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In attesa di capire quando e se ci sarà occasione di riprendere e concludere la stagione attuale, l’NBA programma una rivoluzione per i prossimi anni: i dettagli

Via a Natale, All Star Game ad aprile e Finals ad agosto: ecco tre degli step pensati dalla NBA per ripartire il prossimo anno con una nuova veste totalmente inedita. A partire dal 2020-2021, infatti, si potrebbe assistere ad una novità clamorosa per quel che concerne il calendario del campionato della palla a spicchi più seguito al mondo, che anche in quest’anno era partito con l’idea di concludere l’anno a inizio giugno dopo aver iniziato i primi match a metà ottobre. La crisi dettata dal Coronavirus, soprattutto in USA che è il primo paese al mondo per numero di contagi e morti, rischia di aprire a nuovi scenari per così dire inaspettati.

Non ci sono ancora novità definitive circa la ripresa degli allenamenti per cercare di finire questa stagione anche perché negli Stati Uniti il virus ha avuto una diffusione diversa da stato a stato, a tal punto che questo venerdì dovrebbero riaprirsi i centri sportivi per gli allenamenti individuali di 15 dei 30 roster NBA, con un massimo di 4 atleti in ogni centro. Come già detto nei giorni scorsi, servirebbero circa tre mesi per completare la stagione attuale, tra regular season e playoff: considerando che la nuova annata dovrebbe iniziare ad agosto, gioco forza uno stravolgimento del calendario futuro è una soluzione sulla quale riflettere. Si tratterebbe di una rivoluzione epocale anche se i proprietari dei club avevano già avviato i primi discorsi negli anni precedenti: l’obiettivo primario è quello di alimentare quella macchina da soldi che l’NBA riesce a produrre. E cosa ci sarebbe di più attraente che un inizio di stagione a Natale quando, negli ultimi anni, i tifosi hanno assistito a sfide emozionanti come LeBron vs Golden State, Lakers-Clippers e così via? In un recente sondaggio si evince come l’NBA sia il terzo sport favorito dopo NFL (31%) e MLB, con l’NBA che invece si ferma al 15%. Per cercare di risalire la china dopo l’emergenza Coronavirus, l’ipotesi di cambiare calendario potrebbe costituire un assist per il commissioner Adam Silver: la proposta per il momento è in potenza, non essendo ancora stata ratificata e convalidata dai presidenti né tantomeno dai giocatori, non proprio entusiasti di non poter passare le estati con le proprie famiglie come fatto finora. Ma l’NBA ne ha bisogno per non perdere quel fascino che, da Micheal Jordan in poi, ha permesso di espandere il suo brand in tutto il mondo.

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