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Venerdì 23 maggio alle 20 andrà in scena alla Etihad Arena di Abu Dhabi la seconda semifinale delle Final Four di Eurolega, tra Olympiacos e Monaco. Una sfida che vede nella formazione greca la grande favorita, ma attenzione alla voglia di stupire dei ragazzi di Spanoulis, arrivati con pieno merito a giocarsi l’accesso all’ultimo atto della competizione.

I precedenti

Le due squadre si sono affrontate, in Eurolega, 14 volte e il bilancio è totalmente in parità (7-7). In questa stagione, così come in quella precedente, gli scontri diretti sono sempre stati divisi tra l’una e l’altra. Nell’ultima regular season le vittorie sono arrivate sempre in trasferta, con punteggi figli di sfide piuttosto equilibrate.

Cosa aspettarsi dalla sfida

C’è da aspettarsi una gara equilibrata, anche se “la carta” dice che l’Olympiacos parte con qualcosa in più, almeno guardando il roster.

Uno dei temi caldi in casa reds è quello legato ad Evans – rimasto fuori per tutta la stagione a recuperare da un grave infortunio rimediato lo scorso maggio. Il suo innesto potrebbe da un lato dare ulteriori rotazioni alla squadra di Bartzokas, ma dall’altro scombinare gli equilibri di una formazione che si è molto ben comportata senza di lui per tutta la precedente parte di annata. C’è la possibilità che manchi anche Dorsey, che non ha avuto vita facile col coach quest’anno e, anche lui, rischia di stare fuori dalle Final Four di Abu Dhabi. Qualora mancassero questi due fortissimi giocatori, i reds hanno comunque un roster talmente lungo da poter serenamente affrontare la Final Four. Partendo da Vezenkov e passando per Papanikolaou, Peters, Milutinov, McKissic, Fournier, Williams-Goss ma anche Vildoza, Lee e Fall, che insieme costituiscono un mix di giocatori che presi singolarmente probabilmente compongono il roster più completo della competizione. Per tale motivo l’Olympiacos ci sembra essere la principale favorita alla vittoria finale (giocandosela con il Pana per il ruolo di super favorita), col “vantaggio” di avere la semi più “semplice”, contro la squadra meno blasonata, ma non poco pericolosa.

Costei è il Monaco, che si presenta per la seconda volta in tre anni alle Final Four di Eurolega, dimostrando di aver definitivamente inserito sulla mappa dell’Europa del grande basket il Principato. Merito della dirigenza che ha costruito grandi squadre, di coach Obradovic che ha fatto un gran lavoro fino all’inizio di questa stagione e di Spanoulis, arrivato a guidare le operazioni quest’anno e pronto per diventare un coach di primissimo livello. Senza Calathes e Motiejunas (scelta tecnica), Spanoulis dovrà puntare tutto su Mike James, il giocatore che ha consentito, con l’ultimo canestro in gara 5, al Monaco di superare l’ostacolo Barcellona e qualificarsi per l’ultimo atto di EL. Insieme a lui gli uomini su cui puntare sono Papagiannis, Okobo, Blossomgame, Diallo, Strazel e gli esperti Theis, Jaiteh e Tarpey. Un gruppo, questo, che ha meno talento rispetto a quello dell’Oly, ma che si presenta con la voglia di lasciare il segno e far entrare il Monaco in quella che sarebbe la prima storica finale di Eurolega del club.

Sarà un una partita particolare per Vassilis Spanoulis, che dopo aver vissuto 5 Final Four di Eurolega da giocatore – vincendone 3 – e dopo aver guidato il piccolo Peristeri a quella della Basketball Champions League alla prima stagione da capo allenatore (2024), torna a questa kermesse con l’investitura e la promessa di diventare un grandissimo allenatore. Proverà ad arrivare in fondo con una squadra che vive di grande coralità dove le guardie, James e Okobo, creano per sé stesse e gli altri, nonostante la pesante assenza di Nick Calathes, il giocatore che più di tutti incarna ciò che Spanoulis era in campo. Il Monaco è una compagine che ha imparato nel corso degli anni, e in questa stagione nello specifico, ad avere autocontrollo, a gestire le partite senza subire gli eccessi che un giocatore come James porta ad avere. Migliorato lui, è migliorata tutta la squadra, che nel corso del tempo, nonostante siano cambiati i giocatori, ha continuato a crescere tornando dopo due stagioni ancora là dove solo i migliori possono arrivare, giocandosi con merito l’accesso a quella che sarebbe una storica finale.

Solida, costruita per vincere e autrice di una stagione praticamente perfetta è stata l’Olympiacos, che ritrova le Final Four per il quarto anno consecutivo, senza che nelle ultime tre edizioni sia mai arrivata una vittoria. Ecco perché la voglia di conquistare la quarta Eurolega potrebbe fare la differenza, almeno per quanto riguarda la semifinale, nella quale Bartzokas farà di tutto per avere la meglio sul collega, che rispetto a lui ha molta meno esperienza in questa competizione da allenatore, ma che sembra predestinato a raggiungere grandi traguardi anche in panchina.