Atalanta dopo quella sconfitta non ha più perso una sola partita. Sono arrivati quindi 36 punti in 14 partite. Eppure, sono bastati due pareggi (contro due ottime squadre come Udinese e Lazio, per giunta entrambi fuori casa) e una sconfitta (ma in Supercoppa, contro l’Inter) per mettere in discussione la reale forza dell’Atalanta. Che pure, dopo la vittoria dell’Europa League lo scorso anno, è entrata in una nuova dimensione, e ha pressioni di diversa natura sul suo capo in questo momento – come è giusto che sia, vista anche la rosa a disposizione di Gasperini.

In attesa del rientro di Retegui, che potrebbe tornare proprio contro la Juventus, Gasp deve studiare una nuova soluzione, perché la sua macchina del gol sembra essersi inceppata – un solo gol nelle ultime tre partite.

Sfida tra falsi nove

Atalanta-Juventus, per Gasperini quanto per Motta, suo allievo dai tempi del Genoa, è la sfida tra due allenatori innovatori. Uno nei fatti, il Gasp, l’altro nelle intenzioni, Motta. E allora, per porre rimedio alle tante assenze, da una parte come dall’altra, ricorrere ad un cambio tattico, ad un’idea di gioco differente, è il modo migliore per portare a casa la partita senza snaturarsi troppo.

Contro il Torino, la Juventus ha giocato un’ottima mezzora con Nico Gonzalez unica (falsa) punta e Yildiz e Mbangula a girargli intorno. Nico aveva anche trovato la rete del 2-0, tolta dal VAR. Ma l’attacco sembrava funzionare. È stato semmai l’atteggiamento della ripresa, troppo timoroso, ad aver spianato la strada per l’ennesimo pareggio stagionale dei bianconeri.

Da un Nico a un altro, anche Gasperini sta pensando alla soluzione del falso nueve. De Ketelaere e Lookman non riescono ad incidere, e allora occhio a Zaniolo lì davanti. In gol contro la Roma all’Olimpico, in assist sempre all’Olimpico contro la Lazio, l’ex calciatore di Roma e Inter vuole incidere contro un club che lo voleva fortemente due estati fa.

In una partita così equilibrata, le scelte dei due allenatori, le innovazioni tattiche come quelle sopraindicate e il coraggio a partita in corso, dovranno fare la differenza.