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Compie oggi 53 anni Paul Gascoigne uno dei giocatori più estrosi e talentuosi mai esistiti frenato da gravi infortuni e da una vita spesso sregolata

Paul John Gascoigne è senza ombra di dubbio un personaggio che, nel bene o nel male si è sempre trovato sul filo del rasoio, splendendo di luce propria in campo e riuscendo a superare le situazioni più complicate nell’altrettanto complicato post carriera. Per lui, quello che celebra oggi è, letteralmente, un buon compleanno. Gascoigne nasce a Gateshead, nella contea di Tyne and Wear in Inghilterra il 27 maggio 1967. Suo padre John era un manovale, mentre sua madre Carol lavorava in fabbrica. Fu chiamato Paul John in omaggio ai due membri dei Beatles Paul McCartney e John Lennon. Mentre frequentava la scuola di Gateshead, venne notato da alcuni scout, ma non riuscì ad attirare la loro attenzione. Infatti Paul era spesso in sovrappeso, e anche quando riuscì a entrare nelle giovanili del Newcastle, lo stesso presidente Stan Seymour lo descrisse come “un George Best senza cervello”. Soprannominato “Gazza”, ha giocato nella nazionale inglese e in diversi club professionistici dei massimi campionati inglese, italiano e scozzese. Considerato come uno dei calciatori più talentuosi della sua generazione, non è mai riuscito a esprimere appieno il suo potenziale anche per via dei numerosi infortuni, ma soprattutto a causa della sua vita sregolata fuori dal campo, al carattere e alla personalità trasgressiva ed eccentrica. Cresciuto nel settore giovanile del Newcastle, approda in prima squadra nel 1985: nello stesso anno vince con il club la FA Youth Cup battendo 4-1 il Watford in finale, segnando anche una doppietta. Ha giocato nel Newcastle fino al 1988, collezionando 104 presenze e 25 reti. Passa in seguito al Tottenham Hotspur, dove resta per tre anni. Qui raggiunge l’apice della sua carriera, con 19 reti stagionali, nella stagione 1990-1991 (record personale eguagliato poi nel 1995-1996 con i Rangers di Glasgow), di cui ben 4 in una sola partita, vinta con l’Hartlepool United. Il 18 maggio 1991, durante la finale di FA Cup vinta dalla sua squadra (finale a cui Paul aveva contribuito fortemente firmando 6 reti in 5 partite nelle gare di qualificazione) col Nottingham Forest, è vittima di un grave infortunio al ginocchio sinistro che lo tiene fuori dai campi per l’intera stagione seguente. In tale periodo comincia a manifestarsi l’interesse della Lazio, che lo acquista all’età di 25 anni. Fattosi notare già al suo arrivo nella capitale, esordisce il 27 settembre 1992 nella partita di campionato col Genoa. Conquistato un posto da titolare, realizza la prima rete il 29 novembre nel derby quando, a quattro minuti dal termine permette ai biancocelesti di agguantare il pareggio. Goal che lo emoziona talmente tanto da portarlo alle lacrime. Il 7 aprile 1994 nel corso di un allenamento, tenta dicontrastare il giovane Alessandro Nesta che sta calciando in porta. L’impatto è violento e Gascoigne riporta la frattura scomposta del perone e della tibia della gamba destra. Gazza urla di dolore tanto da far scoppiare in lacrime la moglie Sheryl e il padre John presenti sugli spalti. Dovrà attendere più di un anno prima di poter tornare a giocare. Precisamente il 9 aprile 1995 è schierato per 90 minuti nella partita con la Reggiana vinta 2-0. L’ultima apparizione con la Lazio avviene nel derby del 23 aprile 1995 vinto dai biancocelesti 2-0, subentrando nell’ultimo quarto d’ora al posto di Giuseppe Signori. A fine stagione, dopo 47 presenze, 6 gol e una luna serie di eventi stravaganti che tanto lo hanno contraddistinto, lascia la Lazio. Per 4,3 milioni di sterline passa ai Rangers. In Scozia ritrova continuità di gioco e di risultati. Il 30 dicembre 1995 è protagonista di un altro dei suoi stravaganti momenti. I Rangers stanno vincendo 2-0 con l’Hibernian e Gazza ha appena fallito il gol del 3-0. A terra vede il cartellino giallo, lo raccoglie e, sorridente, alza il braccio e lo esibisce all’arbitro mimando il gesto dell’ammonizione. La giacchetta nera dimostra poco senso dell’umorismo e, dopo aver rovistato per 5 secondi nel taschino, si ricorda di avere il cartellino in mano e ammonisce Gascoigne che continua a sorridere. Gazza in Scozia ha modo di risollevare la propria immagine sportiva, aggiudicandosi – tra l’altro – due campionati, una Scottish League Cup e una Scottish Cup. Una sua tripletta all’Aberdeen, inoltre, risulta decisiva per la vittoria del titolo nazionale nel 1996. Tra la fine degli Novanta e l’inizio del Duemila gioca in varie squadre inglesi, tra cui Middlesbrough, Everton e Burnley. Dopo aver tentato l’avventura anche nella seconda serie cinese con il Gansa Tianmu, chiude la carriera in Nordamerica con il Boston United per poi ritirarsi nel 2004. Dopo il suo ritiro dalla carriera agonistica Paul Gascoigne è stato numerose volte al centro delle cronache per i suoi problemi di alcolismo accompagnati da disturbi psichici sempre più gravi. Diverse volte si è trovato aggrappato alla vita con un filo sottile, ma la sua tempra gli ha sempre permesso di cavarsela.

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