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Continuano a salire i casi di Coronavirus in Serie A. E non solo, ovviamente. Dopo quello dello juventino Daniele Rugani, che è rimasto finora isolato all’interno del club bianconero, sono arrivati i casi, purtroppo molteplici, che riguardano i giocatori di Sampdoria e Fiorentina, che in poche ore hanno registrato rispettivamente 5 e 3 casi.

Il Coronavirus non si arresta e, anzi, continua ad avanzare senza fare distinzioni. Anche il mondo dello sport deve fare i conti con la pandemia mondiale che sta mettendo in serie preoccupazione un po’ tutti. E il calcio, ovviamente, non può essere immune. Solo negli ultimi giorni ci sono state decine di casi riguardanti atleti positivi al tampone del Coronavirus. In Serie A il primo è stato lo juventino Daniele Rugani, solo mercoledì sera, e nel giro di poco più di due giorni sono già diventati 9 i casi nel massimo campionato italiano di calcio.

Gli altri 8 riguardano due club, la Sampdoria e la Fiorentina. Sono diventati cinque i casi nella squadra blucerchiata. Dopo il primo di Manolo Gabbiadini, sono arrivati in cascata quelli dei compagni di squadra Omar Colley, Morten Thorsby, Albin Ekdal e Antonino La Gumina, oltre al responsabile medico, il dottor Amedeo Baldari.

Un po’ meno allarmante, ma comunque meritevole di attenzione, è la situazione in casa Fiorentina. Anche qui si è iniziato con un caso, quello venuto a galla ieri sera con la positività dell’attaccante serbo Dusan Vlahovic. Poi nel giro di poche ore si sono aggiunti altri due giocatori viola, il capitano German Pezzella e l’ex rossonero Patrick Cutrone. Con loro è risultato positivo anche il fisioterapista Stefano Dainelli.

La buona notizia è che quasi tutti sono asintomatici e che stanno bene, presso le rispettive abitazioni. La cattiva è che la sensazione purtroppo è che non sia finita qui, anche perché siamo nel pieno della diffusione del virus. E la ripresa del campionato, stimata per il 3 aprile, probabilmente andrà più per le lunghe con le tante squadre che hanno dovuto sospendere gli allenamenti e non si sa ancora per quanto tempo.

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