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Il mercato NBA è terminato. La trade deadline è giunta e i due buy-out più interessati hanno trovato la loro dimora. Da ora basta cambiamenti, si va avanti con questi roster e solo il tempo ci dirà quale general manager avrà fatto le mosse vincenti.

È terminato il momento di cambi e stravolgimenti e si avvicina a grandi falcate quello della pallacanestro “vera”, quel momento dell’anno in cui ogni singolo pallone inizia a pesare come un macigno nelle mani di chi ha il coraggio di prendersi queste responsabilità. Ad una trentina di partite circa dalla conclusione della regular season è il momento di iniziare a fare qualche considerazione, specialmente dopo una stagione con così tanti cambiamenti di casacca da parte di giocatori di primo o primissimo livello. Ai nastri di partenza la favorita era una ed una sola, i Los Angeles Lakers, già campioni lo scorso anno. L’NBA però è strana ed è sempre difficile sbilanciarsi in pronostici eccessivamente affrettati. Di fatti i giallo-viola hanno avuto più di qualche ostacolo sul loro cammino, principalmente a causa degli infortuni, e dall’altra parte è emersa una squadra che con abili giocate di mercato è riuscita a costruire un roster talmente ricco di campioni da essere quasi senza precedenti. I Brooklyn Nets si sono presi di forza il ruolo di principale antagonista degli angelini, diventando addirittura i favoriti numero uno alla vittoria del titolo secondo molti addetti ai lavori. Nel corso della stagione, infatti, sono arrivati nello stato di New York James Harden, Blake Griffin e Lamarcus Aldridge. Considerando anche i due grandi giocatori che già vestivano la maglia dei Nets, ovvero Kyrie Irving e Kevin Durant, si è giunti in una situazione in cui coach Steve Nash potrebbe teoricamente schierare un quintetto composto integralmente da All Star.

Appena è stato ufficializzato il passaggio di Aldridge a Brooklyn a completare questo team fantascientifico, i Lakers hanno tentato di correre ai ripari aggiudicandosi le prestazioni del giocatore più interessante disponibile: Andre Drummond (che purtroppo stanotte all’esordio si è procurato un infortunio all’alluce destro di cui ancora non si conosce l’entità). Il dato davvero interessante, che fa emergere chiaramente alcune criticità del mercato NBA, è che entrambi questi giocatori, come altri prima di loro, hanno accettato di decurtarsi di molto lo stipendio allo scopo di poter essere arruolati da queste franchigie e massimizzare le possibilità di vincere l’anello. Alla luce di questi ultimi avvenimenti non è infatti da escludere che il commissioner della lega Adam Silver e i suoi collaboratori prendano decisioni estreme di rivoluzione del regolamento, al fine di evitare il ripetersi di una situazione del genere, ma di certo per un cambiamento di questa portata servirà del tempo. Quello che ci resta è questa stagione, che ormai parrebbe avere una finale già scritta ma che potrebbe regalarci parecchi colpi di scena. Non dobbiamo dimenticarci che il basket è uno sport di squadra e di certo i due top player di Los Angeles, Lebron James ed Anthony Davies, hanno avuto già un’intera stagione per sviluppare un’alchimia che a Brooklyn, probabilmente, non ci sarà il tempo di creare. A tutti noi appassionati di pallacanestro a stelle e strisce non resta altro da fare se non aspettare e vedere se il progetto Nets potrà portare i suoi frutti, nella speranza che in futuro la corsa al titolo non si restringa a sole due squadre come sembrerebbe essere in questa stagione.

Fonte foto: Getty Images

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