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La notizia dell’esonero di Sarri non ha stupito in molti ma la scelta di affidare le chiavi della panchina della Juventus ad Andrea Pirlo ha diviso l’opinione pubblica, i tifosi e tutto il mondo del calcio

Il calcio è davvero uno sport unico, dove non bisogna mai dar nulla per scontato e in cui tutto può succedere. Anche nel giro di poche ore. E ciò che è accaduto alla Juve, dal post Lione in poi, ne è la testimonianza vivente. Venerdì sera, un Andrea Agnelli furioso per l’eliminazione prematura dalla Champions League avvenuta per mano del Lione (la seconda consecutiva da quando Cristiano è alla Juve), ai microfoni di Sky, metteva in discussione il tecnico toscano, rimandando qualsiasi decisione finale ai giorni seguenti. Nella giornata di sabato, però, è successo di tutto. Già dalla mattina circolavano forti indiscrezioni circa un summit urgente tra i vertici bianconeri e Maurizio Sarri. Il destino dell’ex Chelsea sembrava esser scritto. Ciò che era ipotesi in mattinata è diventato realtà nel primo pomeriggio: alle 14.44 la Juventus sollevava dall’incarico di allenatore della prima squadra Maurizio Sarri. Una decisione che era comunque nell’aria, e che ha preso sempre più quota dopo le parole di Andrea Agnelli. Dopo un solo anno le strade tra il tecnico toscano e la Vecchia Signora si sono divise. Si è aperto il post Maurizio Sarri.

Tanti erano i nomi in ballo: da Zinedine Zidane (vecchio amore della tifoseria bianconera mai dimenticato) a Simone Inzaghi, passando per Mauricio Pochettino. Nel tardo pomeriggio, alle 19 ha iniziato a circolare insistentemente il nome di Andrea Pirlo, fresco di nomina a capo dell’Under 23 bianconera da appena una settimana (presentato alla stampa lo scorso 31 luglio 2020). Alle 20.02, tramite il sito ufficiale, Pirlo è stato nominato nuovo allenatore della Juventus dalla società bianconera, due anni di contratto per lui. Una scelta sicuramente inaspettata, che ha spaccato tifosi e osservatori, tra chi lo ritiene pronto e chi no. Chi si dice scettico e chi invece ottimista. Come sempre sarà il campo a decretarne il giudizio finale. Indubbiamente, nei dieci anni di presidenza targata Andrea Agnelli, quella di Andrea Pirlo è la scelta più coraggiosa, più rischiosa e più affascinante mai compiuta prima. Dalle parti di Torino hanno capito che se non è possibile, per diversi motivi, arrivare ai big indiscussi della panchina (Guardiola, Zidane, Klopp), è bene provare a costruirselo in casa il proprio allenatore. D’altronde, la scelta dell’allenatore “debuttante” non è una novità in casa Juve. È una tradizione antica, che viene ripresa. Dopo Gigi Delneri, Antonio Conte, Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, Pirlo sarà il quinto allenatore dell’era Agnelli. A 41 anni, con tanta voglia di stupire e diventare grande, il Maestro avrà in mano le chiavi dell’intero mondo bianconero, non più solo quelle del centrocampo. Nelle dichiarazioni del Presidente Agnelli, è stata «entusiasmo» la parola più volte ribadita, e su cui ha retto, probabilmente, l’intero ragionamento che ha portato Pirlo ad essere nominato nuovo allenatore della prima squadra della Juventus. Il Maestro conosce l’ambiente Juve, ha giocato e vinto con la maglia bianconera per quattro stagioni. Ha mantenuto ottimi rapporti in tutti questi anni con la dirigenza e conosce perfettamente la rosa. Ritroverà Buffon, Chiellini e Bonucci non più come compagni di squadra, ma come suoi calciatori. A lui la mission più importante: ridare entusiasmo ad un ambiente che di entusiasmo non ne ha più da ormai diverso tempo. Sarri e la Juventus non si sono mai presi, due mondi troppo diversi per poter andare d’accordo. Ora, la Juventus ha deciso di voltare pagina, e il presente bianconero si chiama Andrea Pirlo: tocca a te Maestro, stupisci tutti

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