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Oggi può essere una giornata cruciale per il futuro del calcio italiano: le parole di Spadafora, però, sembrano rappresentare l’ennesima frenata verso la ripresa della Serie A

I possibilisti della ripresa del massimo campionato italiano di calcio subiscono un’altra battuta d’arresto. Anche questa volta, a recitare il ruolo di protagonista è Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport: “ Sulla riapertura del campionato – se riprenderà – è perché arriveremo a una successione ordinata di protocolli che garantiranno la sicurezza per tutto e tutti“, ha riferito proprio lo stesso Spadafora nell’informativa al Senato a cui farà seguito quella alla Camera nel corso del pomeriggio.

Il numero 1 dello sport in Italia non ha ancora sciolto i dubbi sulla ripartenza, ma ha ribadito la propria posizione che combacia con quanto trapela dal protocollo che il Comitato tecnico-scientifico ha ratificato e condiviso con la FIGC, che a sua volta lo darà ai club: “Non era possibile in nessun modo riaprire prima per spinte strumentali di chicchessia. Ho lavorato in queste settimane per dare risposte al mondo dello sport. Sono consapevole della passione intorno al calcio e dell’importanza del settore, ma ho trovato eccessivo l’inasprimento del dibattito intorno al calcio in un momento come questo”, ha aggiunto Spadafora, in difesa del proprio operato. In giornata si terrà anche un consiglio di Lega con i 20 club di Serie A che tratteranno diversi temi, uno su tutti quello legato ai diritti TV ma si parlerà ovviamente del futuro del campionato. Intanto i medici dei club di Serie A alzano la voce: da protocollo, sarebbero loro i responsabili civili e penali di tutto ciò che accadrà ai calciatori. Una responsabilità decisamente eccessiva per delle persone che lavorano per i club ma dei quali non sono dipendenti (la maggior parte sono Partite IVA che prestano servizio di consulenza ai presidenti). E se per quel che riguarda la parte civile si può trovare una soluzione – si parla di una polizza assicurativa e in tal senso la FIGC ha contattato una serie di broker per provare a trovare una soluzione – per quella penale è tutta un’altra storia. E il calcio italiano aspetta speranzoso.

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