Gli attuali rumors di mercato accostano con insistenza il Milan a due calciatori inglesi di primissimo livello come Marcus Rashford e Kyle Walker. In caso di arrivo di entrambi, o di almeno uno dei due, si allungherebbe la lista di giocatori provenienti dallo stesso paese del fondatore del club rossonero, Herbert Kilpin. Al momento la lista arriva a otto, andiamo a scoprire chi sono e cosa hanno prodotto tra le fila del Diavolo.
Il Milan aspetta fiducioso la risposta di Marcus Rashford, ma deve fare i conti col forte inserimento del Barcellona. Il club rossonero confida nella buona chiusura della trattativa, ma in caso di esito negativo sarebbe pronto a virare su altri obiettivi per l’attacco. Potendo tesserare solamente un extracomunitario in questa sessione invernale (e gli inglesi rientrano in questo gruppo) la scelta ricadrebbe su Kyle Walker, che ha chiesto la cessione al Manchester City e spinge per un trasferimento al Diavolo.
Gli inglesi della storia del Milan: dalla fondazione agli anni ’80
La storia rossonera parte da un inglese di nome Herbert Kilpin, che nel 1899 fonda il Milan Football and Cricket Club insieme agli altri soci fondatori presso l’Hotel du Nord et des Anglais, in piazza della Repubblica a Milano. Nella sua vita ha ricoperto sia il ruolo di calciatore che quello di allenatore e presidente della società meneghina.
Tra i soci fondatori spicca anche un altro inglese: Alfred Edwards. Fu lui il primo presidente del Milan. Da quel momento, per vedere un altro calciatore proveniente dal paese britannico con la maglia rossonera bisogna attendere fino al 1961. In quell’anno arriva dal Chelsea una leggenda come Jimmy Greaves. Nonostante nove gol segnati in 13 partite disputate col Diavolo, il rapporto mai decollato con Nereo Rocco spinge il campione del Mondo ’66 a lasciare il club italiano dopo appena una stagione.
Negli anni ’80, dopo più di un ventennio senza inglesi, il Milan acquista la meteora Luther Blissett. Considerato uno dei più grandi flop di mercato della storia rossonera, arriva promettendo valanghe di gol ma passa alla storia per i clamorosi errori. I tabloid inglesi crearono un gioco di parole ad hoc per riassumere la sua parentesi nel club meneghino: “Luther Miss-it”, ovvero Luther l’ha sbagliato. Dopo questo fallimento, il Diavolo non lascia ma raddoppia.
Il triennio 1984-1987 è targato dalla coppia formata da Ray Wilkins e da Mark Hateley. Entrambi arrivano dopo il biennio in Serie B del Milan, ma se ne vanno appena prima dell’inizio dell’era Berlusconi. Il primo è stato un ottimo centrocampista e viene ricordato con estremo affetto dalla tifoseria rossonera. Ha fatto anche il vice di Ancelotti al Chelsea. Il secondo resta nel storia per aver segnato in un derby contro l’Inter e per aver riportato la vittoria in una stracittadina dopo sei anni di digiuno.
Gli inglesi della storia del Milan: da Beckham ad Abraham
Nel gennaio 2009 il Milan decide di prelevare dai Los Angeles Galaxy David Beckham. Lo Spice Boy approda in rossonero in prestito per 6 mesi, ma si trova talmente bene nell’ambiente meneghino che decide di bissare l’esperienza un anno più tardi nel tentativo di strappare una convocazione per il Mondiale in Sudafrica. Sfortunatamente per lui, un grave infortunio al tendine pone anticipatamente fine alla sua seconda esperienza in rossonero e lo costringono a saltare il grande evento estivo con l’Inghilterra.
Il Milan attuale annovera in rosa non uno, non due, ma ben tre inglesi. E chissà che entro fine mercato non diventino quattro. Curiosamente, tutti e tre hanno un passato al Chelsea, seppur non tutti arrivino direttamente dai Blues. Il primo ad approdare in rossonero, nel 2021, è Fikayo Tomori. Il difensore è diventato una colonna difensiva del Diavolo nell’anno dello scudetto, ma sta vivendo una stagione ricca di bassi e con pochi alti. Il centrale è sulla lista della Juventus, ma Conceicao non vorrebbe privarsene.
Nel 2023, il Milan arricchisce la propria rosa con un altro inglese: Ruben Loftus-Cheek. Anche il centrocampista arriva dal Chelsea e segna a ripetizione con Pioli nella sua prima stagione in rossonero. In questa annata sportiva sta faticando, tra infortuni e un ruolo ancora da definire nello schema tattico di Fonseca e poi di Conceicao. Il terzo moschettiere del Diavolo, nonché l’ultimo calciatore proveniente dal paese britannico, è Tammy Abraham. L’attaccante è sbarcato con la formula del prestito secco dalla Roma in un scambio con Alexis Saelemaekers.