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Terza classificata al termine dell’ultima regular season, la Bertram Derthona continua a voler crescere e quest’anno, per la prima volta nella sua giovane storia, si cimenterà anche in una competizione europea: la FIBA Champions League. Un traguardo che in realtà è un nuovo punto di partenza, come quelli frantumati dall’arrivo in massima serie.

Il presidente Marco Picchi non vuole smettere di sognare e di far sognare i propri tifosi, che dopo la cavalcata di tre estati fa che condusse la squadra per la prima volta al massimo livello del basket nazionale, hanno visto non solo la società e la squadra crescere di anno in anno ma avranno a breve una cittadella dello sport che garantirà alla piazza tortonese un futuro sportivo solido e potenzialmente radioso.

Anche in fase di costruzione del roster a disposizione del confermatissimo coach Marco Ramondino – miglior allenatore della passata stagione – la proprietà bianconera si è prodigata affinché questo venisse ulteriormente puntellato e plasmato perché potesse reggere il doppio impegno.

Le novità arrivate dal mercato: Weems, Dowe, Thomas e Obasohan

Tante le facce nuove in casa Bertram, che dovranno diventare al più presto punti di riferimento del team. C’è chi lo sarà a prescindere e chi sogna di ritagliarsi un posto tra i grandi della categoria, dopo un passaggio a vuoto di qualche anno fa.

Si parte da Kyle Weems, ex giocatore della Virtus Bologna e uomo copertina della stagione 2023-24. Dopo un’annata non facile e non troppo proficua in maglia V nere, è stato il grande colpo di mercato di Tortona, quello su cui la squadra è stata sostanzialmente costruita. Partito JP Macura, giocatore dal talento infinito ma spesso difficilmente incastrabile in schemi e tattica, Weems assicura un’esperienza in campo e una leadership fuori che danno a Ramondino la certezza di avere un giocatore affidabile.

Altra importante novità è Chris Dowe, in uscita da Sassari dove l’anno scorso è stato il playmaker titolare nonché spesso il punto di riferimento offensivo. Più realizzatore rispetto al partente Christon, l’americano classe ’91 assicura prestazioni di alto livello da point guard e dovrà adattare il suo gioco anche in funzione degli altri, consentendo ai vari Weems, Strautins, Obasohan, Daum, Severini di potersi prendere i tiri a loro destinati. Una sfida per lui e per Ramondino, che non si è mai tirato indietro e che sa di avere tra le mani un diamante pregiato da dover incastonare in un gioiello già di buona fattura.

Il terzo fiore all’occhiello del mercato Bertram dovrebbe essere Tashawn Thomas. Condizionale d’obbligo perché il giocatore farà un nuovo esordio nel nostro campionato, dove arrivò nella stagione 2016-17 con la maglia di Cremona senza splendere particolarmente. Negli anni successivi però si è distinto soprattutto nel campionato israeliano, dove nelle tre stagioni all’Hapoel Gerusalemme ha vinto tre coppe nazionali e una coppa di lega, con un titolo di MVP, uno di miglior difensore ed è stato inserito nel miglior quintetto della Champions League della stagione 2019-20. Porta alla squadra esperienza internazionale, utile al primo anno di una coppa europea.

Tra i colpi top del mercato bianconero anche Retin Obasohan, l’anno scorso all’Asvel con cui giocava l’Eurolega (viaggiando a quasi 7 punti di media) e dove ha vinto la Leaders Cup, trofeo nazionale francese tra le migliori quattro formazioni del campionato. Guardia dal fisico non perentorio (185 cm di altezza), ma dalla grande abilità nel trattare il pallone per sé e per i compagni. Anche per lui sarà la seconda esperienza in Serie A, dove approdò da rookie nel 2016-17, ad Avellino senza brillare.

Tra i tanti arrivi dell’estate bianconera anche Arturs Strautins, reduce da un super campionato mondiale con la Lettonia; Tommaso Baldasso, tra i maggiori protagonisti del pre-campionato e reduce dall’esperienza all’Olimpia Milano; Andrea Zerini, arrivato dalla salvezza con Napoli e chiamato a essere l’unico cambio di ruolo del centro titolare e Grant Basile, in roster già dalla passata stagione e da quest’anno arruolabile come cambio delle ali.

Le conferme

Mike Daum è il giocatore che dà seguito a quanto fatto da Tortona nelle ultime due stagioni. Sarà sempre lui l’ala grande titolare nonché uno dei punti di riferimento offensivi del team. Confermarlo è stato impegnativo ma funzionale a un progetto che ha già cambiato tanto e non poteva privarsi delle sue prestazioni.

A completare un roster con tante facce nuove, lo zoccolo duro degli italiani, elementi capaci di dire la loro subentrando dalla panchina: il capitano Riccardo Tavernelli, Leonardo Candi e Luca Severini, reduce da un molto positivo Mondiale con la nazionale italiana, ai quali aggiungere Leon Radosevic, che nel pre-campionato ha avuto molto spazio e sarà utile col doppio impegno per dare respiro a Thomas e Zerini.

Il quintetto ideale

Coach Ramondino ha a disposizione un roster discretamente lungo, da cui attingere in base alle necessità. A bocce ferme, i cinque scelti per iniziare le partite potrebbero essere: Dowe, Obasohan, Weems, Daum e Thomas.

Il vero valore aggiunto di questa Tortona potrebbe però arrivare dalla panchina, con Strautins, Baldasso, Severini, Candi e Radosevic che formano a loro volta un quintetto di cambi che in Serie A è difficile trovare in molte altre compagini. Questi possono garantire a Ramondino la possibilità di tenere botta in campionato – dove l’obiettivo è chiaramente quello di confermarsi tra le prime quattro al termine della stagione regolare e giocarsi le proprie carte sia in Supercoppa che in Coppa Italia – e in Champions League, con due partite a settimana che metteranno a dura prova un gruppo e una società fin qui non abituate alla doppia competizione.

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