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La Germania vince l’Europeo dopo una finale clamorosa, combattutissima e decisa nei secondi finali dalla magia di un campione, quel Dennis Schroder che si mette al collo un’altra medaglia d’oro da assoluto protagonista, dopo quella vinta al Mondiale due anni fa. Ma è stata la finale anche di Isaac Bonga, spesso lodato per il suo apporto difensivo, ha incastonato negli annali del basket europeo una prestazione memorabile, da 20 punti con 4/4 dall’arco, di cui due di questi canestri pesantissimi. A seguire, nel dettaglio, i voti dei protagonisti dell’ultimo atto di Eurobasket

Dennis Schroder 9 – Non solo una finale da MVP, ma un torneo da leader assoluto. Nel finale punto a punto del match contro la Turchia, è lui a essere decisivo, mostrando un incredibile sangue freddo. Prima una layup mancino, poi un jumper dalla media che vale il +3, poi ancora rimbalzo difensivo su tiro dall’arco sbagliato da Sengun e infine i tiri liberi che chiudono il match. Mette a referto 16 punti (5/11 al tiro) e 12 assist, una doppia doppia che firma l’ennesima rivincita di quello che anni fa – quando la nazionale tedesca era guidata da Dirk Nowitzki – veniva considerato un giocatore che rompeva lo spogliatoio, quasi un fastidio per il gruppo. Questo Eurobasket lo consacra ulteriormente: 20.3 punti di media col 57.7% da due e il 32.8% da tre, 3.4 rimbalzi e 7.2 assist. A 32 anni ha in mano la nazionale campione del Mondo e d’Europa in carica e si prepara per essere anche alle prossime Olimpiadi (Los Angeles 2028), nuovamente protagonista.

Isaac Bonga 8 – L’inaspettato. Dopo un torneo, e una carriera, da gregario con compiti prettamente difensivi, regala a se stesso e ai suoi sostenitori la serata della vita. In una delle finali più combattute della storia del torneo, Bonga firma 20 punti con un strepitoso 4/4 da tre (e un più che dignitoso 4/7 da due), aggiungendo 4/4 ai liberi, 5 rimbalzi e 3 assist. Terza partita del suo Europeo in doppia cifra, fa segnare altissime percentuali al tiro (62.1% da due, 45.2% da tre), dimostrando che puoi non avere sempre il pallone tra le mani, ma saper sfruttare le tue occasioni molto bene.

Franz Wagner 8 – Anche in finale è tra i protagonisti assoluti in maglia nera. 18 punti (7/13 al tiro), 8 rimbalzi, 2 assist e una leadership che ne fa il punto di riferimento designato di questa squadra post-Schroder. In questo oro c’è tanto del 24enne di Berlino, che chiude il suo Europeo a 20.8 punti di media, 5.9 rimbalzi e 3.4 assist. Se la Germania di oggi ha il volto di Dennis Schroder, quella del futuro avrà sicuramente il suo.

Alperen Sengun 8 – Impossibile non dare un voto altissimo a quello che, non fosse stato per Schroder, sarebbe diventato indubbiamente l’MVP della competizione. Anche in finale una prova senza senso, chiusa purtroppo (per lui), da un errore al tiro che, dopo il canestro dall’altra parte del capitano avversario, fa abbassare il suo voto e lascia alla Turchia “solo” l’argento. Ma i 28 punti con 11/22 al tiro non si cancellano, così come non si cancella una media di 21, 10 rimbalzi e più di 6 assist ad allacciata di scarpa. Eurobasket 2025 è stata la sua vetrina più grande: a 23 anni e con un presente in NBA, si candida per essere protagonista delle prossime 3/4 edizioni del torneo continentale.

Ergin Ataman 8 – Gli è mancata solo la ciliegina finale per raggiungere un risultato che, alla vigilia, nessuno si sarebbe immaginato. La sua Turchia dimostra di aver coraggio, personalità, attributi da vendere raggiungendo un argento pazzesco. E meritatissimo. Tornato sulla panchina della nazionale nel 2022, si toglie la soddisfazione di vincere la seconda storica medaglia europea, la terza assoluta se aggiungiamo campionati mondiali e Olimpiadi. A 59 anni ha praticamente vinto tutto e ovunque. E attenzione perché, vista la squadra costruita dal suo Panathinaikos, è possibile che vada in fondo anche e ancora in Eurolega, per quella che sarebbe la sua quarta. Il risultato della Turchia, oltre alla faccia di Sengun, ha sicuramente anche la sua ben stampata sopra.

Alex Mumbrù 9 – Al suo primo torneo da allenatore della nazionale tedesca vince l’oro, in sordina e con una mossa che probabilmente nessun altro avrebbe fatto. Prima della sfida alla Slovenia, il coach ha comunicato con un discorso particolarmente toccante rivolto a giocatori e staff, la ridefinizione dei ruoli all’interno del gruppo, per via di problemi fisici che ne hanno condizionato la presenza già dall’inizio della competizione (infezione acuta che lo aveva costretto al ricovero poco prima della gara inaugurale del torneo di Tampere, in Finlandia). Anche se per ovvie necessità, si è fidato del suo assistente (Alan Ibrahimagic), non lasciando però mai la panchina dei suoi, osservando e dirigendo occultamente. Come è finita? Germania imbattuta e oro al collo, per la squadra, gli assistenti, ma soprattutto lui, a cui spesso sono state mosse critiche, ma che dopo questo Eurobasket vede la propria posizione cambiare notevolmente all’interno del panorama dei coach europei. Dopo i tanti successi da giocatore con la nazionale spagnola, Alex Mumbrù si cuce addosso un grado che lo porterà (si presume) a riprovarci alle Olimpiadi di Los Angeles, dove la Germania – impossibile non dirlo – partirà tra le favorite.