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I “docufilm” sono da sempre un filone estremamente interessante per gli appassionati di sport, dove si sprecano le storie incredibili di campioni o di intere squadre destinate a entrare a vario titolo nella leggenda.

Pensiamo soltanto al successo planetario di quel “The Last Dance” eletto da molti come il miglior documentario sul basket in assoluto (vedi alla voce Michael Jordan e i suoi fantastici Chicago Bulls di fine anni novanta).

Per quanto riguarda il calcio, il panorama di titoli è quanto mai vasto e variegato, tanto che diventa complicato ridurre l’elenco a sole 10 imperdibili opere.

Ci abbiamo provato però, certi che qualcosa è necessariamente rimasto fuori, anche se questa lista è assolutamente imperdibile per tutti gli amanti del calcio (e delle belle storie sportive).

10. Mi chiamo Francesco Totti

Uscito nel 2020 con la regia di Alex Infascelli, il documentario racconta ovviamente la storia calcistica e umana di uno dei calciatori più amati della storia italiana, vera e propria bandiera della Roma.

Nel 2021 ha vinto il Nastro d’Argento, il David di Donatello come miglior documentario e il Premio Flaiano (sempre per il miglior docufilm), e rappresenta un ottimo esempio di un’opera dedicata a un grande campione, al pari di “Diventare Leggenda” (che ha come protagonista Zlatan Ibrahimovic) o quello dedicato a Scirea (“Il campione gentile” sempre disponibile in streaming).

9. Next goal wins

Chi fa il prossimo gol, vince tutto. Era quello che si diceva nei campetti quando una partita era ormai segnata, con una squadra nettamente avanti che aveva in quell’occasione l’unica possibilità di farcela.

A questo si richiama il titolo di questo documentario del 2014 che richiama le vicende della nazionale delle Samoa Americane, la peggior squadra della storia del calcio.

Nel 2001 era salita alla ribalta delle cronache per quella che è ancora la peggior sconfitta del calcio internazionale, un 31-0 subito contro l’Australia.

Poi però qualcosa è cambiato, con l’arrivo del tecnico Thomas Rongen che ha una sola missione: far diventare un gruppo totalmente scarso di calciatori, una squadra competitiva. In questo documentario c’è tutta la loro storia (che presto diventerà anche un omonimo film con Michael Fassbender ed Elisabeth Moss).

8. Zemanlandia

Non poteva mancare secondo noi qualcosa dedicato all’allenatore cecoslovacco, salito alla ribalta con il suo Foggia e quel calcio iper offensivo che ha fatto impazzire il mondo.

E proprio di quell’esperienza si racconta in questo documentario di Giuseppe Sansonna, forse non eccelso dal punto di vista tecnico, ma da non perdere in quanto a storie e aneddoti da parte del tecnico e dei protagonisti dell’epoca: da Signori a Baiano e Rambaudi (ovvero il trio meraviglia di quel Foggia)

7. The Game of Their Lives (In campo per la vittoria)

Il Campionato del Mondo del 1966 è per gli italiani quello tristemente famoso per la sconfitta contro la Corea del Nord, ma ribaltando il discorso è senza dubbio anche il racconto di una grande impresa calcistica, quella della nazionale coreana.

La vittoria contro gli azzurri, la qualificazione agli ottavi di finale, quella prima mezz’ora incredibile contro il Portogallo (con i coreani in vantaggio per 3-0), il tutto vissuto attraverso le parole di chi ha giocato in quella nazionale.

Stiamo pur sempre parlando della Corea del Nord, quindi si tratta ovviamente di un lavoro anche di propaganda, ma l’esposizione è comunque interessante proprio per vedere non solo un punto di vista diverso, ma per conoscere usi e costumi di quel paese che, per una volta, è stato protagonista anche sui campi di calcio.

6. Messi – Storia di un campione

Forse non il docufilm migliore di tutti dal punto di vista tecnico (specie nella parte delle ricostruzioni), ma l’idea è estremamente originale con la regia spagnola di Alex de la Iglesia, che per raccontare la vita della «Pulce» ha deciso di chiamare alcune delle persone che hanno fatto parte della sua vita, dividendole in grandi tavolate tra gli amici argentini della sua nazionale, quelli più cari della famiglia e quelli della sua prima infanzia.

5. Sunderland ‘Til I Die

Negli ultimi anni e sempre di più, sono entrate in scene le “docu-serie”, dedicate a intere stagioni e intere squadre. Come nel caso di “Fist Team: Juventus” o “All or Nothing: Manchester City” che raccontano per la prima volta non solo le vicende del campo, ma anche quello che succede dentro gli spogliatoi con tanto di sfuriate nei momenti difficili durante e dopo i match più importanti.

Siamo di fronte a ottimi prodotti, ma forse un po’ troppo “confezionati” ad arte per il pubblico. Con “Sunderland ‘Til I Die” (disponibile su Netflix) invece, il racconto ci riporta ad un altro valore che è pari forse a quello della vittoria: la voglia di rinascita. Dopo la doppia retrocessione per il Sunderland, è tempo di rimettere insieme i pezzi e ricominciare la risalita. E qua sono gli stessi protagonisti a raccontarla (dai giocatori e addetti ai lavori, fino ai tifosi).

4. Il profeta del gol

Parliamo di un documentario piuttosto datato (opera del 1976), ma forse proprio per questo imperdibile per il valore delle immagini proposte e l’analisi di uno dei più grandi geni del calcio quale è stato Johan Crujff. Non un inno al passato quindi, ma una narrazione in pieno presente, prima ancora che la carriera del talento olandese sia giunta al termine.

L’autore di questo lavoro è niente meno che Sandro Ciotti, qua non solo protagonista di un racconto come sempre ben costruito, ma anche di una regia molto interessante e un doppiatore d’eccezione come Ferruccio Amendola (per lo stesso Crujff).

3. Fußball wie noch nie – Football as never before

Se c’è un giocatore di calcio che in qualche modo è diventato un simbolo per il binomio “genio e sregolatezza”, questo è senza dubbio il nordirlandese George Best. Sulle sue qualità in campo non c’è discussione, così come però è diventato famoso a ogni latitudine più per il suo stile di vita dissoluto, e per una serie di frasi che ne hanno fatto un’immortale icona, tra cui forse la più famosa: “Ho speso molti soldi per alcool, ragazze e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato.

In questo documentario però, il regista tedesco Hellmuth Costard ha deciso di non focalizzarsi sulle vicende extra calcistiche del campione, ma di seguirlo molto semplicemente prima, durante e dopo una sola partita: quella del Manchester United contro il Coventry City. Pochi fronzoli, assenza di dialoghi, sonoro reale.

Ecco il suo modo per esaltare il vero talento di Best, quello con il pallone tra i piedi.

2. The two Escobars

In questa pellicola del 2010 (diretta da Jeff e Michael Zimbalist), calcio, storia e cronaca si fondono indissolubilmente raccontando l’incredibile quanto terribile vicenda del calciatore colombiano Andres Escobar. Parliamo di uno dei più apprezzati e conosciuti calciatori di quella nazionale, che ebbe però la sfortuna di effettuare un’autorete nel mondiale del 1994 disputato a Los Angeles, costata poi l’eliminazione alla Colombia.

Da quell’episodio calcistico, la vendetta dei tifosi che sfociò nella sua uccisione in un parcheggio di Medellin. Una storia pazzesca che racconta non solo le vicende calcistiche, ma anche quelle del crimine colombiano e di quell’omonimia con il più noto narco trafficante Pablo Escobar, che ha più intrecci di quanti si potrebbe immaginare.

1. Maradona di Kusturica

Le opere dedicate a quello che è forse il più grande campione di calcio della storia sono tantissime. Bello per esempio, quel “Diego Maradona” del 2019, con il regista Asif Kapadia che ebbe modo di lavorare su una quantità di materiale inedito enorme (con ore e ore di video registrato fin dal 1981 oltre a immagini di famiglia), mostrando nel dettaglio il decennio degli anni ottanta che vide Maradona protagonista prima a Barcellona e poi a Napoli.

Ma il docufilm su di lui che non può proprio mancare, è forse quello creato da Emir Kusturica (noto regista ma anche compositore e sceneggiatore bosniaco), chiamato molto semplicemente “Maradona” (in origine “Maradona, el pibe de oro“). Perchè oltre a delineare la vita e la carriera del calciatore, ne approfondisce direttamente con Maradona le tematiche e le vicende primarie. Non solo calcio quindi, ma anche le sue problematiche con la droga, le sue idee politiche e in generale tutto ciò che riguardava il suo mondo fuori e dentro il campo.