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Dopo l’ennesimo successo nazionale con l’U19 dell’Olimpia Milano – di cui abbiamo parlato qui -, i tre talenti più cristallini di scuola Olimpia Milano (tra i migliori a livello nazionale ed europeo) si sono tutti accasati all’estero, a significare come solo oltre confine i nostri giovani più interessanti sanno di poter avere spazio e crescere come giocatori senior.

Luigi Suigo al Mega Superbet Belgrado

L’ultima notizia, cronologicamente parlando, in termini di ufficialità di giovani italiani che si accasano in club internazionali, è quella relativa all’ufficialità di Luigi Suigo al Mega Superbet Belgrado, squadra controllata da Misko Raznatovic – uno degli agenti più influenti di tutto il panorama internazionale -, specializzata nello sviluppo di giovani talenti da mandare poi al college o in NBA. Dati, questi, che mettono il timbro sulla scelta di Suigo, che sembra avere molto senso: farsi le ossa in ABA League la prossima stagione prima di andare al college nel 2026-27. Ipotesi che sembrava inizialmente quella più probabile per il lungo ex Olimpia Milano, considerato uno dei più interessanti prospetti del panorama europeo, insieme agli ex compagni in biancorosso Diego Garavaglia e Achille Lonati, che come Suigo hanno deciso di continuare la propria crescita cestistica fuori dal nostro Paese.

Diego Garavaglia a Ulm

Prima di lui, a scegliere la nuova meta per lo sviluppo del proprio gioco, era stato Diego Garavaglia, che ha firmato un triennale per il Ratiopharm Ulm, club tedesco che negli ultimi anni ha lanciato diversi giovani. Con le sue doti difensive e un gioco già molto sviluppato per la sua età, Diego ha l’opportunità di muovere i primi passi da senior in un campionato competitivo come quello tedesco e con le sue caratteristiche di saper giocare in tre posizioni (2, 3 e 4), il club teutonico ha l’obiettivo di farlo diventare un 3&D che possa competere a livello nazionale e continentale. Scelta, quella di Garavaglia, che richiama quella del compagno precedentemente citato e che non è figlia delle grandi offerte economiche delle università americane, ma di un’idea forse più funzionale per la crescita tecnica di questo ragazzo, che ha già messo piede in campo in Serie A (come del resto hanno fatto i due ex compagni) ma vuole provare a diventare competitivo realmente anche tra i grandi, con enormi margini di crescita e miglioramento.

Achille Lonati a St. Bonaventure

Chiudiamo il cerchio con Achille Lonati, l’altro pezzo pregiato del tridente devastante che ha fatto le fortune delle giovanili di Olimpia Milano e della nazionale U17, con cui ha vinto l’argento ai Mondiali. Il cestista originario di Magenta ha deciso di portare il proprio talento alla corte di Adrian Wojnarowski, storico esperto di mercato americano e oggi gm dell’Università di St. Bonavenuture, sua alma mater. Lonati è stato letteralmente strappato alla concorrenza di diverse altre università che lo volevano (VCU, Xavier, Texas Tech, Santa Barbara), e giocherà nella Division I della NCAA, prendendo (stando alle voci) qualcosa come 350.000 dollari, inclusi i bonus. Il college non è di prima fascia (dove le cifre salgono), ma Achille avrà l’opportunità di iniziare una vera e propria carriera professionistica, a 18 anni. Rispetto alle decisioni prese dagli altri due, questa sembra la più rischiosa ma al contempo quella che potrebbe fare crescere il ragazzo più in fretta. Sappiamo come la scuola americana punti molto sull’upgrade fisico dei ragazzi, immaginando per loro un futuro in NBA – dove i corpi contro cui opporsi sono decisamente più ostici rispetto a quelli che, mediamente, si trovano nelle competizioni europee -, ma Achille dovrà essere bravo a non voler strafare, muovendo i passi giusti al momento giusto, ben sapendo di avere le doti per poter diventare un ottimo giocatore di basket.

Il punto in comune? Tutti lontano dall’Italia

Le scelte dei tre talenti di scuola Olimpia sono tutte diverse, ma hanno un comune denominatore: stare fuori dai confini italiani per diventare grandi. Lo hanno testato prima di loro ragazzi in età più avanzata, come Melli, Fontecchio, Procida e Spagnolo, che da “grandi” sono tornati all’ovile (vedi Procida quest’anno alla Virtus) oppure hanno sfruttato il trampolino concessogli da società come Bamberg (Melli) o Alba Berlino (Fontecchio) per spiccare il volo verso club di alto livello in Eurolega o NBA. Questo dimostra ancora una volta come il nostro movimento tenda a tarpare le ali anche ai giovani che meriterebbero una chance in Serie A, lasciandoli scappare verso mete nelle quali sanno, o sperano, ci sia per loro più spazio fin dall’inizio o comunque la possibilità di crescere in strutture ad hoc; mentre i nostri club continuano ad affidandosi ad americani dall’usato sicuro o a scommesse che costano meno e, sulla carta, sembrano più funzionali, ma che tante volte si rivelano solo nomi esotici che non portano i risultati sperati.

Non resta quindi che augurare le migliori fortune a Luigi, Diego ed Achille, che sogniamo di vedere al più presto in grandi palcoscenici come l’NBA o, magari, anche da questa parti, con qualche club di riferimento italiano o in Eurolega, che possa valorizzarne le capacità e l’italianità, quella che troppo spesso non viene spinta e supportata.

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