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Giulia Gabbrielleschi ha conquistato uno storico terzo posto nella 5 km: lo ha fatto al Lupa Lake, un lago artificiale a nord di Budapest, riempito da una vecchia miniera con acqua proveniente da una sorgente che rifornisce mezza capitale magiara.

Quella di Giulia è una medaglia mai centrata a livello individuale (dopo tre podi in staffetta in altrettante edizioni) e che ha consentito alla Federazione Italiana Nuoto di cogliere il 17esimo metallo mondiale a Budapest.

La ventiseienne fiorentina di Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi, allenata da Massimiliano Lombardi, si è piazzata sesta a Gwangju e, memore di quella gara, finita imbottigliata, si è attaccata subito ai piedi dell’olimpionica Ana Marcela Cunha. La brasiliana è risultata imprendibile ed è andata a vincere in 57’52″9 mentre l’azzurra è stata premiata dalla tattica e ha chiuso al terzo posto in 57’54″9, precedendo la tedesca Leonie Beck.

Seconda piazza per la trentunenne francese Aurélie Muller (57’53″8), evidentemente abbonata all’argento essendoselo messo al collo in quattro campionati mondiali diversi (2011, 2017, 2019, 2022), senza mai vincere un oro preso due volte nella distanza doppia a Kazan 2015 e Budapest 2017.

Sesto oro iridato per Ana Marcela Cunha, che ha vinto il primo nella 25 km di Shanghai 2011. La trentenne di Salvador ha dimostrato che per toglierle lo scettro serve qualcosa in più. “Sono al settimo cielo, non mi aspettavo di fare così bene considerata la temperatura dell’acqua che superava i 27 gradi – ha puntualizzato a fine gara la Gabbrielleschi, che ha faticato a trattenere la propria gioia -. Mi trovo bene in acque fredde, come lo scorso anno in occasione degli europei nello stesso lago. La gara invece è uscita bene e la tattica pianificata a col mio coach Massimiliano Lombardi è risultata vincente. Sapevamo che Cunha sarebbe partita, sono riuscita a seguirne il ritmo l’ammonizione rimediata nel concitato finale non mi ha distratto dall’obiettivo. Speriamo che questa medaglia sia di ispirazione anche per la 10 chilometri“.

L’azzurra, che lo scorso 25 maggio si è laureata in Scienze tecniche psicologiche con tesi in criminologia, aspira a una carriera in polizia: “Questa medaglia la volevo fortemente, un po’ per il percorso tecnico intrapreso e un po’ per i grandi sacrifici giornalieri che facciamo. La dedico a mia mamma Patrizia che mi guarda da casa, alla mia nonna 91enne Ivana che quando ha potuto mi ha sempre seguito e a mio fratello Andrea che si è appena diplomato a Vancouver, in Canada. Finalmente tra qualche giorno torna a casa e ci incontreremo di nuovo dopo circa un anno“.

Ha chiuso sesta l’altra azzurra Ginevra Taddeucci (58’00″4). La fiorentina, allenata da Giovanni Pistelli per Fiamme Oro e CC Napoli, bronzo in staffetta all’esordio iridato, ha confermato la stessa posizione dell’europeo dello scorso anno: “Sono abituata alle 10 km di Coppa Len e la tattica è più graduale – ha precisato -. Ho un po’ di rammarico perché avrei voluto fare meglio. Ho provato ad attaccare Cunha, ma lei è la padrona e non me lo ha permesso. Poi ho perso un po’ d’acqua nel finale“.

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