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Un’estate di passione e di ricerca.

Così il Milan di Pioli si avvicina alla nuova stagione, con l’obbligo di inserire un nuovo 10 nella rosa, dopo la partenza di Hakan Çalhanoğlu. Un casting che sembra andare avanti da diverse settimane a Casa Milan: verità dei giornali, oppure classica bomba di calcio mercato tanto per aumentare le letture?

Porsi questa domanda è lecito, vedendo la sfilza di nomi che si sono susseguiti in questi giorni. Maldini e Massara dal canto loro agiscono come sempre nell’ombra e dunque non ci sarebbe da stupirsi se alla fine a Milanello dovesse arrivare un numero 10 che nessuno ha mai menzionato.

Sicuramente qualcuno arriverà, ma deve avere caratteristiche ben precise: visione di gioco, tecnica sopraffina, affinità con le reti, duttilità nel sapersi anche invertire i ruoli con gli altri compagni, tempismo negli inserimenti senza palla e infine, una disposizione al sacrificio quando c’è da ripiegare e far muro. Tante qualità in un solo giocatore non sono facili da trovare.

Vediamo quali giocatori sono accostati al Milan in questi giorni per il ruolo di “10” e chi può avere le caratteristiche richieste da Stefano Pioli.

Un Milan camaleontico

Nella sua prima conferenza stampa, della nuova stagione, Stefano Pioli è stato chiaro. Rispetto alla scorsa annata vedremo un Milan che cambierà pelle con maggiore frequenza. Sia per alternare gli uomini in rosa e sia per adattarsi alle caratteristiche degli avversari. Insomma il collaudato 4-2-3-1, potrebbe lasciare spazio di volta in volta al 4-3-3 e persino al 3-5-2.

Dopo un anno da “sorpresa” il Milan se dovesse restare ancorato al suo modulo rischierebbe di essere prevedibile agli occhi degli avversari. Un problema già sorto nella seconda parte della scorsa stagione, ma in cui non vi era il tempo necessario per permettere alla squadra di cambiare pelle. Pioli, il quale spera anche di diminuire il numero degli infortuni, è conscio che qualche cambiamento serve anche per avere un più vasta gamma di opzioni.

Senza Hakan Calhanoglu, i rossoneri perdono un giocatore molto duttile: di base un numero 10, ma che all’occorrenza poteva partire largo a sinistra nei tre dietro la punta. Nello scambio “volante” dei ruoli Pioli ci crede molto e di conseguenza, oltre al classico 10 che la società sta cercando, serve anche la riconferma di uno come Brahim Diaz: lo spagnolo ha concluso il prestito ed è tornato al Real Madrid. Carlo Ancelotti prima di lasciarlo partire vuole visionarlo, ma c’è da credere che alla fine l’iberico passerà di nuovo al Milan. E potrebbe non essere l’unico arrivo da Madrid.

Isco-Milan per un rilancio in grande stile

Il Milan non ha mai nascosto la sua passione per Isco del Real Madrid. Per la terza stagione di fila, il centrocampista offensivo delle Merengues viene accostato al “Diavolo”. Nella seconda esperienza di Zidane sulla panchina blancos, Isco ha giocato molto meno rispetto alla prima avventura del tecnico francese. Un fraintendimento tattico fra i due, spiegano fonti vicine alla casa Blanca.

Eppure, nonostante il basso minutaggio dell’ultima stagione, Isco potrebbe davvero essere l’uomo che il Milan cerca. Un 10 che sa svariare sul fronte offensivo, ma sempre con un occhio alla mediana per dare copertura. Nel Real ha agito spesso da mezz’ala prima e da attaccante esterno poi nel 4-3-3, ma il suo vero ruolo è lì alle spalle della punta o delle punte.

Un 10 moderno, con ottima visione e tecnica sopraffina che vanno ad unirsi ad una grande intelligenza tattica. Non sarà facile portarlo a Milano, ma resta sempre in testa alle preferenze dei rossoneri.

Nikola Vlašić, la nuova suggestione

La bomba delle ultime ore e che trova conferma un po’ ovunque, risponde al nome di Nikola Vlašić. Il croato, in forza al CSKA Mosca, si è messo in evidenza ad Euro 2020 e rappresenta un nuovo pallino per il Milan. Classe 1997, andrebbe non solo a rinforzare la truppa slava a Milanello, ma potrebbe essere un punto di svolta nello scacchiere del diavolo.

Tecnica e confidenza con il gol lo hanno rilanciato nel mercato estivo. Già nel 2014 ad appena 17 anni veniva inserito nelle classifiche dei giovani più promettenti d’Europa e due anni fa è stato eletto fra i 50 under 23 più interessanti al mondo da parte della FIFA. Fantasia a più non posso per il croato in forza al CSKA Mosca.

Il club russo per ora fa muro, ma lo stesso Nikola appare intenzionato a cedere davanti alla corte dei meneghini.

Tadic e Ziyech, una classe da calcio totale

Compagni di squadra nell’Ajax fino ad un anno fa, il duo si ricompone come obiettivo del Milan. Chiariamo: o arriva uno, o arriva l’altro. Difficilmente il Milan potrebbe fare allin su entrambi.

Dusan Tadic è rimasto alla corte dei lanceri di cui adesso è anche capitano. Arrivato in Olanda nel 2018 dal Southampton, ha messo assieme 93 presenze e 53 reti con la maglia del club di Amsterdam. Non sono statistiche da poco, considerando che agisce prevalentemente da centrocampista offensivo, anche se in qualche situazione è stato schierato da falso nueve. A 33 anni potrebbe trovare la definitiva consacrazione, come 10 del Milan.

Discorso diverso per Hakim Ziyech. Il marocchino, nasce come trequartista puro, ma nel corso della carriera ha allargato il raggio di azione. Già attaccante/centrocampista esterno nell’Ajax, la stessa cosa è successa al Chelsea con cui si è accasato lo scorso anno. Sia Lampard prima che Tuchel poi, lo hanno fatto partire spesso largo a destra, confidando sulla sua velocità e sul suo dribbling. Con Tuchel in qualche occasione ha agito alle spalle dell’unica punta, nel 3-4-2-1. Insomma duttile al massimo; 10 di base, ma anche 7 o 11 all’occorrenza.

Il Generale Marcel Sabitzer

Un grande Europeo e la possibilità di finire al Milan. Marcel Sabitzer non è però una scoperta del momento, visto che dal 2015 è una delle colonne irrinunciabili del Lipsia. Ma il suo nome è balzato agli onori della cronaca proprio durante Euro 2020, dove con l’Austria si è messo in evidenza. Contro l’Italia è stato uno dei migliori in campo e fra i più pericolosi grazie al gioco aereo.

Con lui il Milan non solo troverebbe un 10, ma un autentico Jolly. Oltre che alle spalle della punta può agire nei due esterni della linea a tre nel 4-2-3-1, sapendosi adattare anche come esterno di centrocampo in un 4-4-2, o come attaccante esterno nel 4-3-3, senza dimenticare che al Lipsia ha agito da falso nove.

Visione, qualità e ottimo nel gioco aereo, nonostante i suoi 177 centimetri non lo facciano apparire come un “pennellone” alla Ibra per intendersi. L’intelligenza tattica, unità alle sue qualità, potrebbero essere l’arma in più del diavolo.

I prossimi giorni saranno quelli decisivi per consegnare a Stefano Pioli il suo nuovo numero 10.