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Le grandi aziende del mondo dei giochi virtuali si muovono. Parliamo del colosso dell’informatica, Microsoft, e di una delle aziende di videogame con più anni di anzianità nel settore, Sega, entrambi sotto i riflettori con due interessanti novità.

Nel caso di quest’ultima, più che di novità si tratta di un ritorno al passato, ma con una bella rinfrescata in chiave eSports. L’azienda nipponica, fondata nel 1951 da David Rosen (un ufficiale statunitense di stanza in Giappone), ha annunciato con un livestream all’interno del Tokyo Game Show 2020 l’intenzione di rilanciare lo storico gioco Virtua Fighter, proponendolo in formato competitivo.

Anche se i dettagli del progetto non sono ancora del tutto chiari, l’operazione è già stata definita Virtua Fighter x esports. Per ora, Sega non ha esplicitamente annunciato l’uscita di una nuova versione (sarebbe la sesta) del famoso “picchiaduro” lanciato nel 2010 come arcade e poi nel 2012 per Xbox e PS, ma ha indicato sul proprio sito “un riavvio del videogame in forma esportiva per celebrare il 60° anniversario” dell’azienda.

Insieme all’annuncio è arrivato un video trailer del gioco, in cui si vedono immagini di vecchi tornei live di Virtua Fighter 5 e di uno dei protagonisti del videogioco, Akira Yuki. Sega non è nuova ad aperture verso il settore competitivo dei videogiochi: in passato, il formato torneistico (Champions) del puzzle Puyo Puyo ha ottenuto un buon successo e non sorprende, quindi, che l’azienda giapponese ci voglia riprovare adesso con Virtua Fighter.

Microsoft, invece, fa campagna acquisti. E anche abbastanza consistenti, se consideriamo il nome dell’azienda rilevata dal colosso di Bill Gates, ZeniMax Media, e il costo dell’operazione: 7 miliardi e mezzo di dollari.

La ragione per una spesa di questa entità però c’é. ZeniMax Media è infatti proprietaria di svariate aziende sussidiarie, molto forti nello sviluppo dei videogame: in particolare Bethesda Softworks, conosciuta per titoli come il post-apocalittico Fallout e la serie fantasy The Elder Scroll, e id Software, produttrice di giochi del calibro di Doom, Quake e Rage. E poi ancora Arkane Studios (Might of Magic), Tango Gameworks (The Evil Within), MachineGames (Wolfstein) e RoundHouse.

Con questa operazione, tutto il pacchetto aziendale targato ZeniMax Media con i relativi software e videogame entra a far parte della grande famiglia Microsoft, all’interno dello specifico contenitore Xbox Game Studios. Per ora non è dato sapere se i giochi sviluppati da tutte le software house acquisite continueranno a essere disponibili anche per altre piattaforme, come ad esempio PS5 e Nintendo Switch, o se rimarranno confinati a Xbox e Windows.

Una mossa aggressiva quella dell’azienda con sede a Richmond che espande così il proprio potenziale nel mercato dei videogame e degli eSports. Una (parziale) compensazione per il mancato acquisto dell’app cinese TikTok, finita nelle mani di Oracle e Walmart.

Così ha commentato l’operazione Satya Nadella, CEO diMicrosoft: “Bethesda è uno sviluppatore ed editore di successo in ogni categoria di giochi e insieme puntiamo ad ingrossare le fila degli oltre tre miliardi di giocatori che già abbiamo in tutto il mondo”. Anche il CEO di ZeniMax, Robert Altman, ha voluto celebrare l’acquisto da parte di Microsoft: “i grandi vincitori di oggi sono i nostri fan. Ora i nostri giochi possono solo migliorare”.

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