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Uno dei primi obiettivi stagionali del Milan è sfumato durante la sfida al St. James’ Park. I rossoneri sono fuori dalla Champions League. Ciò è accaduto in parte per sfortuna, per l’incapacità di cogliere le occasioni quando si sono presentate e soprattutto per una mentalità che non sempre è funzionale a raggiungere i traguardi che si erano prefissati.

Ora, come ribadito più volte da allenatore e società, la meta europea è rappresentata dalla vittoria dell’Europa League, trofeo assente nel palmares del Milan. Tale competizione, pur non avendo lo stesso blasone della Champions League, può rivelarsi probante e stimolante. Tuttavia, sarà fondamentale per i rossoneri mantenere alta l’attenzione e non peccare di superbia o superiorità.

Provare a ergersi sul tetto d’Europa giocandosi questa competizione potrebbe essere il modo giusto per ritrovare l’inflazionato dna europeo di cui il Milan si fa lustro da tempo immemore. Dati i trofei vinti, ne ha ben donde ma è bene ricordare che il futuro non si costruisce solo ed esclusivamente rammentando gli sfarzi ed il successo del passato.

Se c’è un errore che il Diavolo non si può permettere è quello di sottovalutare il proprio avversario. Nel corso dei sorteggi, era presente Franco Baresi. Simbolo di un Milan vincente e scoppiettante che ora sembra più che mai lontano. Il suo viso disteso alla scoperta che l’avversario in questione sarebbe stato il Rennes non deve confondere.

Un sorteggio meno benevolo era sicuramente possibile, ciò non vuol dire che la sfida non dovrà essere preparata con la massima cura e oculatezza. Il Milan ha spesso mostrato carattere quando messo alle strette ma una grande squadra non ha bisogno di un costante brivido di sentirsi al limite per fare bene.

I segreti del Rennes: i motivi per cui il Milan non deve trascurare il prossimo avversario europeo

Come già sottolineato, dopo i passi falsi commessi durante la fase a gironi di Champions League il Milan non si può permettere di fare altri errori fatali. Nel corso dei playoff di Europa League l’avversario dei rossoneri sarà il Rennes. Nonostante il decimo posto in Ligue 1 ed un andamento tutto fuorché lineare, la compagine francese non deve essere affrontata con leggerezza.

Innanzitutto il Rennes ha il proprietario più ricco del mondo, nonché un numero non indifferente di talenti che nei prossimi anni potrebbero diventare i futuri fuoriclasse. Il mix tra giovani e giocatori di esperienza può rivelarsi una miscela devastante per gli avversari. Questa sarà una delle chiavi che potrebbero permettere ai francesi di imporsi sul Diavolo.

L’attuale momento del Rennes è tutt’altro che favorevole – 2 sconfitte, 2 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 5 – ma questo dettaglio non deve fuorviare. Tuttavia, questo è un progetto serio e ambizioso a medio-lungo termine sostenuto da Francois Pinault. Il ricchissimo patron dei rossoneri d’oltralpe è stato dichiarato il più ricco proprietario di una squadra di calcio al mondo da Forbes.

Questo status lo si spiega attraverso le cifre. Il fatturato annuo di Pinault ammonta a 40,1 miliardi, numeri superiori persino a quelli messi a segno da Mark Mateschitz, proprietario di RedBull Racing che ne fattura 34,7 all’anno. Tuttavia, il Rennes non si impone nel mondo del pallone con acquisti faraonici ma con un’oculata gestione del settore giovanile.

Questa scelta sta già portando risultati di rilievo. Difatti, nel 2023 il settore giovanile del Rennes è stato eletto come il migliore di Francia. Persino superiore a quello del Lione, considerato in non plus ultra in tal senso nei confini nazionali. Tuttavia, il suo rendimento quest’anno è meglio in Europa piuttosto che in Ligue 1.

Il Rennes può vantare anche giocatori con una discreta esperienza internazionale. Uno su tutti Mandanda. Il portiere è stato protagonista in occasione del Mondiale vinto dalla Francia ed il suo approccio smaliziato può aiutare la crescita dei compagni più giovani. Altro nome noto è quello di Nemanja Matic, volto conosciuto dopo aver vestito la maglia della Roma la passata stagione.

Poi ci sono i giovani. A centrocampo si può trovare la qualità del ventitreenne La Fée. In attacco gli osservati speciali sono Amine Gouiri e Kalimuendo, rispettivamente 23 e 22 anni. Da non dimenticare Martin Tierre, rientrato dopo il grave infortunio al ginocchio. Se entro febbraio dovesse rientrare al top della forma, potrebbe essere un problema di non poco conto per il Milan.

In difesa sarà possibile ritrova una vecchia conoscenza della Serie A ovvero Artur Theate. Inoltre, in questo reparto c’è Belocian che sta crescendo esponenzialmente e sembra avere un destino segnato verso mete piuttosto blasonate. Le premesse per provare ad impedire al Milan di violare la propria porta paiono esserci.

Degno di attenzione è il nome Désiré Doué. Il diciottenne è una delle maggiori promesse future del Rennes. Ad oggi, secondo Transfermarkt il suo cartellino vale già oltre 15 milioni. Il francese pare essere destinato a diventare il nuovo Camavinga, pertanto come il connazionale predestinati a diventare la prossima punta di diamante del settore giovanile da vendere a club blasonati a cifre astronomiche.

Da novembre si è verificata un’importante novità tra le file del Rennes. Julien Stéphan ha sostituito Genesio dopo l’esonero. Il neo tecnico della compagine francese è una vera istituzione nell’ambiente. Ha lavorato per sette anni nel settore giovanile ed è colui che ha condotto Les Rouges et Noirs alla vittoria della Coppa di Francia contro il PSG.

Tuttavia, per l’ambizione del progetto quanto di nuovo messo in bacheca è davvero poco. Dopo il successo del 2019, un trofeo nel palmares mancava dal 1971. Questo club ha le idee giuste ed un piano basato sui giovani con l’aspirazione di farsi valere anche in Europa. Basandosi su queste premesse, sembra limitante pensare che questa squadra voglia fermarsi ad un playoff di Europa League.