Già solo per la risposta del Meazza, anche conosciuto come Stadio San Siro di Milano, Italia v Francia, che si giocherà il 17 novembre alle 20:45, sarà una sfida da seguire ad ogni costo. Ad un passo dal tutto esaurito, lo storico impianto metonimia del calcio italiano si prepara a vivere una partita che per tradizione, passato e presente, ma anche futuro, parla da sé.
Finali (perse, all’Europeo, vinte, al Mondiale), fasi a gironi, qualificazioni, ora Nations League, dove già l’Italia al Parco dei Principi aveva imparato a fare la voce grossa (1-3, nel match d’esordio del girone qualche mese fa): ebbene, Italia v Francia è soprattutto la sfida tra due modi d’intendere il calcio, uno più pragmatico l’altro più sopraffino – almeno fino a qualche tempo fa. L’addio di Griezmann e i mal di pancia di Mbappe, tuttavia, hanno riscritto in breve tempo la reale forza della nazionale dei galletti, che contro l’Italia si gioca il tutto per tutto per il passaggio alla fase eliminatoria del torneo. Quali duelli, dei molti possibili, potrebbero davvero decidere questa sfida?
Braccio di ferro
La sfumatura anglosassone di Popeye, il celebre protagonista di Braccio di ferro, potrebbe far rabbrividire i francesi in questa nostra ardita analogia fumettistica, ma la vera zona di guerra della partita potrebbe configurarsi come autentico tira e molla, scontro fatale ed energico, in una specifica zona del campo: il centrocampo.
Curiosamente, sarà una sfida quasi interamente italiana, nel senso che i due centrocampisti che potrebbero contendere la mediana azzurra sono due ragazzotti in forza nella capitale, a Roma, che si incontreranno l’uno contro l’altro nel derby di gennaio: parliamo di Mateo Guendouzi e Manu Kone, muscoli e qualità a disposizione della Francia. Dall’altra parte, muso a muso, Nicolò Rovella e Sandro Tonali.
Non sono gli unici a giocare a centrocampo, che per entrambe si prevede a tre. Aggiungiamoci allora anche Frattesi da una parte e Rabiot dall’altra, ex Juventus. Ecco che la zona di campo più delicata, quella da dove un intercetto potrebbe decidere le sorti del match, è tutta tricolore, o quasi integralmente tale. Sicuramente la Francia ha dalla sua più muscoli, ma meno qualità. Quella che non manca a Tonali, ad esempio, e se lo ricordano bene i francesi, lui autore dell’assist di esterno per Dimarco nella vittoria azzurra a Parigi nella prima giornata di Nations League.
Sulle fasce, il derby di Milano
Ripartiamo da qui, allora. Perché se c’è una zona del campo da dove la partita potrebbe davvero accendersi è quella delle fasce. E anche qui, curiosamente, il duello è tutto made in Italy, stavolta lato Milano. Theo Hernandez a sinistra, Dimarco idem. Non si incroceranno, perché si trovano su fasce opposte del campo, ma si sfideranno a suon di scatti, terreni bruciati, giocate memorabili con quella qualità che più (Dimarco) o meno (Theo Hernandez, che però è più veloce e fisico del dirimpettaio) li contraddistingue e accomuna.
Sarà un doppio derby, praticamente, a decidere le sorti di Italia v Francia. Roma-Lazio v Lazio a centrocampo, Inter v Milan sulle fasce. Se ci mettete pure Pavard e Thuram nei francesi, poi… Insomma, per una sfida che trasuda storia e declama emozioni e duelli in ogni zona del campo, che siano i derby italiani a poterne rompere l’equilibrio è motivo di vanto per il nostro calcio e di grande interesse per gli spettatori disinteressati. In fondo è derby tutto l’anno, soprattutto quando questo termine, sempre abusato, riguarda anche una sfida tra due nazionali che si odiano come fosse un derby, più che un incontro tra nazioni.