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Gli appassionati di pallacanestro che leggono le notizie sul nostro portale, sanno benissimo che l’eterna diatriba tra chi ama la NBA e chi preferisce la pallacanestro europea, non potrà mai trovare la parole fine.

La risoluzione del giallo è impossibile, poiché la sciarada che contiene al suo interno, è già di per sé intricata in virtù delle differenze che esistono tra i due mondi, non solo di carattere prettamente estetico e/o di qualità, ma anche e soprattutto per quelle che fanno capo al regolamento.

Abbiamo provato a riassumerne le principali differenze e, visto che non è corretto parlare di basket americano e basket europeo, ci siamo rifatti al regolamento FIBA e a quello NBA.

Le 9 differenze

Sono sostanzialmente 9 le regole che cambiano completamente tra un emisfero e l’altro della pallacanestro moderna.

A parte gli appassionati di NBA più “nerd”, che le conoscono a menadito, la sensazione che i due modi di pensare basket siano notevolmente differenti, si è palesata ai Campionati Europei di Basket del 2022, dove più di un giocatore tornato nel Vecchio Continente dopo le proprie esperienze oltre oceano sui 30 campi della NBA, si è trovato spaesato nel momento in cui ha dovuto osservare le regole FIBA.

Ma non perdiamo altro tempo e cominciamo a snocciolare ognuna di queste regole.

Le dimensioni del campo

Non fa parte del regolamento propriamente detto, ma è certamente la differenza che salta maggiormente all’occhio di chi gioca, più di quello di chi osserva. In NBA si gioca su un parquet da 28,65 Metri di lunghezza e 15,24 Metri di larghezza, misure differenti da quelle dei campi FIBA, che non annoverano decimali dopo il numero intero, per una dimensione 28M X 15M.

Se ad una prima analisi le differenze possano sembrare di poco conto, ciò porta gioco forza a tutta una serie di aggiustamenti che di poco conto non lo sono affatto. Non si pensi alla lunghezza e alla larghezza commisurata ai movimenti di squadra, quanto a quelli di ogni singolo atleta che deva fare riferimento alle spaziature coi propri compagni e con gli avversari in una metà campo e nell’altra.

L’abitudine a giocate offensive e difensive in spazi maggiori o inferiori, moltiplicata per giornate e giornate di allenamenti, partite, esibizioni, eccetera, in caso di improvviso cambiamento di rotta, certificano una differenza che si fa sentire.

La distanza dal canestro per il tiro da tre punti

In relazione alla grandezza del campo, uno dei parametri che cambiano, è la distanza della linea da tre punti.

Secondo il regolamento FIBA, tale distanza è la medesima, 6,75 metri, a prescindere da dove venga scoccato il tiro, cambia, invece, in NBA, dove essa è pari a 7,24 punti da tutto l’arco, tranne che dagli angoli, dove scende a 6,7 metri.

Il numero dei timeout

Secondo il regolamento FIBA, ognuna delle due squadre in campo può chiamare due timeout nel primo tempo e tre timeout nel secondo. Ad ogni squadra viene concesso l’utilizzo di un ulteriore timeout per ogni tempo supplementare ed esso non può essere cumulabile con un altro timeout di un nuovo overtime, nel caso in cui non venisse utilizzato nel, o nei, supplementari precedenti.

Un po’ meno semplice le regole che caratterizzano i Timeout nella NBA, dove ogni squadra ha 7 timeout utilizzabili durante i tempi regolamentari e gli allenatori non sono gli unici a poterli chiamare, visto che anche i giocatori con il possesso della palla a favore, lo possono fare. Durante il 4° quarto non si possono chiamare più di 4 timeout. Durante i tempi supplementari, le squadre possono ciascuna chiamare due timeout.

La palla a due durante la partita

La partita inizia con una palla a due sia negli USA che in Europa, ma la differenza tra le situazioni di gioco in cui è necessaria la palla a due durante il match, è notevole.

In caso di palla contesa durante i tempi di gioco, la FIBA continua ad adottare il possesso alternato, mentre in NBA vige la regola della palla a due tra i protagonisti della contesa stessa.

Chi inizia con il possesso della palla in Europa, vale a dire chi vince la prima palla a due, lascerà il possesso alla squadra avversaria nel primo momento utile del primo quarto. Se questa fattispecie non capita, la squadra che ha perso la palla a due iniziale, terrà il possesso a inizio secondo quarto e la freccia del possesso alternato cambierà il suo verso.

La regola dei tre secondi difensivi e offensivi

Altra differenza piuttosto evidente che cambia il modo di difendere e, di conseguenza, quello di attaccare il pitturato. Secondo le regole FIBA la violazione dei tre secondi può essere solo ed esclusivamente offensiva, per cui qualsiasi giocatore può rimanere in area quanto vuole, se gioca in difesa.

Secondo le regole NBA, invece, nessun giocatore in campo, in nessuna fattispecie di azione, può rimanere dentro l’area oltre i tre secondi canonici, che sia attaccante o difensore.

Coach’s Challenge

La richiesta di revisione delle azioni da parte degli allenatori, è stata sdoganata solo da qualche anno in NBA, mentre non esiste nelle competizioni FIBA.

Diciamo che è uno dei punti più roventi del dibattito che fa capo alle due scuole di pensiero. In Europa le revisioni tramite immagini riguardano solo determinate fattispecie, come ad esempio il cambio da fallo personale ad antisportivo e da espulsione e gli arbitri sono comunque portati a decidere in breve tempo per evitare al massimo i tempi morti.

In NBA ogni coach ha invece la possibilità di richiamare al tavolo gli arbitri in fattispecie ben più ampie. Per entrambi i regolamenti l’ausilio della tecnologia è più ampio negli ultimi due minuti di gioco, seppur con regole diverse.

Le interferenze e il cosiddetto goaltending

Il goaltending si può sintetizzare come una stoppata irregolare, tale sia che tocchi prima il tabellone, sia quando ha cominciato ad assumere la sua parabola discendente.

Le interferenza vengono considerate invece in maniera diversa tra NBA e FIBA, In Europa, infatti, i giocatori possono intervenire e intercettare il pallone, qualora abbia già toccato il canestro e sia all’interno del cilindro, cosa che in NBA non è possibile fare.

Questa è stata una delle regole che più ha creato più problematiche durante i Campionati Europei del 2022.

Le tipologie dei falli

Per via della durata effettiva maggiore delle partite di NBA, il limite dei falli prima di essere espulsi, è sei, uno in più, cinque, che viene osservato in Europa. Diverso anche il concetto di fallo tecnico in relazione ai limite del numero dei falli che origina l’abbandono della partita da parte di un giocatore. In NBA i falli tecnici non vengono conteggiati nel computo dei sei falli personali, mentre in Europa sì, e vanno conteggiati nei cinque personali.

Le tipologie di falli Flagrant 1 e Flagrant 2 esistono solo in NBA. In Europa sono semplicemente antisportivi e solitamente corrispondenti al Flagrant 1, fischiati per “contatto eccessivo“.

Essi vengono fischiati con la medesima tipologia anche in caso di contropiede uno contro uno nel caso in cui non venga cercato il pallone e se a un giocatore vengono fischiati due tra tecnici e/o antisportivi, vi è l’espulsione immediata.

La durata della partita

Come già accennato in precedenza, la durata di ogni partita NBA differisce da quelle che fanno capo alla FIBA. Negli Stati Uniti ognuno dei quattro quarti ha una durata di 12 minuti; 10 secondo il regolamento FIBA. Gli overtime durano 5 minuti per entrambe le competizioni.