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Il 5 agosto 2025 verrà ricordato come una data cruciale (si spera in positivo) per la pallacanestro italiana. Le partite di serie A – per quanto riguarda lo streaming – dalla prossima stagione saranno gestite in proprio, con la nascita di LBA TV, in collaborazione con Deltatre, che – stante l’accordo appena annunciato con LNP, produrrà tutto il basket italiano delle prime tre serie: serie A, A2 e B nazionale. E’ stata un’operazione fortemente voluta dal presidente uscente Umberto Gandini, avallata anche dal successore Maurizio Gherardini, e votata in maniera unanime da tutti i club. Tra le voci raccolte dei diversi presidenti di categoria e degli addetti ai lavori, c’è grande entusiasmo, come denotano le parole di Massimo Zanetti: “E’ molto significativo che su una decisione così importante LBA abbia trovato una assoluta unità di intenti. Il club campione d’Italia crede che questa sia una bella sfida per il futuro, una innovazione che avrà il suo inevitabile tempo di maturazione, e che valga la pena spendere, in questa direzione, tutte le energie possibili”.

L’entusiasmo c’è, ovviamente, anche perché l’offerta di Deltatre è sensibilmente superiore a quella di Discovery: si parla di 2.4 milioni per il primo anno e 2.9 per i successivi quattro, quindi 150/180mila euro a squadra a stagione. Non una cifra roboante, ma comunque più del doppio rispetto all’offerta della concorrenza, e con la possibilità di crescere se si supereranno i 100mila abbonati. 
Tante però sono le incognite. La prima è quella tecnica: Deltatre è società di altissimo livello, ma il tempo che avrà per lavorare è poco, dato che bisognerà essere operativi il 27 settembre per la Supercoppa. E’ quindi ipotizzabile, come ha spiegato Zanetti, che servirà un“inevitabile tempo di maturazione”, prima che il prodotto sia a regime. Il secondo punto riguarda il prezzo: gli ipotizzati 99 euro annui non sono tanti, ma con quella cifra un appassionato l’anno scorso abbonandosi a DAZN vedeva tutto il basket, serie A e tutte le coppe, Eurolega, Eurocup e BCL. In più, due partite a settimana – più tutti gli eventi di Lega (Supercoppa e Coppa Italia) e i playoff dalle semifinali andranno in onda anche su Sky. Non è affatto detto, quindi, che chi è già abbonato a Sky – abbonamento necessario per vedere Virtus e Milano in Eurolega – sottoscriva anche LBA TV. Considerato che LNP Pass l’anno scorso aveva circa 25mila abbonati (per 58 squadre) non è così scontato che per le 16 squadre di serie A si raggiunga l’obiettivo dei 100mila abbonati.

I problemi maggiori sono per i tifosi, che dovranno sborsare, in ogni caso, più soldi. Se il prezzo di 99 euro per LBA TV sarà confermato, chi volesse vedere tutte le partite di campionato ed Eurolega – quindi non solo Virtus e Milano – dovrebbe sottoscrivere tre abbonamenti: LBA TV, Sky/NOW ed Euroleague TV, con una spesa minima di circa 420 euro annuali, contro i 99 della scorsa stagione per DAZN. Decisamente non un grande affare, e non la miglior pubblicità che si potesse fare al basket.

La LBA ha preso una decisione netta e ha deciso per l’autogestione: una scelta coraggiosa e che, quantomeno, dimostra voglia di provare a cambiare qualcosa in un sistema da tempo stantio. La possibilità, però, che questa decisione si possa ritorcere contro la LBA stessa è reale e rischia di rendere il basket italiano sempre più una nicchia priva di attenzione mediatica. LBATV è stata si una scelta di tutte le squadre ma, diciamolo onestamente, anche l’unica opzione concreta sul tavolo, visto lo scarso interesse della maggior parte dei network nei confronti del movimento italiano. Un qualcosa che deve far sicuramente riflettere nel medio-lungo periodo.