I greci hanno una parola intraducibile per esprimere una buona disposizione dinnanzi alla sorte: εὐδαιμονία. Letteralmente, il termine – che è tratto dal lessico filosofico, e prima ancora religioso – significa «avere, o essere insieme a, un buon demone» (composto di ‘eu’ = ‘bene’ e ‘daimon’ = ‘demone’).
Demone, qui, non significa sottoufficiale del Demonio, perché il demone per i greci era come il nostro spirito, così che l’espressione εὐδαιμονία potrebbe essere tradotta anche con «stare sotto una buona stella», «con buona disposizione di spirito». Ma daimon, in greco, significa anche ‘sorte’. C’è quindi, nel sentire greco, un forte legame tra lo stato d’animo del soggetto e la sorte che lo accompagna. In senso filosofico, eudaimonia è stato inteso col significato di ‘vivere felicemente’, da Aristotele in poi.
Italiano, la buona stella da festeggiare
Da stasera, invece, quando la Fiorentina scenderà in campo contro l’Olympiakos per la finale di Conference League, il senso del termine eudaimonia potrebbe assumere un’ulteriore sfumatura. È indubbio, infatti, che Italiano e la Fiorentina siano arrivati a questa finale con buona disposizione d’animo, se non ottima.
La Viola gioca bene, è reduce da un periodo positivo in campionato, e ha dalla sua la forza di una squadra che ha già giocato questa finale. È reduce da 13 risultati utili consecutivi nella competizione, e ha sempre vinto nei turni a eliminazione diretta. Inoltre, la sconfitta incorsa nella finale dello scorso anno contro il West Ham può senz’altro servire da ulteriore stimolo per prendersi «ciò che è stato lasciato» nel cammino. Italiano, giunto al terzo anno da allenatore della Fiorentina, non vuole fallire la terza finale in tre anni (due di Conference, una di Coppa Italia), e meriterebbe questa coppa.
I segreti dell’Olympiakos: Mendilibar ed El Kaabi
Dall’altra parte c’è un allenatore come José Luis Mendilibar, che potrebbe vincere due coppe europee in due competizioni diverse un anno dopo l’altro, un’impresa mai riuscita a nessun allenatore nella storia. Egli allenava infatti il Sevilla Campione d’Europa lo scorso anno in Europa League. Era subentrato il 21 marzo del 2023 salvando una squadra prossima alla retrocessione e conducendola fino alla vittoria di un prestigioso trofeo europeo.
Così con l’Olympiakos, la storia potrebbe ripetersi, perché Mendilibar è subentrato al precedente allenatore José Anigo a inizio febbraio. “Sono grato al Siviglia di avermi mandato via, perché così sono potuto arrivare qui”, ha detto alla vigilia del match contro l’Aston Villa, terminato 6-2 per i greci nell’aggregate tra andata (2-4 al Villa Park per i greci) e ritorno (2-0 al Pireo).
Protagonista di quella sfida, con una doppietta (ne aveva fatti tre all’andata), è stato El Kaabi, attaccante trentenne dell’Olympiakos che quest’anno sembra essersi trasformato in Robin Van Persie. Mancino come l’olandese, ne condivide l’abilità balistica – andatevi a vedere il gol di El Kaabi in rovesciata contro il Maccabi Haifa – e il tiro mancino, anche se il marocchino è abile con entrambi i piedi, e sa come segnare di testa. I 10 gol in Conference League ne sono una fulgida testimonianza.
El Kaabi è bravissimo a muoversi nello spazio, e sa attaccare l’area avversaria come pochi altri in Europa in questo momento, ma è bravo anche coi piedi e nel fraseggio coi compagni. Ex falegname, ha lasciato la Turchia dopo il terribile terremoto che ne ha colpito la Nazione lo scorso anno. L’Olympiakos, che grazie ai suoi gol ha raggiunto la prima finale europea nella sua storia, ci ha visto lungo. È soprattutto alla sua ombra che dovranno stare attenti i difensori della Viola.
Probabili formazioni
- Olympiacos: Tzolakis; Rodinei, Retsos, David Carmo, Ortega; Chiquinho, Iborra, Hezze; Podence, El Kaabi, Fortounis
- Fiorentina: Terracciano; Dodô, Martínez Quarta, Milenković, Biraghi; Mandragora, Bonaventura; González, Beltrán, Kouamé; Belotti
Un po’ di numeri
Non ci sono precedenti tra queste due squadre, in nessuna delle tre competizioni europee. La formazione ellenica ha però giocato 28 partite internazionali contro squadre italiane, ottenendo 7 successi e 5 pareggi, ma rimediando 16 sconfitte. L’Olympiakos ha anche perso 6 delle ultime 7 partite in competizioni europee contro squadre italiane: l’unica eccezione è rappresentata dalla vittoria casalinga per 3-1 sul Milan nella fase a gironi dell’Europa League 2018-2019.
La Fiorentina nella sua storia ha incontrato solo 5 volte formazioni greche e il bilancio è in perfetta parità con 1 successo per parte e 3 pareggi. La finale di Conference League dello scorso anno ha rappresentato per i viola il 4° ko nell’ultimo atto di una coppa europea: solo una volta i toscani hanno vinto una competizione UEFA, ovvero la finale di Coppa delle Coppe del 1961.
La formazione allenata da Mendilibar, invece, è la seconda squadra greca a raggiungere una finale UEFA dopo il Panathinaikos, che nella stagione 1970-1971 perse a Wembley la Coppa dei Campioni per mano dell’Ajax (2-0). I Thrylos, inoltre, sono in corsa per il secondo titolo europeo di questa stagione, visto che la formazione giovanile ha già battuto il Milan aggiudicandosi la UEFA Youth League 2023-2024.
Una partita tesa, in campo e fuori
Si prospetta una finale tesissima all’OPAP Arena, stadio dell’AEK, una delle squadre di Atene nonché grande rivale dell’Olympiakos. Come riporta Gazzetta, «la partita vedrà un ingente schieramento di forze dell’ordine, soprattutto per evitare contatti e tensioni fra le tifoserie locali visto che l’Olympiacos giocherà contro la Fiorentina nello stadio dell’AEK».
Sono 9mila i tifosi della Fiorentina attesi ad Atene: 10mila saranno invece gli uomini impiegati dalle forze dell’ordine per le strade di Atene. Il divieto sulle trasferte di campionato imposto dalla Federcalcio ai tifosi greci aumenta a dismisura la tensione per la finale di stasera, dove saranno presenti non solo tifosi di Olympiakos e Fiorentina, ma anche di Panathinaikos, AEK, e altre. Da domani mattina, il tifo viola sarà indirizzato verso la parte nord della città, nella già predisposta fan-zone, mentre quelli dell’Olympiacos partiranno da sud, zona Pireo, laddove sorge il loro stadio. Tutto ciò, al fine di evitare che le due tifoserie entrino in contatto nel loro viaggio di avvicinamento allo stadio.
Saranno vietate magliette differenti da quelle delle finaliste (per scongiurare l’azione di altre tifoserie), via sigarette (comprese quelle elettroniche) e borse oltre una certa misura. Insomma, ciò che si prospetta sul rettangolo verde non sarà che flebile specchio di quello che potrebbe accadere fuori, e che speriamo non accada. Ci aspettiamo una partita ugualmente tesa, equilibrata, decisa sui dettagli. La Fiorentina è più forte, ma non sempre a calcio vincono i più forti. La Viola dovrà pure dimostrarlo.