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Fuga solitaria nella classifica marcatori con 27 reti, uomo assist, pedina imprescindibile per Simone Inzaghi. Nel volo della Lazio ai piani alti della classifica c’è forte l’impronta di Ciro Immobile

Ventisette gol già nel bottino e la prospettiva, prima che l’emergenza coronavirus fermasse tutto, non solo di ritoccare il suo precedente tetto massimo di reti (29, stagione 2017/2018) ma anche e soprattutto di sfondare il record di 36 marcature in campionato firmato da Gonzalo Higuain nel 2015/2016. Un primato, quello firmato dall’argentino quando vestiva la maglia del Napoli sulla cui panchina c’era Maurizio Sarri,  che sembrava difficilmente attaccabile:  il precedente, di Gunnar Nordhal fermatosi a quota 35, era infatti durato ben sessantasei anni.

Ma adesso, a dodici partite dallo striscione conclusivo del campionato di Serie A 2019/2020, la straordinaria prestazione del Pipita vacilla eccome, sebbene al momento penda sulla stagione il grosso interrogativo legato al se e, nel caso, quando si tornerà a giocare. Una cosa però, a prescindere da tutto, resta incontrovertibile: se la Lazio di Simone Inzaghi è nel pieno della bagarre scudetto contro due corazzate del calibro di Juventus e Inter, molto del merito è indubbiamente da ascrivere al bomber napoletano e al suo straordinario rendimento.

Giocatore imprescindibile negli schemi della squadra capitolina, terminale offensivo perfetto del 3-5-2 cucito su misura da Simone Inzaghi alla sua creatura, Immobile statistiche alla mano ha una media di oltre un gol a partita, “rimediando” a suon di doppiette e, nel caso del match contro la Sampdoria all’Olimpico, triplette a quelle rare occasioni in cui la punta laziale non ha timbrato il cartellino. Evento invero abbastanza raro, accaduto soltanto in otto occasioni. Curiosamente, Immobile non è riuscito in nessuna delle due occasioni a mettere la propria firma sul Derby contro la Roma, mentre proprio la Sampdoria sembra essere uno dei suoi bersagli preferiti. Fra andata e ritorno, infatti, ha battuto Audero in cinque occasioni.

Rilevante il bottino dal dischetto: ben 10 sono i rigori trasformati, tre in più di Cristiano Ronaldo. Il portoghese è il più immediato inseguitore dell’attaccante azzurro nella classifica dei cannonieri della nostra Serie A, ma dista sei lunghezze. Ennesima certificazione, se mai se ne fosse sentito il bisogno della grande stagione vissuta dal 9 laziale, utile anche uomo assist: ben 7 sono i passaggi decisivi recapitati ai propri compagni di squadra, senza contare i tanti falli subiti, gli spazi aperti portando su di sé attenzione dei difensori e marcature.

 

 

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