Vai al contenuto

Una sconfitta di rigore. Nella storia del calcio sono tante le occasioni in cui per un nulla ci si è giocati la vittoria o la sconfitta. Vale ovviamente per tutte quelle piccole situazioni che spostano l’esito di un incontro, ma ancora di più quando si tratta di un eclatante rigore all’ultimo minuto che potrebbe cambiare le sorti della vittoria.

Tutti ci ricordiamo bene le emozioni, le gioie e i dolori, che abbiamo vissuto durante molte delle lotterie dei rigori durante i mondiali per esempio (potremmo fare solo un nome… Roberto Baggio…). Ma ci sono stati anche diversi penalty nell’arco delle partite che hanno deciso il destino di molte delle squadre coinvolte, in alcuni casi addirittura avrebbero potuto cambiare la storia stessa del club o della nazionale. Ecco almeno cinque errori dal dischetto, che hanno sicuramente fatto storia.

Il campionato perso dal Deportivo nel 1994

L’epilogo della Liga del 1994 è qualcosa che verrà ricordato per molto tempo a venire, in particolare dai tifosi del Deportivo La Coruna. E’ un finale degno della migliore sceneggiatura di un film da Oscar.

La situazione all’ultima giornata di campionato infatti è questa: il Deportivo guida la classifica con un punto di vantaggio sul Barcellona e tutte e due giocano in casa rispettivamente contro Valencia e Siviglia (che peraltro lottavano per un posto in Uefa).

Lo stadio Riazor del Deportivo è colmo in ogni ordine di posto, con i tifosi che aspettano di festeggiare il primo scudetto della loro storia, vincendo la partita della vita. E tutto sembra andare per il meglio quando al pronti via, lo stadio esplode per il gol, quello del Siviglia però che passa in vantaggio contro il Barca.

E’ solo un attimo, perchè otto minuti dopo i blaugrana di Romario sono di nuovo pari. E dilagheranno poi man mano fino al 5-2 finale. I due punti raccolti dal Barcellona non lasciano scampo, il Deportivo deve vincere per mantenere le distanze (a parità di punteggio infatti, il titolo andrebbe ai catalani per differenza reti).

Ci provano in ogni modo infatti, ma la palla sembra non voler entrare. Fino a un minuto dalla fine, quando Nando viene atterrato in aerea e l’arbitro Lopez Nieto sancisce il penalty proprio a tempo scaduto. Tutti gli occhi (e i cuori) sono fissi su Moroslav Djukic (il difensore slavo che paradossalmente si dividerà a metà proprio tra Deportivo e Valencia in in carriera) che si prende la responsabilità del tiro al posto di un Bebeto insicuro.

Il gol vorrebbe dire entrare nella storia con il primo titolo dei bianco blu. Un silenzio spettrale di attesa nello stadio, si trasforma in un boato… di delusione. Il tiro è fiacco e centrale, impossibile non pararlo per Gonzalez. Finisce così, dagli undici metri, il sogno della vittoria della Liga, che per la cronaca arriverà poi davvero nel 2000.

Waftord vs Leicester 2013

Ancora più spettacolare è stata la sfida per la promozione dalla Championship (la serie B) inglese del 2013, in quello che è forse il finale più rocambolesco della storia dei rigori sbagliati.

Siamo già oltre il novantesimo quando l’arbitro fischia un rigore per il Leicester. Il risultato al momento era di 2-1 per il Watford che avrebbe portato all’overtime (non vale la regola dei gol in trasferta nei play off), ma con il pareggio avrebbe passato il turno proprio il Leicester vittorioso per uno a zero all’andata.

Sul dischetto si presenta Anthony Knockaert, che tira forte e centrale. Almunia però con il piede rientrante riesce incredibilmente a rimettere la palla in gioco che finisce di nuovo sui piedi dell’attaccante che ci riprova: ancora il portiere però respinge.

Lo schock è devastante, ma non è finita. La palla viene lanciata lunga e le due squadre sono sbilanciatissime, tanto che il contropiede è fulminante e Deeney segna al 97′ il gol del definitivo 3-1 tra i tifosi in estasi così come il mister Gianfranco Zola incontenibile a festeggiare l’incredibile qualificazione all’ultimo secondo.

Anche qua il destino è strano però. Il Watford alla fine non riuscirà a essere promosso (ci arriverà due anni dopo però), mentre il Leicester l’anno successivo otterrà la promozione in Premier e nel 2016 come ormai sappiamo, vincerà il titolo grazie a Ranieri.

Fiorentina vs Torino 2014

Non ci sono titoli in palio nella sfida all’ultima giornata che vede protagoniste la Fiorentina di Montella e il Torino di Ventura. Ci si gioca però l’ingresso in Europa, o meglio, sono i granata che devono vincere per superare il Parma e andare a giocare la Uefa l’anno successivo.

E’un match giocato alla grande da entrambe le squadre, con la Fiorentina che nel secondo tempo, per due volte trova il vantaggio con Rossi e Rebic, raggiunta però ogni volta da Larrondo e da Kurtic quando mancano soli cinque minuti alla fine.

L’emozione più grande però arriva al 49′ a tempo ormai scaduto. Roncaglia falcia Barreto in area ed è rigore per il Torino. Le notizie dagli altri campi (la vittoria di Parma e Milan) impongono ai granata l’obbligo di vittoria per raggiungere l’Europa, che ora è lì a undici metri.

Lo batte Cerci, autore di una stagione straordinaria con i suoi 13 gol e 11 assist. Eppure sarà forse l’immagine del suo errore dal dischetto a rimanere impressa. Rosati respinge il suo tiro e finisce in parità. Per la cronaca malgrado il dramma sportivo, il Torino poi sarà comunque ammesso alla Coppa, grazie alle sfortune altrui: quella del Parma che sarà escluso per la mancata licenza Uefa che come sappiamo porterà poi al fallimento della società). Ma questo come si suol dire, è un altro dramma.

Ghana vs Uruguay mondiali 2010

Il palcoscenico questa volta è quello dei mondiali del 2010 in SudAfrica, teatro perfetto per quella che poteva essere una tappa storica proprio del calcio africano.

In scena infatti ci sono l’Uruguay di Furlan, Cavani e Suarez, e il sorprendente Ghana di Boateng e Muntari che dopo un sofferto girone era riuscito ad arrivare ai quarti battendo gli Stati Uniti per due reti a uno.

Uruguay certamente favorito sulla carta, ma il campo dice invece che gli africani sono squadra tosta e gli uomini di Tabarez sembrano in affanno di fronte al dominio fisico degli avversari, soprattutto con il risultato che non si sblocca fino all’overtime.

E infatti al minuto 120 dei supplementari, il Ghana continua a spingere trovando un colpo di testa a botta quasi sicura, parato sulla linea di porta. Peccato che a tuffarsi per respingere il pallone non sia il portiere ma Suarez, che viene espluso decretando il penalty decisivo per il Ghana.

E’ il momento di entrare nella storia, come prima squadra del continente nero ad approdare alle semifinali di un mondiale. Non solo i tifosi del Ghana, ma un po’ tutta l’africa sta sognando la grande prestazione e la grande vittoria, tra le vuvuzela che non smettono un secondo di incitare i loro beniamini.

Tranne che per un istante, quello in cui la palla di Gyan si infrange sulla traversa a portiere battuto e finisce sul fondo. E’ l’occasione mancata. Che si tramuterà in tragedia sportiva quando alla lotteria dei rigori, Mensah e Adiyiah sbaglieranno a loro volta, abbandonando i sogni di gloria.

Bayern vs Chelsea 2012

Anche la Champions League non è esente da molti episodi che hanno cambiato la storia dei vincitori della competizione. Storiche alcune lotterie di rigori che sono costate gioie e dolori per molti tifosi. Ma anche nei penalty “in game” la situazione è stata a volte incredibile.

Più di tutti forse, quello della finale tra Bayern e Chelsea del 2012, disputata proprio all’Allianz Arena di Monaco con oltre sessantamila presenti sugli spalti. Il Bayern è ua corazzata quasi senza rivali in patria, ma la coppa dalle grandi orecchie è arrivata solo una volta, nel 2001, in epoca moderna (prima bisogna risalire al 1976…), per cui l’occasione di alzarla davanti al proprio pubblico è ghiotta.

Dall’altra parte, il Chelsea non stava vivendo certo una grande annata, finito sesto in campionato dopo aver affidato a stagione iniziata la panchina all’italiano Roberto Di Matteo. Il match però è intenso ma nonostante tutti i tentativi, a sette minuti dalla fine il punteggio è ancora di zero a zero.

Poi però succede praticamente di tutto. Al minuto 83 il Bayern passa finalmente in vantaggio grazie a Muller, scatenando l’apoteosi dei tifosi che vedono già la coppa a portata di mano. Una festa smorzata però cinque minuti dopo, quando Pogba segna la rete del pareggio che porta tutti ai supplementari.

Ma non è finita qua. Il tempo di riprendere e il Bayern ha l’occasione d’oro per chiudere l’incontro. Ribery si invola dentro l’area e viene abbattuto, è rigore. A battere è il solitamente freddissimo Robben, che però non angola abbastanza il tiro che Cech riesce a parare sventando la minaccia.

Alla lotteria dei rigori, sarà poi il Chelsea ad alzare la Coppa davanti a un ammutolito pubblico bianco rosso. Per riprendersi da questa batosta, i tedeschi dovranno aspettare dodici mesi esatti: l’anno successivo infatti saranno ancora loro ad arrivare fino in fondo, in una finale tutta tedesca contro il Borussia Dortmund. Sarà anche l’occasione per il riscatto di Robben, che proprio a un minuto dallo scadere segnerà la rete decisiva per riportare la coppa in baviera e far pace con tutti i suoi tifosi.