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Il Napoli di Antonio Conte si conferma una macchina da guerra, vincendo in rimonta contro la Juventus nel big match della 22esima giornata di Serie A 2024/2025. Al Maradona, i partenopei hanno ribaltato l’iniziale vantaggio bianconero firmato dal neoacquisto Kolo Muani grazie alle reti di Anguissa e Lukaku su rigore. Una vittoria pesante per il Napoli, che consolida il primato in classifica e infligge la prima sconfitta in campionato alla Juventus di Thiago Motta.

Napoli, una vittoria da Scudetto

Il successo contro la Juventus è uno di quei risultati che fanno la differenza nella corsa al titolo. Dopo un primo tempo sottotono, il Napoli ha cambiato marcia nella ripresa, dimostrando maturità e capacità di reazione. Partite “sporche” come questa, vinte con grinta e carattere, spesso segnano il destino delle squadre che puntano in alto. Conte ha costruito una mentalità vincente, come dimostrano le due vittorie consecutive contro rivali dirette: prima l’Atalanta, ora la Juventus. Se a maggio il Napoli dovesse alzare il trofeo, questa partita sarà ricordata come uno snodo cruciale.

Juventus, i problemi restano: la gestione della partita

La sconfitta al Maradona potrebbe non fare troppo rumore, ma il dato più allarmante è un altro: i 17 punti persi dalla Juventus in situazione di vantaggio dall’inizio della stagione. Anche contro il Napoli, la squadra di Motta non è riuscita a gestire l’1 a 0 iniziale, evidenziando gravi lacune difensive e un approccio poco lucido nei momenti chiave. Una tendenza preoccupante che, senza inversioni di rotta, rischia di compromettere l’obiettivo minimo della qualificazione in Champions League. I numeri parlano chiaro: questa è la peggior Juventus dal 2010/2011. Troppo facile a questo punto della stagione rifugiarsi dietro agli alibi come, per esempio, i tanti infortuni (Bremer su tutti) o il fatto che ci vuole tempo per vedere il gioco dell’ex allenatore rossoblù. Alla Juve nel secondo tempo è mancata la fame di vittorie come se non avesse più quella voglia di vincere ad ogni costo, appunto “fino alla fine” per rimanere in tema.

Thiago Motta, ora è vietato sbagliare

La sconfitta con il Napoli mette ulteriormente sotto pressione l’allenatore bianconero. Se fino a oggi l’imbattibilità in campionato era stata un’ancora di salvezza per Motta, ora non ci sono più scuse. L’ex Bologna deve reagire immediatamente, a partire dalla sfida decisiva contro il Benfica in Champions League. La squadra ha bisogno di ritrovare solidità e risultati per rilanciarsi, ma il tempo stringe: un altro passo falso potrebbe costare caro.

Pagelle

Lato azzurro

  • Meret (7): Decisivo in avvio con un riflesso spettacolare su Yildiz, incolpevole sul gol di Kolo Muani. Sicurezza tra i pali.
  • Di Lorenzo (6): Parte timido, impegnato a contenere Nico Gonzalez e Cambiaso. Cresce nella ripresa con il tandem con Politano.
  • Rrahmani (6,5): Difficile arginare un Kolo Muani in forma, ma nella ripresa chiude ogni varco.
  • Juan Jesus (6): Alterna buone chiusure a qualche indecisione. Meglio nel secondo tempo.
  • Spinazzola (6): Attivo in fase offensiva, ma più efficace quando si concentra sulla difesa.
  • Anguissa (7): Leader del centrocampo, trova il gol del pareggio e si distingue per quantità e qualità. Una stagione assurda la sua.
  • Lobotka (5,5): Giornata no per lo slovacco, meno preciso del solito e colpevole in uscita sul gol bianconero.
  • McTominay (6,5): Decisivo nell’episodio del rigore, si riscatta dopo un primo tempo anonimo.
  • Politano (7): Una costante spina nel fianco della Juventus. Spinge e crea pericoli. Iconica il suo grido dopo un intervento su Kolo Muani.
  • Lukaku (7): Sempre più determinante. Lotta, crea occasioni e segna con freddezza dal dischetto.
  • Neres (6): Alterna lampi di qualità a lunghi momenti di assenza.

Lato bianconero

  • Di Gregorio (7): Straordinario su Lukaku, incolpevole sui gol subiti.
  • McKennie (6): Adattato a terzino, svolge il compito con diligenza.
  • Gatti (5,5): Inizia bene ma si perde nella ripresa, sbagliando sull’azione del rigore.
  • Kalulu (5,5): Solido nel primo tempo, cala con il resto della difesa.
  • Cambiaso (6): Si distingue per dinamismo, ma perde brillantezza col passare dei minuti.
  • Locatelli (5): La sua ingenuità regala al Napoli il rigore decisivo. Dal 74esimo Douglas Luiz (5,5). Viene inserito per aggiungere qualità e verticalità alla manovra, ma non riesce nell’intento.
  • Thuram (5,5): Tanto fisico ma poca concretezza.
  • Yildiz (5,5): Spreca una grande occasione in avvio e non incide abbastanza. Dal 65esimo Mbangula (6)- Prova a farsi vedere con qualche giocata nello stretto, mostrando buona tecnica e velocità. Tuttavia, non riesce a incidere contro la solida difesa azzurra.
  • Koopmeiners (4,5): Lento e poco incisivo, gioca spesso defilato sulla destra, restando fuori dal cuore della manovra. Non riesce a dare qualità tra le linee né a supportare adeguatamente i compagni. Prestazione anonima, quasi invisibile.
  • Nico Gonzalez (5,5) – Si posiziona a sinistra e prova a rendersi pericoloso, lottando nel gioco aereo e spingendo palla al piede. Mostra grinta e dinamismo, ma manca di precisione nelle conclusioni. Dal 74esimo Conceicao (5,5). Col Napoli più cattivo in campo non riesce a farsi valere. Poco propositivo e presente
  • Kolo Muani (6,5): Esordio da sogno con un gran gol, ma cala nel secondo tempo.

Il confronto tra gli allenatori

Antonio Conte si conferma maestro di strategia: il suo Napoli è solido, cinico e capace di ribaltare situazioni difficili. Thiago Motta, invece, ha ancora tanto da imparare. Deve lavorare sulla mentalità dei suoi, troppo fragili nei momenti chiave. La sconfitta non è un dramma (per ora), ma suona come un campanello d’allarme per il futuro.

  • Antonio Conte, voto (8).
  • Thiago Motta, voto (4,5).

Il Napoli si conferma una corazzata, capace di vincere partite sporche e consolidare il primo posto. La Juventus, invece, esce ridimensionata, con la necessità di ritrovare compattezza e concretezza. Il campionato è ancora lungo, ma la squadra di Conte sembra avere tutte le carte in regola per puntare al tricolore.

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