Dopo aver condotto la marineria in porto, il capitano l’ha abbandonata, lasciando il testimone ad un vecchio compagno di avventure. Sembrerebbe la descrizione di una delle tante e memorabili battaglie marinare che hanno caratterizzato la storia di Pisa, una delle quattro repubbliche in grado di dominare sul mare il mondo intero. Invece stiamo parlando del Pisa che verrà, stagione 2025/26, quella dell’agognato ritorno in Serie A a più di 20 anni di distanza dall’ultima volta.
Il capitano che ha abbandonato la nave è Filippo Inzaghi, che ha capito di poter dare più nella serie cadetta – dove si sta specializzando nell’arte delle promozioni in Serie A – che in quella superiore. Super Pippo, nome col quale era conosciuto da calciatore, ha deciso di sposare la causa Palermo, passando il testimone della panchina neroazzurra ad un suo compagno di squadra – al Milan e in Nazionale: Alberto Gilardino, ex allenatore del Genoa. Una città che, curiosamente, fu protagonista della più importante battaglia navale – forse della storia – del Medioevo (1284) proprio contro Pisa: la Meloria.
Corsi e ricorsi storici che non fanno altro che testimoniare la grandezza della posta in palio, quindi l’esigenza di costruire una squadra che sia all’altezza della storia (passata e presente). Come si sta muovendo il Pisa, in questo senso?
La formazione del Pisa, 2025/26
Modulo 3-4-3; allenatore Alberto Gilardino

Gli acquisti del Pisa
Il Pisa è molto attivo sul mercato. La proprietà americana sta lavorando per regalare a Gilardino una rosa non solo adatta all’obiettivo salvezza, ma forse anche ad un progetto su un più ampio raggio temporale.
A centrocampo è arrivato un ragazzo di cui si parla benissimo da almeno due anni: Isak Vural, passaporto turco, classe 2006, che è stato pagato 4.5 mln €. Insieme a lui l’italo-brasiliano Lusuardi, difensore centrale, per 500 mila euro. Entrambi vengono dal Frosinone, dove hanno giocato un’ottima stagione lo scorso anno.
Altro acquisto non ancora ufficiale ma ormai ufficioso è Scuffet, al quale è stato offerto un contratto fino al 2027. C’è da capire, in questo senso, se come secondo portiere il Pisa si affiderà all’esperto Nicolas (37 anni) o al giovane Loria (che ne ha 26). Sullo sfondo, non in formazione, anche Semper (classe ’98), che probabilmente però verrà ceduto.
Altro importantissimo innesto è quello di Alessio Zerbin, finito nel mirino di diverse squadre di Serie A. Alla fine però è il Pisa a spuntarla, in un’asse Toscana-Campania che potrebbe rivelare ulteriori sorprese a breve.
I sogni di mercato
Ma il Pisa non ha finito qui. Dando un rapido sguardo alla formazione, appare chiarissimo almeno un buco da colmare: quello del terzo centrale (oltre al capitano Caracciolo), se è vero che Gilardino gioca con la difesa a tre. Un modulo che non dovrebbe variare, a meno di clamorose sorprese.
A centrocampo il Pisa è solido e ha diverse soluzioni, fisiche e tecniche, ma Gilardino sta spingendo per un ultimo colpo. Il nome caldissimo in queste ore è quello di Akinsamiro, centrocampista di proprietà dell’Inter, classe 2004, che lo scorso anno ha giocato un’ottima seconda parte di stagione con la Sampdoria. La formula sarebbe quella del prestito con diritto di riscatto del Pisa e di controriscatto da parte dell’Inter.
Ultimo nome, ma non per importanza, anzi, è quello di Giovanni Simeone. El Cholito sarebbe un acquisto importante a livello empirico e simbolico. Empirico, perché prendere un attaccante due volte campione d’Italia (negli ultimi tre anni) garantirebbe al Pisa un reparto offensivo di un certo livello. Ma anche simbolico, perché continuerebbe la tradizione dei Simeone al Pisa, dopo che l’allora giovanissimo padre di Giovanni, Diego Pablo attuale allenatore dell’Atletico de Madrid, aveva iniziato proprio qui, ai piedi della Torre, la sua carriera di calciatore in Serie A a fine anni Novanta. Il Napoli ha aperto alla cessione, Simeone è attratto dal progetto. La situazione è tutta da monitorare.
Punti di forza e di debolezza del Pisa
Partiamo con le cattive notizie: il Pisa, terz’ultima squadra in Serie A per valore della rosa (poco più di 60 milioni, peggio solo Cremonese e Hellas Verona), non ha né la qualità – al momento – né l’esperienza – a prescindere – per rimanere in Serie A. Ma Gilardino, nonostante la giovane età (43), è già un allenatore che sa bene come salvare una squadra dalla Serie B.
Il vero punto di forza, e veniamo alle buone notizie, è il pubblico e l’entusiasmo di una piazza che già lo scorso anno ha spinto in più occasioni la squadra oltre l’ostacolo. In questo senso risulta fondamentale la notizia – confermata il 16 luglio scorso – dell’ampliamento dell’Arena Garibaldi, in modo da consentire al Pisa di giocare in casa e non di affittarne una, chissà quanto lontana da quella reale. Il sindaco Michele Conti ha svolto un sopralluogo e ha confermato che la squadra di Gilardino avrà lo stadio a disposizione per inizio campionato. Questo, più di ogni altro dettaglio tecnico-tattico, potrebbe fare la differenza.

