Vai al contenuto

Prima gli scricchiolii, poi la caduta. Dopo dieci vittorie consecutive tra campionato e Eurolega l’Olimpia Milano è incappata in terra di Germania nella seconda sconfitta della sua stagione dopo quella contro la Virtus Bologna nella finale di Supercoppa.

Milano in debito d’ossigeno

Il Bayern di coach Trinchieri si è imposto per 83-77 fermando a cinque la serie di successi di fila dell’Ax nella massima competizione europea e vendicando così almeno parzialmente l’eliminazione ai quarti subita nei playoff della scorsa edizione. Nulla di troppo preoccupante per coach Messina, ma non si può dire che i segnali non ci fossero stati nelle ultime due uscite, in Eurolega con il sofferto successo su Villeurbanne e in campionato contro la Fortitudo.

Tirare il fiato è più che legittimo, ma dall’altra parte non vanno trascurati i segnali arrivati dalla Baviera. Uno su tutti, le conseguenze dell’assenza di Malcolm Delaney, non soltanto per l’ottimo livello delle prestazioni che il play statunitense aveva raggiunto nel primo scorcio di stagione, bensì perché il suo infortunio ha evidenziato come nel roster di Messina manchi una vera alternativa nel ruolo, escludendo Rodriguez al quale non possono essere chiesti gli straordinari.

Così se la modesta qualità della Fortitudo aveva mascherato il problema, un Bayern in ripresa e con un Lucic tornato protagonista ha messo a nudo cosa i limiti di Milano privata della propria guida, ovvero una circolazione di palla meno fluida con conseguenze in attacco, ma pure nella tenuta difensiva e nella capacità di arginare la pressione di una squadra come il Bayern che fa dell’aggressività la propria arma migliore.

Gli stessi problemi erano emersi contro l’Asvel, prima che i francesi crollassero nel secondo tempo. A Messina, al quale non è bastato un super Ricci, il compito di trovare alternative, già da giovedì contro la Stella Rossa.

Non facile però se il rendimento di Grant continuerà ad essere così deludente e se la squadra non ritroverà efficace nel tiro da tre.

Anche Venezia KO

Il martedì nero del basket italiano è stato completato dalla sconfitta di Venezia, piegata in casa dal Bursaspor nella seconda giornata di Eurocup. Per la Reyer un altro ko che si inserisce in un inizio di stagione difficile, ma questa volta a impressionare in negativo è stato il crollo finale, con i turchi capaci di piazzare un parziale da 24-5 nel quarto periodo che determinerà il 70-62 finale.

Per De Raffaele c’è qualche nota positiva, come gli approcci ai due tempi e il rendimento complessivo di Brooks, Stone e di un Tonut in ripresa, ma il crollo delle percentuali di tiro nell’ultimo quarto è preoccupante, in particolare come palle perse e tiri liberi, al netto della qualità di un avversario in forma e reduce dal successo in campionato sul Fenerbahce, ma che ha avuto vita troppo facile nel finale. Reyer cantiere aperto, e attesa dalla delicatissima trasferta di campionato a Brindisi.

Mercoledì sera sarà la volta di altre tre italiane. In Eurocup Trento sarà di scena ad Andorra, mentre la Virtus riceverà Ulm. Gli obiettivi per Molin e Scariolo sono quelli rispettivamente di riscattare il pesante ko al debutto contro Badalona e di dare continuità al successo nella prima giornata proprio contro Bursaspor.

Per i campioni d’Italia sarà anche l’occasione per ripartire dopo la prima sconfitta in stagione subita a Napoli. Scariolo si aspetta in particolare una risposta sul piano della tenuta difensiva al cospetto di un avversario di valore.

In Champions League invece toccherà a Sassari: al Serradimigni la squadra di Cavina riceverà gli ucraini del Prometey. Il momento è delicato, dopo le sconfitte contro Ludwigsburg e Tenerife per i sardi non ci sono alternative alla vittoria, ma il ko contro Brescia ha lasciato il segno soprattutto sul piano del morale perché giunto al termine di un match deludente sul piano del gioco, con crollo nell’ultimo quarto.

[Credits Foto: Getty Images]