Nel linguaggio vedico, «mantra» indica una ripetizione costante e sempre uguale a se stessa di formule il cui obiettivo è facilitare la meditazione, eventualmente unendo l’atman – il sé – con l’Assoluto, che in Lui vorrebbe dissolversi. È dunque assai curioso che, in termini fantacalcistici, «mantra» indichi l’esatto contrario. Lungi dall’essere una ripetizione costante di formule – qui «moduli» – identiche l’una all’altra, il Fantacalcio Mantra richiede una creatività manageriale decisamente più ricca del normale fantacalcio.
I moduli sono 11 (vedi infra, al paragrafo dedicato) perché i ruoli non sono 4 (portiere, difensore, centrocampista e attaccante) ma ben 12 (li vedremo tra poco), così la panchina è composta da 12 giocatori (vedi infra, al pragrafo dedicato) e la vera difficoltà non risiede tanto nel mercato estivo – certo, anche – ma nella capacità del fantallenatore di schierare, domenica dopo domenica, una formazione che venga incontro alle esigenze della rosa, soprattutto quando, in corso di stagione, le fatiche e gli infortuni si fanno sentire. Molto più difficile di un fantacalcio normale, tornare indietro dal Mantra dopo averlo provato lo è altrettanto: il gioco vi cattuerà, questo sì, come una formula mistica cattura la mente dell’asceta.
Le principali novità del Mantra, spiegate dai suoi stessi creatori
Prima di addentrarci nei moduli e nelle regole specifiche del Mantra, un piccolo elenco dei principali punti di forza della modalità rispetto alla classica formula del fantacalcio. Dal sito stesso di Fantacalcio Mantra[1], troviamo infatti elencate delle novità di rilievo rispetto alla funzione Classic.
- Enfasi della funzione manageriale. Non basta più ‘indovinare’ l’attacco, ma va costruita ‘una squadra’ completa e strutturata in base alle proprie esigenze ed idee tattiche.
– La tattica diventa parte attiva del gioco. Lo schieramento della formazione, così come quello della panchina, diventa meno scontato e strettamente correlato alle opportunità tattiche offerte dalla rosa a disposizione.
– Le dinamiche di mercato acquisiscono appeal. Si cambia e si scambia anche in funzione dei moduli di gioco sui quali è costruita l’ossatura della squadra.
I 12 ruoli
Prima di trattare i moduli, è bene esporre nel dettaglio i 12 ruoli presenti nel gioco.
In porta, non cambia nulla. Il simbolo (P) rimane quello della modalità Classic. In difesa, dal ruolo standard (D) ne scaturiscono invece ben 4: terzino sinistro e terzino destro (DS; DD), difensore centrale (DC) e addirittura braccetto difensivo (B). Avete presente quel vostro amico che all’asta spende 2/3 dei crediti totali per tre – o addirittura quattro – terzini, magari da schierare tutti in campo la domenica? Ecco, con il Mantra questo non può accadere, perché i terzini schierabili sono al massimo 2, pena malus[2].
La linea di centrocampo è composta da tre ruoli (più due, a metà tra centrocampo e attacco): l’esterno basso (E), il centrocampista difensivo (M) e il centrocampista centrale (C). Più, di colore viola, due simboletti curiosi: (W) e (T), ala e trequartista.
A questo punto, prima di passare all’attacco, potreste giustamente chiedervi chi sceglie in quale ruolo listare i giocatori. La risposta è semplice: la redazione Fantacalcio © che a fine luglio pubblica le liste complete, aggiornate di anno in anno. Chiaramente, quanti più ruoli un giocatore è in grado di coprire – come dimenticare, per noi amanti del Mantra, quel fenomeno di Marek Hamsik o quella bestia di Milinkovic-Savic, giocatori in grado di ricoprire anche quattro diversi ruoli? – tanto più sarà alta la sua valutazione.
Passiamo infine all’attacco, dove al classico (A), qui presente – ad indicare l’attaccante di raccordo –, si aggiunge (PC) la punta centrale. Di seguito una rapida ma ben fatta schematizzazione dei diversi ruoli del campo presenti al Mantra (© Fantacalcio Mantra).

Il dirigente allenatore
Passiamo ai moduli. Chiaramente ogni modulo sarà ricco o privo di alternative a seconda della scelta adottata in sede di calciomercato. Una squadra più offensiva e improntata all’attacco necessiterà di tante soluzioni davanti, viceversa una più conservativa avrà bisogno di un ricambio costante tra difesa ed esterni (di difesa e d’attacco). Ecco un altro particolare interessante del Mantra: non c’è un limite agli acquisti per ruolo, dipende da come si vuole strutturare la squadra – ovviamente c’è un minimo indispensabile pena l’impossibilità di schierare la formazione, ma il numero può variare da Lega a Lega.
Come detto i moduli sono 12. Di seguito l’infografica dal sito © Fantacalcio Mantra, dove è possibile apprezzare l’enormità di soluzioni offerte dal gioco rispetto alla funzione classica.

Qualche regola da tenere presente
Se in fase di mercato la libertà è ampia e dipende comunque dalla volontà iniziale dei presidenti di Lega, le regole si fanno più stringenti quando si tratta di schierare la formazione definitiva prima della giornata.
Partiamo dalla panchina, composta da 12 calciatori, di cui minimo un portiere, «da schierarsi in ordine di preferenza assoluta, cioè a partire dal calciatore che si preferisce far entrare per primo come sostituto, qualora il cambio fosse tatticamente possibile»[3]. Non va quindi mai commesso «l’errore di schierare la panchina in modalità “Classic” con una sequenza tipo PDCA. In Mantra la sequenza panchina è fondamentale nella gestione delle sostituzioni, visto che l’ordine con cui sono inseriti i calciatori “governa” i meccanismi dei cambi. L’inserimento corretto è in ordine di preferenza di come si vorrebbe che i calciatori entrassero (poi sarà il sistema a vedere “se” possono). Tendenzialmente quindi vanno inseriti per primi quelli più offensivi e/o che il fantallenatore ritiene siano potenzialmente portatori di prestazioni più performanti». Più chiaro di così… certo, tra il capirlo e l’attuarlo ci passa un ricco premio di fantacalcio.
Connessa alla tattica della panchina è quella relativa alle sostituzioni. Se uno o più calciatori risultano senza voto, il sistema riorganizza lo schieramento in campo pescando i sostituti dalla panchina coerentemente alle scelte del fantallenatore. Il portiere in ogni situazione è il primo ad essere sostituito. Poi arrivano i calciatori di movimento. A seconda della scelta del presidente di Lega, abbiamo qui 3 possibili opzioni sul sistema di sostituzioni. Il sistema BASIC viene proposto come default. In alternativa si possono scegliere le modalità opzionali EASY e MASTER (la modalità più strategica ed idonea per utenti con la piena comprensione delle dinamiche sostitutive di Mantra)[4].
In conclusione: meglio Classic o Mantra?
La domanda sorge spontanea: meglio il Fantacalcio Classic o Mantra? A nostro modo di vedere, tutto sta nel numero e nella competenza di chi gioca. Più il numero di giocatori è elevato, più – paradossalmente – consigliamo il Mantra, in quanto in alcuni ruolo del campo – pensiamo ai terzini, ad esempio – la possibilità di lasciare giocatori senza terzini è praticamente nulla. Se prendo il terzino della squadra x, ad esempio, non mi conviene prendere il terzino di un’altra squadra, ma puntare sul vice della stessa, altrimenti rischio di giocare spesso con un uomo in meno. È solo un esempio, ma dà l’idea di quanto esposto.
Certo, la competenza è cruciale. Il Mantra è bello se coloro che vi partecipano capiscono di calcio, di moduli, di calciatori. Il gioco, dunque, non è consigliato se l’asta è composta da persone poco esperte nel gioco. Certo, al contempo, se causa del Mantra è la passione del gioco, ne è anche conseguenza, perché chi fa il Mantra è costretto ad aggiornarsi, costantemente, sulle squadre e le rose presenti nella Lega.
Buon fantacalcio a tutti!
[1] Per completezza d’analisi, rimandiamo per intero alla pagina web dedicata, dove si leggono molto bene diverse sottigliezze del gioco, che in questo articolo, per una questione di brevità, non vengono esposte.
[2] Esempio: si fa male un dc, non ho altri panchinari se non un dd. Non è il suo ruolo, ma il Mantra mi permette comunque di sostituirlo, pena -1 sul punteggio finale.
[3] Cf. articolo citato.
[4] Rimandiamo all’articolo linkato per ulteriori informazioni in merito.


