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L’Italia si ritrova e scopre che, in certe serate, sa anche fare canestro. Ce l’ha spiegato bene Simone Fontecchio, che nella vittoria 96-79 sulla Bosnia ha ritrovato tutta la fiducia che gli era mancata nelle prime due partite di questo Eurobasket. 39 punti – record di sempre per un giocatore azzurro ad un campionato Europeo (superati Antonello Riva e Danilo Gallinari) – con 13/20 al tiro e 7/10 dall’arco. Una prova che ha trascinato la squadra di Pozzecco, espulso a inizio secondo tempo per doppio tecnico al secondo successo consecutivo e che la mette nelle condizioni di giocarsi il probabile secondo posto contro la Spagna di Scariolo. La partita trova meno Niang rispetto alla sfida con la Georgia, ma c’è comunque una buona prova di Diouf e due ottime prestazioni di Spissu e Thompson.

Simone Fontecchio 9 – Si toglie dalle spalle una scimmia che cominciava a sembrare a un gorilla da tanto era grossa e pesante, mettendo a referto una delle migliori prove di sempre di un singolo in questa competizione. 39 punti in 37 minuti con 7/10 da tre, 8 rimbalzi e 3 assist per 41 di valutazione complessiva. La gara da leader che aspettavamo da inizio Europeo. Ben arrivato Simone, ci eri mancato!

Marco Spissu 7 – Ci era parso fin qui un po’ fuori dal contesto di questo torneo. Lo sappiamo, è evidente: fisicamente paga a questo livello una struttura fisica molto ridotta rispetto a buona parte degli avversari. Però ha cuore, è il figlioccio di Pozzecco – che lo difende in qualsiasi occasione -, e questo mentalmente lo aiuta, sicuramente. Nei momenti decisivi della partita trova le triple che consentono agli azzurri di restare in gara e prendere poi il largo. Chiude con 14 punti (3/4 da tre) e 5 assist, dando un segnale a tutti, compagni compresi.

Darius Thompson 7 – Discorso molto simile a quello fatto per Spissu. Sembrava fuori contesto e, più degli altri, fuori dall’amalgama di un gruppo che si è formato diversi anni fa e si conosce molto bene. Bravo lui a rimettersi in corsa, bravo il coaching staff a dargli costantemente fiducia. In 32 minuti di utilizzo realizza 14 punti con 5/10 dal campo e 4 assist. Gara completa, a cui aggiunge la solita predisposizione difensiva che, va detto, in assoluto a questo squadra non sta mai mancando. E di cui lui è tra i principali fautori.

Mouhamet Diouf 6.5 – Sempre più importante nell’area offensiva azzurra, in questo caso fa le veci, spesso, di un non brillantissimo Melli. Il centro della Virtus Bologna chiude con 8 punti (3/6 dal campo) e 2 rimbalzi per 9 di valutazione. Al di la dei numero però, quel che fa ben sperare (per l’Italia e per la Virtus) è la costante presenza nei momenti anche difficili della partita. Ha ancora tantissimo da migliore, sotto l’aspetto tecnico, tattico e nel temperamento, ma sta diventando sempre più affidabile, il che lo rende ad oggi il centro di riferimento della nostra nazionale, di adesso e del prossimo futuro.

Giampaolo Ricci 6.5 – 100% dal campo, tirando appena 3 volte; 3 rimbalzi, 3 assist e 10 di valutazione. L’utilità di Pippo in questa nazionale non è pari forse a quella di nessun altro compagno. Quando entra, fa sempre cose giuste, che debba tirare, passare un pallone o andare a fare taglia fuori. Imprescindibile.

Gianmarco Pozzecco 6 – Senza l’espulsione il voto sarebbe stato ovviamente più alto, ma non può fare a meno di essere sé stesso, nel bene e nel male. Questa volta però, a parte il farsi cacciare – al quale siamo purtroppo abituato ma, va detto, in questo caso c’è forse una eccessiva fiscalità da parte della terna arbitrale – qualcosa di suo nella gara degli azzurri c’è. Grinta, voglia di non farsi sopraffare anche da avversari grossi e forti come Nurkic e poi, su tutte, la volontà di mettersi in ritmo, muovendo la palla per trovare i migliori tiri possibili. Se le altre volte non era andata bene, in questa occasione l’Italia tira da oltre l’arco con oltre il 58% (14/24), riuscendo finalmente a sfruttare le caratteristiche peculiari dei propri giocatori e il sistema su come è stata costruita.