I tifosi del Bologna hanno preso un coccolone nelle prime giornate della settimana appena trascorsa, quando è circolata la notizia che il loro beniamino più acclamato, Riccardo Orsolini, non possedeva più i crismi dell’incedibilità per via di un’eventuale e non ben precisata possibilità che, se fosse arrivata un’offerta che non si può rifiutare, “Orso” avrebbe potuto lasciare i rossoblù.
Rispedita al mittente questa opzione, peraltro ancora non definitivamente volendo fare l’avvocato del diavolo, il Bologna rimane attivo e ingaggia un giocatore che indosserà la numero 10 e rientrerà nel nostro Paese, dopo la sua parentesi in Canada nella squadra del Toronto, Federico Bernardeschi.
Il Berna in Emilia
Nella serata di ieri la società rossoblù che fa capo alla famiglia Saputo, ha comunicato la chiusura della trattativa che riporta in Italia uno dei giocatori più discussi e al contempo misteriosi dell’ultimo decennio, Federico Bernardeschi.
L’attaccante torna nel nostro Paese a titolo definitivo, per cui il cartellino dell’ex viola è adesso di proprietà del Bologna, con questo comunicato ufficiale:
“Il Bologna FC 1909 comunica di avere acquisito a titolo definitivo il diritto alle prestazioni sportive di Federico Bernardeschi. Classe 1994, è un mancino naturale con buona tecnica individuale, utilizzato in vari ruoli tra cui trequartista, ala ed esterno di centrocampo. Bravo nel dribbling, è un giocatore con qualità di controllo di palla e rapidità, dotato di un potente tiro da fuori, fra i più talentuosi della sua generazione. Nel suo palmares conta tre Campionati italiani, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. L’11 luglio 2021 con l’Italia vince i Campionati Europei battendo in finale l’Inghilterra ai calci di rigore“.
Titolo gratuito
Il trasferimento alla corte di Vincenzo Italiano dell’ex bianconero arriva in un momento della sua carriera in cui Bernardeschi proverà a sparare le ultime cartucce di livello, visto che la squadra bolognese giocherà ancora una volta una competizione continentale che conta, l’Europa League, dopo aver assaggiato le pietanze dei ristoranti esclusivi riservati alle squadre che giocano la Champions League.
Dopo aver vinto la Coppa Italia, infatti, i rossoblù avranno la possibilità di mettersi in mostra nella sorellina di mezzo delle tre kermesse europee e la rosa necessita di un parco giocatori all’altezza, o almeno quelli che chiede il suo allenatore.
Bernardeschi è un giocatore eclettico, quanto meno sotto il punto di vista caratteriale e a inizio luglio di quest’anno ha deciso di rescindere il contratto con il Toronto, un anno prima della sua scadenza naturale.
Nelle tre stagioni in Major League con la squadra dell’Ontario, mette a segno 25 reti e 12 assist e diventa uno degli idoli dei tifosi.
Spesso considerato un giocatore decisamente duttile, Bernardeschi ha giocato per lo più da esterno, sia a destra che a sinistra, nelle file di Fiorentina e Juventus, per poi accentrarsi, più per mancanza di talento dei suoi compagni, che per caratteristiche proprie, in Canada e al Bologna, con la fascia destra occupata presumibilmente dal già citato Orsolini e la 10 sulle spalle, gli indizi portano ad un ruolo di trequartista nel modulo di Italiano che si schiera con la difesa a 4 e dà particolare importanza alla corsia centrale.
Italia Mon Amour
Con tutte evidenza, Bernardeschi aveva voglia di Italia e l’occasione offertagli dal Bologna, non può non essere un trampolino perfetto per il suo ritorno in grande stile.
Il Bologna ha per adesso inserito in rosa Gillier, portiere svincolato, Vitik, di cui si dice un gran bene in difesa e quello che viene considerato un gigantesco punto interrogativo, Ciro Immobile, altro cavallo di ritorno dopo l’esperienza turca col Besiktas.
In realtà sono i rientri dai prestiti l’opzione sulla quale dovrà lavorare lo staff tecnico rossoblù guidato da Italiano, per capire chi potrà essere utile alla causa e chi invece non farà parte del progetto.
Tra di loro ci sono alcuni pezzi interessanti, come Bonifazi e Posch, che un paio di stagioni fa impressionò tanti osservatori, per la sua capacità, da difensore, di impensierire anche in fase offensiva, le squadre avversarie.


