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Uno degli appuntamenti più attesi del calcio europeo a livello di club, vedrà la luce nel pomeriggio di domenica 24 ottobre, quando il Camp Nou di Barcellona, si vestirà a festa per ospitare il “Clasico” tra i catalani e il Real Madrid.

Per la prima volta dopo 16 anni, la partita più sentita del calcio spagnolo, si giocherà senza la possibilità di vedere le magie di uno dei giocatori che più l’hanno caratterizzata, l’argentino Lionel Messi, anche se i motivi di interesse rimangono molteplici.

Ecco i principali.

Tutto in una partita

A prescindere dal lato prettamente tecnico e tattico che ci interessa più da vicino, la sfida tra Barça e Real ha sempre messo sul tappeto tutta una serie di considerazioni altre, che sono sempre ruotate intorno a questa partita.

La prima è ovviamente la rivalità storica che scorre tra le due squadre e, soprattutto, tra le due tifoserie. Non c’è anno in cui il “Clasico“, non incarni il vero spirito combattivo tra le due compagini che più di tutte hanno vinto in Spagna.

Da qualche anno a questa parte, ben più recente quindi, si è invece aggiunto un ingrediente che ha a che fare con la politica e il sociale, alla luce dei tumulti di indipendenza che sempre più profondamente stanno scuotendo gli animi della gente catalana.

Dall’altra parte del campo ci saranno i “Blancos“, espressione di una Spagna più conservatrice e vera e propria parte attiva di una città che è storicamente “La Capitale“, con tutto lo strascico di reazioni positive o negative che questo può portarsi dietro.

Meno fascino?

Evitando di fossilizzarci troppo su ciò che meno interessa i nostri lettori, passiamo subito all’analisi della partita di domenica pomeriggio, che si giocherà alle 16,15.

Il match del Camp Nou ha delle differenze sostanziali rispetto a quelli giocati negli ultimi due decenni.

Intanto l’assenza di entrambi i giocatori simbolo delle due squadre, Cristiano Ronaldo, volato in Italia per le sue stagioni bianconere, per poi tornare al Manchester United e il già citato Lionel Messi, approdato in quel di Parigi dopo un addio sofferto e decisamente più movimentato, al termine di un tira e molla che ha spesso dovuto fare i conti con i problemi societari del Barcellona.

Non è un segreto per nessuno che, alla luce di queste due importanti defezioni e della situazione attuale delle due squadre, la partita tra Barcellona e Real Madrid, rischia di perdere, almeno nel lungo periodo, quel fascino che l’ha da sempre caratterizzata.

Le stats e i corsi e ricorsi storici

Intanto uno sguardo alla classifica che vede la Real Sociedad indossare i panni della lepre, alla luce del suo primo posto con 20 punti e una partita in più delle seconde, Siviglia, Atletico Madrid, e lo stesso Real Madrid, oltre all’Osasuna che ha giocato lo stesso numero di match della capolista, che hanno tutte 17 punti.

Il Barcellona è leggermente attardato, con 15 punti e otto partite giocate, ma una vittoria permetterebbe alla squadra di Koeman di superare i rivali di sempre.

Non sarà un’impresa facile, poiché il Barcellona non ha vinto nessuna delle ultime quattro partite contro il Real Madrid in Liga (1N, 3P) e, se non dovesse vincere, eguaglierà la sua peggior serie senza vittorie contro la stessa squadra nella competizione dal maggio 2008, proprio contro i Blancos (2N, 3P).

Le ultime tre partite vinte dal Real contro gli avversari catalani in tutte le competizioni ufficiali, rappresentano una sorta di diamante rosa, visto che non vince quattro o più di fila contro i blaugrana dal 1965 (sette, una in Coppa del Re e sei nella Liga).

Interessante anche il ruolino di marcia dei “Blancos” in casa del Barcellona, dopo la vittoria 1-3 dell’ottobre 2020, infatti, il Real Madrid potrebbe vincere due partite di fila in trasferta contro il Barcellona per la terza volta nella storia della Liga e per la seconda volta al Camp Nou – tre vittorie tra il 1963 e il 1965.

In casa Barca, invece, è piuttosto felice il conteggio dei gol di fronte al proprio pubblico, visto che ha segnato in 34 delle ultime 35 partite casalinghe della Liga (79 gol in totale, una media di 2,3 a partita), fallendo l’appuntamento con il gol solo contro l’Atlético Madrid nel maggio 2021 (0-0).

Le chiavi del match

Koeman dovrebbe ripresentare il suo marchio di fabbrica, facendo scendere in campo una formazione coi 4 di difesa protetti dai due mediani, un centrocampo di stampo offensivo a tre e l’unica punta a giostrare davanti.

Gli assenti in casa blaugrana sono quelli soliti, a partire da Araujo, per continuare con Pedri, Dembele e Braithwaite e Moussa Wague.

L’unico dubbio è rappresentato dalla presenza di Jordie Alba, alle prese con un fastidio ad un piede, che non dovrebbe precludergli la convocazione.

In porta, ormai in pianta stabile, Ter Stegen, che dovrò coordinare una difesa formata da Mingueza, Piquè, Lenglet e Dest.

Occhi puntati su Sergio Busquets, che, in caso di vittoria, diventerà il giocatore del Barcellona con il maggior numero di vittorie nella storia del Clasico in tutte le competizioni, superato solamente da Paco Gento (21) che indossó la maglia di entrambe le squadre. Il centrocampista blaugrana ha vinto 19 partite contro il Real Madrid su 40 disputate (8N, 13P).

A fare compagnia al veterano nella cerniera di centrocampo, Gonzalez, che proverà a imbastire la manovra per poi lasciare il compito di finalizzazione a de Jong, Coutinho, Gavira e Depay, quest’ultimo schierato come unica punta.

Il 4-3-3 di stampo Ancelottiano, invece, dovrà fare a meno di Isco, Carvajal e Gareth Bale, oltre che di Jovic e Ceballos, per cui poche sorprese anche in casa Real.

Courtois tra i pali, quindi, con Fernandez, Alaba, Militao e Gutierrez in difesa, Valverde, Casemiro e Camavinga in mezzo al campo e i tre davanti, Hazard, Benzema e Vinicius jr.

In carriera, Karim Benzema ha segnato 10 gol nei suoi 36 incontri da giocatore del Real Madrid contro il Barcellona in tutte le competizioni ed è uno dei soli 13 giocatori a raggiungere la doppia cifra per i gol nella storia di questa partita.

Non ci si aspetta lo stesso spettacolo degli ultimi anni, tutt’altro, anche perché la posta in gioco è altissima e sarà un match che si risolverà quasi certamente a centrocampo, dove una delle due squadra dovrà provare a prendere il pallino del gioco.

Koeman in bilico?

La situazione di Koeman è da settimane in bilico e la striminzita vittoria di Champions contro la Dynamo Kiev, non ha cambiato la situazione per l’allenatore olandese.

Se perderà questa partita, infatti, l’allenatore del Barcellona diventerà solo il secondo allenatore nella storia della Liga a perdere le sue prime tre partite del Clasico, dopo Patrick O’Connell tra il 1935 e il 1940, anche lui con il Barcellona.

Non è di buon auspicio il ruolino di marcia di Carlo Ancelotti al Camp Nou, visto che non ha vinto nessuna delle sue cinque trasferte contro il Barcellona in tutte le competizioni (2N, 3P), perdendo entrambe le partite giocate al Camp Nou da allenatore del Real Madrid.

Solamente un allenatore dei blancos ha perso le sue prime tre trasferte nella storia del Clásico in tutte le partite: Leo Beenhakker, che ha perso nelle sue prime quattro trasferte allo stadio dei blaugrana tra il 1987 e il 1988.

Si gioca domenica alle 16,15 e la partita sarà disponibile per gli abbonati DAZN.