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In attesa di nuovi sviluppi sul futuro del calcio italiano, entra in campo l’AIC: ecco le parole del vicepresidente che chiariscono la posizione dei calciatori

“Ci sono ancora dei nodi da sciogliere, ma mi pare che le dichiarazioni del Ministro Spadafora e quelle del Presidente FIGC Gravina lascino spiraglio per una soluzione”: così il Vicepresidente AIC Umberto Calcagno, intervenuto ai microfoni di “Sabato Sport” su Radio Rai1, riguardo il protocollo per la ripresa dell’attività per il mondo del calcio. “Sulla quarantena ci aspettiamo delle risposte da parte delle autorità ministeriali, va trovata una soluzione e credo che tutti si stiano impegnando in questo senso”. Parole importanti quelle di Calcagno che sembrano rappresentare un segnale d’allarme in attesa di novità dai piani alti.

Nelle prossime ore, infatti, è atteso un nuovo protocollo per gli allenamenti collettivi ma ci si aspetta un cambio di idea rispetto alla quarantena: in Germania, in caso di positività, il soggetto in questione viene isolato e resta in quarantena mentre il protocollo attuale prevede, per l’Italia, un isolamento di gruppo, ossia per tutti coloro i quali sono stati a contatto con il positivo. “Ci sono responsabilità tecniche e responsabilità politiche” – ha proseguito Calcagno – “ci siamo sempre affidati alle indicazioni del Comitato Scientifico perché è giusto seguire le direttive di chi ci sta sopra. Da parte nostra abbiamo l’obbligo di farci trovare pronti: oggi il nostro mondo ha ritrovato compattezza nella volontà di ripartire, dobbiamo trovare insieme le soluzioni adeguate sperando che la curva epidemiologica migliori e che i protocolli possano essere diversi tra due settimane. Dobbiamo assumerci qualche responsabilità e vedere cosa succede fra 15 giorni. Responsabilità politica deve essere anche quella sportiva. Si deve stabilire un protocollo che ci faccia convivere con il virus, perché tutti abbiamo capito che il problema non si risolverà nel giro di qualche mese, e se le prospettive sono che in autunno ci sarà una curva dei contagi ancora diversa, le nostre preoccupazioni aumentano”, ha poi spiegato lo stesso Calcagno che apre anche a nuovi scenari: “Nel consiglio federale che ci attende saremo chiamati a prendere importanti decisioni tra le quali non ci sarà il blocco della Lega Pro, perché possiamo prendere tempo e capire come evolverà la situazione, visto che Serie B e C non hanno limiti di chiusura tornei come la A e possono andare oltre il 3 agosto. Certe decisione comunque andranno prese, e non si potrà in questo senso non considerare l’aspetto sportivo di due terzi del campionato cercando di dare le risposte più giuste, anche se probabilmente non andranno bene a tutti”.

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