Mancano poche ore all’inizio dell’Europeo di pallacanestro, in programma dal 27 agosto al 14 settembre tra Lettonia, Polonia, Finlandia e Cipro. Proprio quest’ultima località, nello specifico Limassol, sarà la sede del girone C, quello che vedrà protagonista l’Italia di Gianmarco Pozzecco. Una squadra che non parte sicuramente con i favori del pronostico, a livello di competizione ma anche nel gruppo stesso, che vedrà in Grecia e Spagna le candidate a raggiungere gli ottavi di finale.
Pozzecco, atteso dalla scelta dell’ultimo taglio (Rossato sembra il più papabile per lasciare il ritiro azzurro), ha visto le propria squadra andare molto bene nelle prime amichevoli giocate in Italia, mentre qualche dubbio in più l’hanno messo le gare giocate al torneo di Atene, dove nazionale è stata sconfitta prima dalla Lettonia (nettamente 68-83) e poi dai padroni di casa della Grecia (vittoriosi 76-74 dopo una gara giocate in crescendo dalla formazione azzurra).
Le certezze e i dubbi: Procida, Niang, Thompson e Spagnolo
Senza Tonut, tornato a casa per infortunio e con Mannion escluso in principio per scelta tecnica dal coach, il giocatore di riferimento è chiaramente Simone Fontecchio, unico dell’attuale roster azzurro a militare in NBA. Attorno a lui, aspettando di vedere le condizioni di Danilo Gallinari (che non è mai stato schierato nelle amichevoli), le partite hanno evidenziato una serie di giocatori non sempre e costantemente affidabili, con l’eccezione positiva di Saliou Niang, che dalle retrovie da cui è partito all’inizio del raduno ha sempre più guadagnato minuti e palloni da giocarsi, a scapito di chi gli partiva davanti, come ad esempio Gabriele Procida.
Proprio su Procida potrebbe aprirsi un tema interessante – e rischioso – in vista dei primi e già decisivi impegni a Eurobasket. Il giocatore ex Alba Berlino – recentemente messo sotto contratto dal Real Madrid del neo allenatore Sergio Scariolo – è partito bene nei primi due match contro Islanda e Senegal, andando in doppia cifra e trovando buona fiducia soprattutto nel tiro da due. Poi, a partire dalla prima sfida alla Lettonia, quella vinta agevolmente tra i confini nazionali, il suo impiego e soprattutto le sue responsabilità sono iniziate a diminuire, a beneficio di Niang e Ricci, con i quali potrebbe giocarsi il posto. Nel torneo dell’Acropoli, che potrebbe aver dato delle indicazioni più precise rispetto alle scelte che Pozzecco farà nelle prime sfide di Eurobasket, Procida si è visto sempre meno, realizzando appena un punto in due gare ma soprattutto tentando appena tre conclusioni, il che dimostra quanto poco il giocatore lombardo abbia avuto la palla tra le mani per prendersi responsabilità.
Un tema, quello legato a Procida, che sembra riguardare anche Darius Thompson, tanto atteso al suo arrivo da oriundo e fin qui apparso come un elemento abbastanza estraneo al gruppo (prevedibile essendo per lui il primo ingresso in un insieme di ragazzi che si conoscono già molto bene e sanno cosa aspettarsi gli uni dagli e altri, allenatore compreso). Difficile pensare che venga tagliato, ma l’apporto di Thompson nello spot di play-guardia deve essere assolutamente superiore a quello visto fin qui. Le sue qualità, che l’hanno fatto diventare un giocatore di alto livello in Eurolega, non possono essere così nascoste come sono apparse in questo precampionato, ma serve che compagni e coaching staff credano in lui e gli diano fiducia, fondamentale per un “nuovo arrivato” in qualsiasi gruppo, di qualsiasi squadra e a qualsiasi livello.
Detto della situazione Gallinari – che non sappiamo per certo in che condizioni si presenterà (se verrà schierato) a Cipro – i nostri cardini sono Melli, Ricci e Diouf, in grande crescita e probabilmente giocatore d’area che avrà maggior spazio in questa squadra. Permangono infine alcune perplessità sull’affidabilità a questo livello della coppia di play Spissu-Pajola e, proprio per questo, ci aspettiamo che Matteo Spagnolo prenda in mano la squadra, scelte di Pozzecco permettendo. Le amichevoli e le ultime stagioni a Berlino dicono che, quando gli vengono date responsabilità, sa uscire allo scoperto, ma non può essere relegato a terza scelta nel gestire l’attacco azzurro. E’ ora che diventi lui il playmaker principale di questo gruppo. A chiudere il roster ci sarà infine Nicola Akele, sempre valido cambio nello spot di ala piccola e grande, laddove serve. Nonostante a livello tecnico sia forse il giocatore meno appetitoso da ammirare, la sua duttilità tattica, la capacità di stare in gruppo e la possibilità di schierarlo senza che “si lamenti”, con sempre discreti dividendi, sono caratteristiche necessarie affinché il gruppo stia insieme e possa crescere col passare dei giorni anche all’interno del torneo stesso.
Italia all’esordio senza fari puntati: potrebbe essere la chiave per giocare senza pressioni
All’esordio con la Grecia la nazionale azzurra si presenta senza riflettori puntati, con tanti dubbi ma con la voglia di far sapere a tutta Europa che, per andare avanti in questa competizione, bisognerà fare i conti con l’Italia. In attesa dell’ultimo taglio di Pozzecco (secondo noi, Rossato), la squadra – a Limassol dal giorno 24 – sa di non avere molto da perdere, ma anche di avere la possibilità di dare un’ultima grande gioia al Paese, dopo il pieno di emozioni e di ottimi risultati ottenuti dalle formazioni giovanili e dalla squadra femminile, in un’estate definita fin qui azzurrissima, che avrebbe bisogno di un’ultima pennellata di colore, quella che manca a livello senior maschile dal 2003.

