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5 anni dopo il Galles ci riprova al campionato europeo.

Ad Euro 2016 Bale e soci si fermarono solo in semifinale contro il Portogallo futuro campione. A distanza di 5 anni i gallesi ci riprovano e sognano addirittura il sorpasso sull’Italia, per la testa del gruppo A. E pensare che l’avvicinamento ad Euro 2020 non era iniziato nel migliore dei modi: esonero di Ryan Giggs e la promozione a CT di Robert Page.

Ma invertendo i fattori a quanto pare il prodotto gallese non cambia. Un pareggio all’esordio con la Svizzera per 1-1, il 2-0 rifilato alla Turchia nella seconda giornata e che va pure stretto: 4 punti in classifica, secondo posto alle spalle degli azzurri e una qualificazione di fatto ipotecata. Se dovessero battere gli azzurri, i gallesi volerebbero al comando del gruppo A.

In vista della gara di domenica, Page potrebbe effettuare qualche modifica e generare una sorta di turn over. Anche in caso di KO, sarebbe quasi impensabile l’eliminazione con 4 punti, considerando che vengono ripescate ben 4 della sei terze classificate. Insomma Bale e soci sono in una botte di ferro.

Un 4-2-3-1 d’assalto

Un modulo al passo con i tempi, gli uomini importanti al posto giusto e un gioco corale che non ha nulla da invidiare alle big del Vecchio Continente. Il Galles di Robert Page non è certo una meteora o un qualcosa destinato a finire presto. La mentalità del gruppo ha permesso il level up dell’intera selezione e se già 5 anni fa in molti avevano capito il potenziale del Galles, l’Europeo in corso lo sta ribadendo.

Un 4-2-3-1 con molte certezze, qualità e quantità al servizio della squadra. Un gioco che sa essere in versione fioretto, oppure in modalità sciabola a seconda del momento.

Ovviamente gli uomini che fanno la differenza sono due su tutti: Gareth Bale e Aaron Ramsey. Il primo sembrava un giocatore finito, dopo l’addio al Real Madrid con cui ha vinto tutto in 7 stagioni. L’altro è arrivato all’Europeo fra luci ed ombre di una stagione juventina non facile, oltre ad avere la valigia in mano per salutare Torino.

Eppure tornati a vestire la maglia della nazionale, sono loro che guidano il gruppo in campo verso il sogno. Bale come sempre parte da destra nei tre uomini alle spalle della punta, mentre Ramsey agisce alle spalle dell’unico terminale offensivo.

Ad aggiungere qualità a questo tridente, ci pensa il buon Daniel James. Quest’ultimo è esploso nell’ultima stagione al Manchester United: ad Old Trafford con lo stesso modulo si è imposto a destra, ma essendoci Bale in Nazionale, va benissimo anche il lato opposto. I tre assieme totalizzano 53 gol in nazionale.

Lo strano caso di Moore

Nel calcio moderno, per quanto possa sembrare grottesco, la punta non deve essere finalizzata soltanto al gol. Ma deve lavorare soprattutto per fare segnare i centrocampisti o gli esterni che a turno si inseriscono. Questo nuovo mestiere è ben identificato in Kieffer Moore.

Lui è l’uomo scelto da Page per sorreggere il peso dell’attacco gallese. Gioca prevalentemente spalle alla porta, come testimoniano le appena 5 reti segnate in nazionale, nonostante i suoi 20 gol con la maglia del Cardiff nel Championship inglese nell’ultima stagione.

È il tipico “brindellone” britannico. Alto 196 centrimetri è l’ariete che devasta le difese avversarie. Nel gioco di Page non tanto nelle reti (che ovviamente sono sempre ben accette), ma con il suo gioco fisico di centroboa. Forte nel gioco aereo, non male palla a terra, è la perfetta punta per aprire varchi e mandare in rete i compagni. Lo ha fatto contro la Svizzera e si è ripetuto a meraviglia contro i possenti difensori turchi. Insomma, per quanto poco appariscente sottoporta, Moore è maledettamente decisivo per il gioco del Galles.

Una mediana tutto cuore e fatica

Se in tre, davanti alla linea mediana cantano, i due che giocano a centrocampo devono gioco forza portare la croce. Lo sanno bene Joe Allen e Joe Morrell. Entrambi militano nel Championship inglese, con il primo nelle fila dello Stoke City e l’altro in quelle del Luton Town. Allen però è uno che ha un passato importante: fatto di pressing, tackle, inserimenti e gol in quel di Anfield quando vestiva la casacca del Liverpool.

Non a caso, fra i 26 scelti da Page per Euro2020, è fra coloro che hanno superato le 60 presenze con la maglia del Galles. Morrel è uno che si farà e che si sta già imponendo: approdato nel giro della nazionale maggiore da due anni, ha già messo assieme quasi 20 presenze e con i suoi 24 anni è pronto a prendersi delle responsabilità da veterano.

Questo binomio in mezzo al campo non sarà il massimo della classe, ma svolgono un lavoro fondamentale: motorini inesauribili, spezzano il gioco avversario e fanno ripartire l’azione.

Una difesa in salsa Spurs

Il Galles di Robert Page poggia gran parte del suo gioco sulla solidità della difesa. Un pacchetto arretrato che ha le sembianze del Tottenham, grazie al centrale Joe Rodon e a Ben Davies, impiegato da centrale negli Spurs e adattato a terzino sinistro in Nazionale. Due uomini di spessore a cui si aggiungono, l’altro centrale Chris Mepham e la sorpresa Connor Roberts.

Il primo ha vissuto una stagione da protagonista nel Bournemouht e a 24 anni si è preso una maglia da titolare. Il secondo, forte delle prestazioni con il Cardiff City, ha scalzato un monumento gallese come Chris Gunter.

Connor per il momento preferito a destra, rispetto a colui che con 101 presenze è il giocatore con più gettoni fra coloro che sono stati scelti per la fase finale di Euro 2020. Ma state pur certi che Page al momento opportuno, si affiderà ancora una volta al classe 1989.

Una cosa simile è successa nella porta del Galles. Tutti si aspettavano titolare il veterano Wayne Hennessey tra i pali, 34 anni e 96 presenze, ma Page ha dato fiducia a Danny Ward che prima dell’Europeo era fermo a 13 apparizioni. Il portiere di riserva del Leicester City che supera quello del Crystal Palace.

Le sorprese

Il Galles di Robert Page ha diverse opzioni che possono essere utili, sia dal primo minuto, ma soprattutto a gara in corso. Fra questi troviamo l’ottimo Ethan Ampadu che avrà anche vissuto una stagione difficilissima allo Sheffield United, ma a soli 21 anni con 20 presenze è molto più di un semplice rincalzo per la nazionale.

L’altro mediano di scorta, su cui Page può contare è Harry Wilson. 24 anni, centrocampista di quantità del Cardiff City, ha già segnato 5 volte in 23 apparizioni con il Galles.

In difesa, un altro asso nella manica potrebbe essere Neco Williams. Capitano della formazione Under 23 del Liverpool, nelle ultime due stagioni è stato chiamato più volte da Klopp a cementificare la difesa della prima squadra, soprattutto negli ultimi 10 mesi, quando la decimazione dei centrali lo ha visto più volte titolare. Non a caso Page lo ha buttato nella mischia contro la Turchia. Attenti poi a Tyler Roberts. È uno dei pallini di Marcelo Bielsa al Leeds e a 22 anni ha già messo assieme 14 presenze in nazionale.

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