Vai al contenuto

Poche ore e anche il campionato cadetto, o degli italiani, riaprirà i battenti. Annunciato nella splendida cornice del Palazzo Te di Mantova, il campionato di Serie B 2025/26 potrebbe essere uno dei più belli degli ultimi quindici anni. Tante piazze importanti, tanti nomi nuovi in panchina e in campo, soprattutto un equilibrio che già nella scorsa stagione, con un divario di appena dieci punti tra l’ultima squadra da playoff – il Palermo – e la prima da playout – la Salernitana, era stato clamoroso fino alla 38esima giornata della regular season.

A tal proposito, partiamo subito con qualche info utile sul calendario della stagione che verrà, per poi provare a ipotizzare l’andamento della stessa.

Serie B 2025/26: il calendario

La Serie BKT 2025/2026 inizierà, come la Serie A, nel weekend del 23 agosto, ma a differenza del massimo campionato ci sarà un anticipo il 22 agosto (venerdì). L’ultima giornata è invece in programma nel weekend del 9 maggio, con un discreto anticipo sul campionato maggiore, in vista soprattutto di playoff e playout.

Anche in questa stagione sono previsti gli incontri del 25 aprile e del 1° maggio, oltre al Boxing Day in stile Premier League, che stavolta coinciderà con la diciottesima giornata, la penultima del girone d’andata.

Cinque i turni infrasettimanali: 30 settembre e 28 ottobre 2025, 10 febbraio 2026, 3 e 17 marzo 2026. Quattro, invece, le soste per le Nazionali: 6-7 settembre, 11-12 ottobre, 15-16 novembre e 28-19 marzo 2026. La pausa invernale va dal 27-28 dicembre al 9-10 gennaio 2026.

Chi lotta per il vertice

Dopo aver dato un’occhiata al calendario, è il momento di “scendere in campo” per provare ad analizzare la stagione che verrà. Partiamo con le squadre che ci aspettiamo in lotta per il vertice.

Senza dubbio, le tre retrocesse dalla Serie A partono coi favori del pronostico. Monza, Venezia e Empoli, spinte dall’ardente desiderio di tornare presto tra i migliori, sono pronte a dare tutto per riveder le stelle. Il Monza, già dalla fine della scorsa stagione, ha intrapreso un nuovo percorso societario e dirigenziale, dove sono i giovani a farla da padrone. Il Venezia, che forse non meritava neanche di scendere in Serie B, ha una struttura di base molto solida, un allenatore – Giovanni Stroppa – molto bravo ed esperto. L’Empoli ha mantenuto i propri pezzi pregiati, dovendo rinunciare solo a Fazzini finito alla Fiorentina. Ci aspettiamo dunque una squadra molto competitiva fin da subito. Interessante che ad allenarla ci sarà una new entry come Guido Pagliuca, classe 1976.

Subito dietro, c’è ovviamente il Palermo di «sua maestà promozione» Filippo Inzaghi, che ha parlato non a caso di «ritorno in Serie A» come necessità per una piazza così importante e calorosa, in grado di smuovere persino il cuore di ghiaccio di Erling Haaland. Poco dietro lo Spezia, che lo scorso anno si è fermato solo in finale di playoff contro la Cremonese, al termine di una grande stagione, che è sicuramente in grado di ripetere quest’anno.

Non mancano ovviamente outsider ambiziose come Cesena e Juve Stabia, capaci di sorprendere e di inserirsi tra le grandi per contendere il titolo anche lo scorso anno. Insomma, sarà una lotta serrata, con una griglia di favorite che promette spettacolo e incertezza fino all’ultima giornata.

Si salvi chi può!

Veniamo adesso alla zona più fredda della classifica, quella che fa segnare le temperature più ostili: la zona retrocessione, che significa Serie C.

In questo caso, esattamente come accade e contrario per la lotta al titolo, rispetto alle squadre che sono scese dalla Serie A, le squadre maggiormente “in pericolo” sono quelle appena promosse dalla Serie C: Avellino, Padova, Pescara e Virtus Entella. C’è però da dire che nella passata stagione, le squadre neopromosse dalla C non solo si sono salvate ma hanno fatto benissimo (Mantova e Carrarese) rischiando persino il doppio salto in Serie A (Juve Stabia e Cesena). In questo senso, almeno per blasone di piazza, ci aspettiamo una buona annata da Padova e Avellino, con il Pescara pronto a sorprendere. Più indietro la Virtus Entella.

Nel discorso retrocessione rientrano poi senz’altro le squadre che hanno rischiato grosso lo scorso anno, dunque Sampdoria, riemersa dopo la retrocessione diretta e vittoriosa sulla Salernitana nel playout, ma anche squadre come Frosinone e Sudtirol, che hanno rischiato quasi fino all’ultimo.

Nel mezzo, rimangono quelle squadre che possono tanto stupire e tentare il grande salto, quanto perdersi per strada e rischiare di andare giù. Ci riferiamo a Bari, Catanzaro, Carrarese, Modena e Reggiana. Ovviamente è sempre il campo a parlare, e ipotizzare scenari sicuri è assai rischioso, soprattutto in un campionato così equilibrato. Una cosa è certa: ci divertiremo, soprattutto da neutrali