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Introducendo il delicato Derby d’Italia (poi perso 4-3) contro la Juventus di Igor Tudor, avevamo osato scrivere che «l’Inter non [sapesse] ancora chi [era] perché non [era] molto chiaro “cosa” [fosse]». Il dubbio avanzato per iscritto qualche giorno fa rimane solido tutt’oggi, all’indomani di una sconfitta che ha messo in evidenza tutti i pregi ma anche tutti i (tantissimi) difetti della squadra di Chivu, ancora molto lontana da una definizione dei propri limiti – non solo in senso negativo, anzi.

Come ha detto il tecnico romeno, tuttavia, «il bello del calcio è che c’è subito un’altra partita per reagire» e l’Inter è chiamata a farlo. L’avversario, come vedremo tra breve, è certamente una buona squadra, ma è più forte la storia del nome che la rappresenta rispetto al reale valore della rosa a disposizione dei Lancieri. L’Ajax è l’Ajax, soprattutto ad Amsterdam è una squadra difficile da affrontare e che non va sottovalutata. Detto ciò, però, l’Inter rimane l’ultima finalista di Champions e la più forte in campo, non solo a figurine e nonostante la delicata situazione ambientale.

  • Si gioca alle ore 21:00,
  • Dalla Johann Cruyff Arena di Amsterdam,
  • Visibile su Sky Sport e in streaming su NOW,
  • Ajax v Inter, 1a giornata della fase a gironi della Champions League 2025/26.

Inter: una rivoluzione a metà

La questione che tiene banco in casa Inter, per riprendere le ultime parole della nostra introduzione, è la situazione ambientale. Che squadra è, l’Inter di Chivu? Nelle prime tre partite di campionato si è vista la squadra dall’attacco fenomenale – il migliore della Serie A, con nove reti all’attivo – ma anche quella con la fase difensiva più balbettante dell’intero tabellone – sei reti subite. Torino, Udinese e Juventus, queste le tre avversarie, magari non facilissime ma neanche insormontabili.

Il punto però è proprio questo: l’Inter le partite continua a perderle come le ha sempre perse, anche con Inzaghi, negli ultimi anni, e cioè per eccessiva sicurezza, per quella superbia che fa staccare la spina e rende vano il percorso fatto fino a quel momento. Secondo La Gazzetta dello Sport, gli squilibri (evidenti) mostrati dai nerazzurri hanno portato Chivu ad un dialogo molto franco coi suoi.

Franco e duro, che si tradurrà in alcune impopolari scelte della formazione di domani sera: out Sommer, dentro Martinez, out Acerbi dentro de Vrij, fuori anche Akanji dentro Bisseck, fuori soprattutto Mkhitaryan per far posto a Sucic (o Zielinski). Gli unici intoccabili rimangono Thuram e Lautaro Martinez, a testimonianza del fatto che Chivu la rivoluzione per ora può sognarla solo a metà. Vedremo con che risultati. 

L’Ajax dietro balla, ma vuole (e può) divertirsi davanti

Una prima buona notizia per i nerazzurri viene dal calendario, perché nel weekend che iniziamo a mirare di lontano l’Ajax affronterà il PSV Eindhoven, a un punto di distanza dai Lancieri, per una sfida che già sa di spareggio in Eredivisie. Al momento gli ajacidi si trovano a 11 punti, frutto di tre vittorie e due pareggi, con 10 gol fatti ma anche 4 gol presi. Che non saranno i 6 dell’Inter (in 3 partite) ma non sono neanche pochissimi considerati gli avversari fin qui incontrati.

Il tema della partita di domani sera sarà indubbiamente la tenuta difensiva dell’Ajax, squadra giovanissima – età media di 22.6 anni – che ha cambiato allenatore in estate (da Farioli a Heitinga, vecchia conoscenza del club e secondo di Arne Slot al Liverpool lo scorso anno) lasciando il classico imprinting del club giovane e giocondo, forse pure troppo quando si tratta di affrontare squadre attrezzate in Europa.

Se dietro gli olandesi ballano, occhio però ad un nome davanti di cui sentiremo parlare per i prossimi anni, a prescindere dalla sfida di domani sera. Ci riferiamo a Mika Godts, ala mancina belga nato nel 2005, che ha segnato una doppietta nell’ultima vittoria casalinga dell’Ajax contro il Pec Zwolle, e che vuole ripetersi in Europa. Dove l’antifona, per sua stessa ammissione, sarà certo diversa, ma pure più stimolante. L’Inter è avvisata.