Il primo pensiero che aleggia su Cremona è quello dell’immediato ritorno alla serie cadetta. Un po’ per come ci è arrivata (tramite playoff), alla promozione in A, la Cremonese. Un po’ anche per come è andata l’ultima volta, ormai tre stagioni fa.
I numeri sembrano rinforzare questa tesi. Il valore della rosa – che al 1° giugno, giorno del ritorno dei playoff contro lo Spezia, si attestava intorno ai 33 milioni di euro – è di 38 milioni di euro. La seconda rosa meno preziosa del campionato di Serie A, certo ad inizio mercato, è l’Hellas Verona con 57 milioni di euro. Per dare un’idea della situazione, la prima squadra a “salvarsi” in questa speciale classifica è il Cagliari (17esimo per valore di rosa) che ne vale 80, più del doppio della Cremo.
Ecco allora che ciò che la società lombarda chiede a Davide Nicola, nominato a capo della guida tecnica del club per la stagione che verrà, è un piccolo miracolo. Ma questa è la buona notizia per i tifosi grigiorossi: Nicola ci è abituato, ai miracoli. Uno come lui, che nella vita ha dovuto combattere battaglie assai più ardue, sa come si fa a stare nella lotta. Da anni.
La formazione della Cremonese 2025/26
3-5-2; all. Davide Nicola
Gli acquisti già fatti
Terminato il campionato di Serie B e raggiunta la promozione, la Cremonese ha guardato prima di tutto in casa di chi era rimasto nel campionato cadetto. Da qui, infatti, la Cremo ha pescato per i primi due colpi di mercato, al momento anche gli unici: parliamo di Fulignati e Vandeputte.
Il portiere e l’ala sinistra, che giocherà però a centrocampo nei tre con Nicola, hanno rispettivamente 30 e 29 anni. Sono stati acquistati entrambi dal Catanzaro per una cifra totale di 5 milioni di €. Entrambi erano in prestito dalla società siciliana, che li aveva venduti con opzione di riscatto al club lombardo lo scorso anno. A tal proposito, tanti sono i prestiti tornati alla base coi quali dovrà misurarsi Nicola in ritiro: i nomi più pesanti sono Okereke, Afena Gyan, Sernicola, che potrebbero trovare anche spazio nella rosa, tutto dipenderà dal parere dell’allenatore.
Intanto il club ha venduto Jungdal (al Westerlo), Lochoshvili (al Norimberga) e Sarr (allo Spezia) per un totale di 2.2 mln.
I sogni di mercato
Diverse le piste di mercato che i dirigenti della Cremonese stanno seguendo in questo momento. Due sono gli obiettivi a centrocampo: una mezzala di spinta, con licenza ad offendere, e un metronomo che faccia respirare il 35enne leader della Cremo Castagnetti. In questo senso il club lombardo segue da vicino Maleh, lo scorso anno a Empoli ma di proprietà del Lecce, 26enne dal valore di 3.2 mln di euro, Zerbin, lo scorso anno a Venezia, che il Napoli venderebbe per 10 milioni, ma che potrebbe cedere anche in prestito, e Grassi dell’Empoli, che sarebbe un gran colpo.
Sullo sfondo rimane Liberato Cacace, sempre dall’Empoli. Ha una valutazione che non supera il milione di euro, è giovane (22 anni) e da quella parte – fascia sinistra – la Cremonese ha necessità di rinforzare la rosa.
Il grande sogno di mercato risponde al nome di Toni Sanabria. L’attaccante del Torino, che ha avuto poco spazio quest’anno, e sul quale Baroni non sembra intenzionato a puntare, vale 3 milioni di euro. Ha 29 anni, e il Toro lo venderebbe per non più di 8 milioni. Una cifra ancora molto alta per la Cremonese, ma il club potrebbe fare uno sforzo per regalare a Nicola un attaccante in grado di spostare gli equilibri in zona salvezza.
Punti di forza e di debolezza della Cremonese
Non ci giriamo troppo intorno. La rosa della Cremonese, numeri a parte, è la più debole del campionato. In questo senso il vero punto di forza, come spesso accade in queste zone della classifica, è l’allenatore.
Nicola, che a Cagliari ha dimostrato anche di saper valorizzare diversi giovani, avrà il difficile compito di dare solidità ad una squadra che già lo scorso anno subiva parecchi gol (delle prime sei, in Serie B, la Cremo aveva la peggior difesa con 44 gol presi in 38 partite), rendendola al contempo pericolosa in attacco. Tutto passerà dalla sapiente mano del tecnico, ma sarà una sfida davvero difficilissima.